Mentre il nostro Paese è intento nell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, in Germania si sta parlando tantissimo di un documentario andato in onda sul primo canale tedesco, Ard. Un documentario molto particolare, nel quale avviene il coming out di circa 100 tra preti, monaci, suore, insegnanti di religione, educatori, educatrici e altri dipendenti della Chiesa cattolica.
Queste persone si identificano quindi in televisione come gay, lesbiche, bisessuali e transgender. Una rivelazione non di poco conto, in quanto adesso tutti sono a rischio di licenziamento. La richiesta però è chiara, ovvero chiedere alla Chiesa cattolica di smettere di escluderli.
Il motivo che porta costoro a non essere sereni sulla propria permanenza all’interno della comunità è la cosiddetta clausola di lealtà: i dipendenti della Chiesa sono obbligati ad adottare uno stile di vita conforme alla sua dottrina. Perciò vivere in maniera aperta il proprio orientamento sessuale e l’identità di genere ne costituisce una violazione. Una situazione teoricamente diversa da quella italiana, in quanto in Germania la Costituzione consente alla Chiesa di stabilire le sue regole interne.
Le testimonianze sono molto variegate. Per esempio nel documentario è presente quella del gesuita Ralf Klein, parroco di due chiese nella Foresta Nera.
L’uomo ha dichiarato a proposito del suo coming out:
“Se tu taci, porti al contempo anche gli altri a tacere. La scoperta del proprio orientamento sessuale è spesso legata alla sensazione di essere l’unico. Se io come prete prometto di non avere relazioni sessuali, la questione se io sia etero o omosessuale diventa irrilevante. Io voglio far parte della Chiesa, non permetto che mi si costringa a uscire”.
Per Klein tuttavia non si tratta del primo coming out. Il precedente è avvenuto qualche anno fa nel corso di una riunione diocesana. Ecco come andò:
“Un enorme applauso. Una madre mi si avvicinò e mi abbracciò”.