Generazioni, Infante ritrova l’Italia sul Due Style: facili moralismi tra Urtis, Mosetti e la Del Santo
Generazioni di Milo Infante mischia alto e basso con la morale in tasca: così l’intervista ad Antonella Mosetti sulla figlia Asia è preceduta dalle “avvertenze”
Come faremmo in tv senza i programmi generazionali? E, soprattutto, senza le Generazioni di Milo Infante? Un titolo diverso da Senza peccato, che era stato il debutto del giornalista in seconda serata, ma dalla sostanza praticamente invariata se non per un aspetto: sono arrivate le interviste ai vip.
Milo Infante, che alla giacca impomatata ora preferisce il cardigan della gita fuori porta, è tornato ad “esplorare le storie e le vite dei giovani: fragilità e speranze, fatiche e crescita, in un confronto tra generazioni in una società difficile”. Questa è la sinossi di Generazioni.
In effetti i racconti dei ragazzi comuni sono il valore aggiunto del programma, ma hanno sempre meno spazio. E’ tutto il vippume vario ed eventuale che lascia un po’ perplessi. Ad esempio approfittare del tema della chirurgia plastica per dare visibilità al Dr. Giacomo Urtis, il chirurgo dei vip, con la musichetta di Nip /Tuck.
Il Dottore ha mostrato il selfie dell’intervento che si è fatto da solo al naso, per poi raccontare il suo prossimo sogno (sempre con foto annessa con solo slip indosso): sottoporsi a un intervento americano di disegno muscolare per rimodellare gli addominali e i muscoli:
“Si creano con le cannule gli stessi disegni di chi va in palestra”.
Quando si dice un contributo generazionalmente utile, insieme a quello della Lady del cinema 2.0, Lory Del Santo. La registaproduttriceattricecostumistasceneggiatricetc ha rilasciato una dichiarazione clamorosa:
“Io non vado ancora dal chirurgo. Nel mio caso andrò anch’io sui sessant’anni. Io odio quelli che escono coi ragazzi giovani solo per esibirlo. Allora è una moda? Se dev’essere una moda per carità, allora meglio l’industriale 65 con la pancia e senza capelli, almeno ha lo yacht. Io ho amiche che fanno di tutto per stare in forma. Nella vita è giusto esibire qualcosa, l’importante è farlo con gioia e serenità, non per una rivincita”.
Eppure arriva un momento in cui il montaggio “si schiera” e sfrutta la reazione discutibile che producono certi interventi per darci il pippone moralista. E’ l’Italia sul Due style, bellezza, che invitava personaggi del gossip per dargli una bella lezione.
Così, sempre nella puntata di ieri, la postproduzione dava prima voce al chirurgo Maurizio Vignoli (“E’ un non voler accettare gli anni che passano. E’ un mettersi tante volte in competizione con la figlia. Fai fatica a riconoscere chi è la madre e chi la figlia da come si comportano”), poi al fotografo Oliviero Toscani (“La demenza delle mamme si riflette nelle loro figlie. E’ la figlia che deve liberarsi dai complessi della mamma che ha problemi di trucco. E’ la mamma che non si autorispetta”), poi al sessuologo Marco Rossi, vecchio ospite fisso di Infante (“E’ il problema madre figlia. La competizione è sempre esistita. Della serie, dperiamo che dicano che appariamo come sorelle”). E, dulcis in fundo, è arrivata Antonella Mosetti, forse ignara che la sua intervista-choc sarebbe stata montata a scopo di velata denuncia:
“Io e Asia siamo cresciute insieme. Il momento del distacco è quando ha fatto la prima media. Si mettono su Internet, cercano altre cose. Una mamma giovane e molto bella… io da piccola ero gelosissima. E’ molto difficile gestire la competizione, ma lo si fa sempre col dialogo. Mai farla sentire inferiore, anzi cercare di esaltarla. Forse io risulto più volgare esteticamente sui social, Asia è una principessa vera e comunque pubblica solo foto che approvo. Con un figlio da giovane non perdi Ibiza, l’ho fatto anche con lei, me la portavo nella borsetta”.
Della pedagogia di Milo si risentiva un gran bisogno.