Game of Thrones, due parodie in attesa del debutto della quinta stagione
In attesa della partenza della quinta stagione di Game of Thrones, in America sono andati in onda due parodie della serie tv: in uno compare Kit Harington nei panni di Jon Snow, nell’altro i Muppet scherzano sul titolo della serie per insegnare un gioco
La quinta stagione di Game of Thrones è pronta a partire in America, domenica prossima, ed i fan ormai sono in trepidante attesa. Quale miglior modo, allora, di distrarsi prima della premiere della serie tv della Hbo se non con due parodie appena andate in onda negli Stati Uniti, di cui una con tanto di guest-star?
Nella puntata della scorsa notte del Late Night with Seth Meyers c’era come ospite Kit Harington, interprete di Jon Snow. Proprio il suo personaggio è protagonista di una divertente clip, che immagina come il Guardiano della Notte, abituati a climi rigidi ed a nemici dietro l’angolo, sia in difficoltà di fronte ad una semplice cena organizzata dal conduttore.
Poco importa se il clima primaverile di New York fa contenti i commensali, per Jon Snow “L’inverno sta arrivando”. Il suo monologo non sembra riuscire a divertire il resto del gruppo. Neanche una conversazione sul vino (che, però, Jon Snow sembra gradire: d’altra parte, alla Barriera fa freddo) che si trasforma in una chiacchierata sulle origini delle proprie madri non migliora la situazione:
“Non ho mai conosciuto mia madre. Sono un bastardo. Il figlio bastardo di Lord Ed Stark di Grande Inverno”.
Inutile chiedergli se ha ancora contatti con il padre: “E’ stato ucciso”, rivela, spegnendo ancora una volta l’entusiasmo del gruppo. Le ammonizioni di Meyers servono a poco, soprattutto se gli consiglia di chiedere agli altri se hanno fratelli:
“Mio fratello è stato ucciso al suo matrimonio”.
Dopo aver scoperto che i due hanno fatto amicizia a crossfit (utile, pare a tenersi in forma per combattere i Bruti, mentre il conduttore ci va solo “per apparire bene in tv”), Jon Snow si accorge che la ragazza dai capelli rossi seduta poco distante da lui mostra interesse:
“Tu, capelli rossi, mi ricordi il mio primo amore, Ygritte. L’ho vista con tre frecce nel petto, un bambino l’ha uccisa”.
Jon si rende conto di non essere l’ospite migliore:
“Vorrei scusarmi per come mi sono comportato, il lavoro è stressante. E’ una storia complicata”.
Inizia così un riassunto delle prime stagioni di Game of Thrones, con tanto di citazioni del matrimonio di Jeoffrey e dello scontro tra la Montagna ed Oberyn. “Wow, dovrebbero farci una serie di libri”, commenta una ragazza. “Meglio una serie tv” dice, giustamente, lui. Per un attimo non scopriamo chi crede Jon che sia sua madre, ma è tempo di giocare ai mimi. Neanche qui, Jon Snow riesce ad adattarsi: dopo aver provato con “Metalupi”, “Corvo con tre occhi” ed “Incesto”, rinuncia (la risposta esatta era “C’è posta per te”… c’è andato vicino, no?). La serata ed il video si concludono con Jon che rimorchia la ragazza dai capelli rossi: almeno in quello è bravo sia oltre la Barriera che a New York.
Il secondo video, invece, è di ben altro tono: in Sesame Street, infatti, per spiegare ai giovani telespettatori le regole del gioco delle sedie e trovare il nuovo re di Jesteros, sono utilizzati i protagonisti dello show, che diventa “Game of Chairs”. I Muppet interpretano così Ned Stark, Cersei, Daenerys, Joffrey, Robb e Tyrion, con una breve apparizione di Melisandre.
Il primo spiega le regole del gioco a Grover (“il mostro è blu ed è pieno di errori”, così dice di lui Melisandre) che diventa Grover Bluejoy. Gli altri personaggi, man mano che escono dal gioco, rivelano alcuni aspetti noti al pubblico del telefilm: la Khaleesi mostra uno dei suoi figli, ovvero un drago (“Meglio non controllare il pannolino”, scherza Grover), Joffrey fa i capricci, Cersei rivela che andrà “a dirlo a mio fratello”, Robb che non può “immaginare un finale peggiore”. Il vincitore, alla fine, è proprio Grover che, per tranquillizzare Ned, gli dice di “non perdere la testa”. Una citazione che i più piccoli non capiranno, ma che farà divertire gli adulti.