Gene Gnocchi e il miraggio del “nuovo”
La televisione italiana vive nell’eterno miraggio della novità. Concordando con l’opinione di Malaparte, che ha giustamente rilevato l’ordinarietà delle anticipazioni televisive (di anno in anno sempre più ripetitive), commenterei sotto quest’ottica le prospettive di Gene Gnocchi per la prossima stagione. Il bravissimo comico, ormai devoto alla rete Due, ha rivelato al quotidiano Libero che non
La televisione italiana vive nell’eterno miraggio della novità. Concordando con l’opinione di Malaparte, che ha giustamente rilevato l’ordinarietà delle anticipazioni televisive (di anno in anno sempre più ripetitive), commenterei sotto quest’ottica le prospettive di Gene Gnocchi per la prossima stagione.
Il bravissimo comico, ormai devoto alla rete Due, ha rivelato al quotidiano Libero che non tornerà alla guida de La Grande Notte, ottimo show di seconda serata che, nonostante le belle speranze di un gradito ritorno, non ha riscosso ascolti lusinghieri:
“Condurrò un’altra seconda serata, mi ha detto Marano (il direttore di Raidue, ndr). Mi stanco a ripetere sempre le stesse cose. Stiamo pensando a un programma sempre legato all’attualità, ma svincolato dagli ospiti conosciuti. Non se ne può più della transumanza di un personaggio da un format all’altro…”
Nella prossima stagione, insomma, si cambia tutto, a partire dalla formula del programma domenicale (ma pensate un po’, chi l’avrebbe mai detto):
“In realtà occorre una riflessione. Ci siamo resi conto che il satellite ha assorbito tutto il calcio in tv. Non so se ci sarà ancora la parola calcio dopo Quelli che…. Ne devo ancora parlare con Simona, le vorrei proporre una cosa diversa, una domenica di rottura, per famiglie, differente dagli altri carrozzoni. Intanto cambieremo studio, ci trasferiremo da quelli in Fiera a via Mecenate. Darà l’idea della novità”.
Ora, perchè propinarci la stessa solfa del restyling tutti gli anni, quando non basta un’aggiunta della e congiunzione o l’eclissi del calcio dal titolo per omettere una realtà inconfutabile: anche Quelli che ha fatto il suo tempo. I collegamenti demenziali, i filmati triti e ritriti, le voci fuori campo di impronta derisoria hanno subito l’usura del tempo. Non entusiasmano più. Non reggerebbero da soli l’impianto di uno show che è nato nel pallone e di questa morte dovrebbe perire, anzichè spremere le briciole di un fenomeno epocale ma ormai datato.
Sarà, forse, per questo che lo stesso Gene si sta guardando attorno e, come annunciato a Silvia Fumarola, questa volta su Repubblica, sarà il protagonista di una nuova sitcom Magnolia, I cavalieri della tavola rotonda.
Per quanto riguarda, invece, le voci di un’ipotetica rottura tra lui e la Ventura, il diretto interessato ci ha tenuto puntualmente a smentirle, visto che rimane la sua compagna di lavoro ideale per il grande affiatamento consolidato nel corso degli anni (e a tal proposito auspica anche di tornare a lavorare con Teo Teocoli, partner storico degli esordi). In riferimento, invece, al suo allontanamento ufficiale dall’entourage di Lele Mora, si è così espresso:
“In realtà mi sono rivolto a Lele, tempo fa, perché dovevo rinnovare l’opzione sul contratto Rai. È stato squisito, gentilissimo. Però faccio un tipo di lavoro non compatibile con il suo. Lui non organizza tour teatrali. E io con le discoteche c’entro poco”.
Spettacolo a parte, per il mitico Gene il vero miraggio resta la Serie A. Sperando che, almeno lì, rivendichi il suo ingaggio sportivo da guinness per proporci davvero qualcosa di nuovo.
[Intervista integrale pubblicata su Digital-Sat, che si ringrazia per la segnalazione]