George Floyd, su Sky Tg24 un instant-doc con Idris Alba per raccontare la ‘rinascita mediale’ dell’antirazzismo in USA
8 Minuti e 46 secondi: l’assassinio di George Floyd è il titolo dell’instant doc targato SkyNews che arriva in Italia in prima tv assoluta.
“George Floyd non è più un invisibile. Ora è un simbolo di un passato e di un presente che la gente non è più disposta a sopportare. E soprattutto è un simbolo di speranza per un futuro migliore”.
La voce di Idris Elba chiosa così un’ora di documentario che intreccia il racconto della morte di George Floyd a quello delle rivolte scoppiate negli USA e nel mondo, ma soprattutto alla ricostruzione delle lotte contro la discriminazione razziale che da decenni, se non da secoli, attraversano gli Stati Uniti. Questa la struttura dell’instant doc realizzato da Sky News che arriva in prima tv italiana questa sera, su Sky Tg24 alle 21 e alle 23.05 su Sky Atlantic e Sky Arte. 8 Minuti e 46 secondi: l’assassinio di George Floyd il titolo scelto per questa ricostruzione asciutta e puntuale degli eventi di Minneapolis e dell’ondata di proteste che stanno scuotendo dalle fondamenta non solo la società statunitense – e in senso più lato anglosassone per certi versi – ma anche il sistema dei mass media, costretto a guardarsi allo specchio, e al suo interno, per ricollocarsi in un mondo che sembra non voler accettare più un razzismo diffuso e per molti versi istituzionalizzato.
Uno dei punti di forza di questo documentario – disponibile anche on demand e su NOW Tv – è l’asciuttezza. Il filo narrativo è quello dell’omicidio di Floyd, da cui si diramano le analisi, le testimonianze, gli approfondimenti dei vari ospiti chiamati a commentare questi quasi 30 giorni che stanno rivoluzionando le consuetudini al grido di #BlackLivesMatter e che si spera si trasformi in consapevolezza, al di là delle misure e delle dichiarazioni di facciata.
Ad affrontare il tema l’attivista Ilyasah Shabazz, scrittrice e figlia di Malcom X, il politico e religioso americano Jesse Jackson, la scrittrice Bonnie Greer e l’attivista del movimento #BlackLivesMatter Zellie Imani.
Come dicevamo, la cifra è quella dell’asciuttezza: senza sensazionalismi, l’obiettivo è quello soprattutto di ricostruire il contesto in cui nasce questa nuova ondata di lotte e rivolte. Non un episodio isolato, né una situazione inedita, ma quella riptetuta richiesta di aiuto, quegli 8’46” di agonia ripresa dai cellulari ha innescato, ancora una volta, la necessità di ribadire il bisogno di una condizione di vita diversa. E allora vale la pena seguire e capire cosa si muove intorno alle rivolte: la storia e il contesto aiutano sempre a capire la contemporaneità.
Immagini concesse da Sky