Gene Gnocchi bacia in diretta giornalista del TgR Puglia: per una gag tutto è concesso?

Imbarazzo, sorpresa, disagio: queste le sensazioni che hanno attraversato lo studio del TgR Puglia al bacio (sì teatrale, ma a mio avviso ugualmente inopportuno) di Gene Gnocchi alla giornalista Maria Grazia Lombardi, che stava conducendo in diretta un’edizione del telegiornale regionale. Ospite in studio per promuovere il suo tour teatrale, Gnocchi ha improvvisamente manifestato alla giornalista la sua irrefrenabile passione, alzandosi in piedi e annunciando l’intenzione di baciarla.

“Io ti devo baciare assolutamente perché sei meravigliosa, sei veramente meravigliosa… Sentendoti leggere il telegiornale ho perso la testa per te…”,

ha detto andando verso di lei prima di stringerle il volto tra le mani e chinarsi per baciarla. Un bacio intenzionalmente finto, teatrale e teatralmente ostentato, lungo e col ‘casquet’, che in teoria avrebbe (forse) dovuto épater les bourgeoises, come piace fare a Gnocchi, ma che era completamente fuori contesto. E indiscutibilmente fuori luogo.

Lasciamo un minimo di ‘sacralità’ alle cornici informative istituzionali e soprattutto c’è un limite a quanto si può fare per strappare un ‘sorriso’. Non voglio neanche entrare nella delicatissima e personale percezione della ‘violazione’ dello spazio privato,  né nel merito della possibile lettura ‘sessista’ del gesto. Senza contare la mancanza di rispetto per una professionista nello svolgimento del proprio lavoro. Se si voleva fare un complimento, lodare le qualità della giornalista, anche eventualmente creare sorpresa per garantirsi un po’ di copertura mediatica, si poteva magari optare per un più galante baciamano. Infrangere le regole della prossemica, superare lo spazio pubblico, entrare in quello privato (non richiesto) e stampare un bacio in faccia a una giornalista nel pieno delle sue funzioni, più che ‘comico’ è imbarazzante. Non tutti sono Benigni….

A proposito di imbarazzo, la giornalista riesce a gestire tutto con un certo aplomb e con professionalità. Quella che stavolta sembra essere ‘venuta meno’ al comico, fattosi trasportare da un ‘istinto alla gag’ che in questa occasione pare averlo tradito.