Home Notizie Game of Thrones, Damon Lindelof difende la serie tv: “E’ lo show migliore che ci sia in tv”

Game of Thrones, Damon Lindelof difende la serie tv: “E’ lo show migliore che ci sia in tv”

Damon Lindelof difende Game of Thrones dalle critiche di alcuni che non hanno apprezzato alcune scene della quinta stagione, ricordando anche quando George R.R. Martin criticò il finale di Lost che lui aveva scritto

pubblicato 20 Agosto 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 11:44

Damon Lindelof sa bene che alcuni telespettatori sono molto esigenti. Il finale di Lost, serie tv di cui è stato co-creatore, ha suscitato numerose critiche e non ha soddisfatto gran parte dei fan. Ora l’autore, alle prese con un’altra serie tv, The Leftovers, si sente in dovere di difendere Game of Thrones, la cui quinta stagione, a fronte di ascolti sempre alti, ha fatto storcere il naso a qualcuno.

-Attenzione: spoiler-
La quinta stagione, infatti, è finita nel mirino delle critiche a causa di alcune scene, tra tutte la violenza sessuale nei confronti di Sansa (Sophie Turner) da parte di Ramsay Bolton (Iwan Rheon), con Theon (Alfie Allen) costretto ad assistere alla scena inerme. Una scena che aveva già ricevuto il “sostegno” da Bryan Fuller nei mesi scorsi.

Lindelof si definisce un grande fan di Game of Thrones, di cui ha letto alcuni dei libri di George R.R. Martin da cui è tratta la serie:

“Adoro Game of Thrones. Ho letto i primi tre libri, e stavo finendo il terzo (‘A Storm of Swords’, ndr) quando la serie tv è iniziata. E quando Ned (Sean Bean) è morto, avevo quella sensazione di superiorità -‘Sapevo che sarebbe successo e nessun altro no’. Ma ero anche geloso di quelli che avevano visto la scena senza aver letto i libri. Ecco perchè ho smesso di leggere i libri. Il quarto libro era già uscito, il quinto stava per uscire, ed ho pensato ‘Vorrei trovarmi in una situazione in cui possa essere genuinamente sorpreso'”.

Lindelof, da addetto ai lavori, riconosce alla serie tv una grande capacità nel riuscire a realizzare episodi molto complessi tenendo alta la qualità dello show:

“Ero molto sorpreso da alcune cose che sono successe questa stagione. Facendo televisione, guardo quella serie tv e non capisco come facciano. Semplicemente non capisco, ad un livello assolutamente logico, come siano capaci di produrre quella qualità di prodotto in quel periodo di tempo con così tante location differenti e così tante parti differenti. Ci sono delle storyline su cui c’è più attenzione? Certo. E’ sempre così quando sei o sette vicende accadono nello stesso momento. Ma in quanto autore, se riesci a fare una, facciamo due, ore di televisione eccellente a stagione su otto o dieci puntate -un episodio eccellente a detta di tutti-, credo che la gente non capisca che per realizzare quegli episodi, devi organizzare tutto quanto. Ci devono essere anche degli episodi che -sebbene non sia intenzione dell’autore- facciano dire ‘Non so, non so..’. Questo rende quegli episodi eccellenti più speciali. E quando guardavo l’ottavo episodio della quinta stagione, ‘Aspra dimora’, ho pensato ‘E’ una delle ore più belle di tv che abbia mai visto’. E’ eccellente in maniera differente dall’episodio ‘Buon compleanno’ di Mad Men, ma lo è. Ero semplicemente seduto a bocca aperta. Ho guardato cinque minuti di silenzio -quando Jon guarda il Re della Notte e fa una cosa tipo ‘Fatti sotto, fratello’-. Ed io pensavo ‘Non c’è niente di meglio in tv, in questo momento, rispetto a questo’. Per me devi dimostrare l’eccellenza una volta sola a stagione per pensare all’intera stagione come eccellente, o l’intero show. E Game of Thrones lo fa ogni volta”.

L’autore, quindi, accusa coloro che preferiscono solo criticare e non pensare a tutto ciò che c’è dietro la realizzazione della serie, riferendosi anche a quando Martin criticò proprio il finale di Lost:

“Non penso che la televisione sia qualcosa di cui lamentarsi, e penso che siamo in una cultura dei media che ti porta a cliccare qualsiasi cosa che serve a smontare ciò di cui si parla. Mi piace la serie tv, e perdono quegli elementi che non sono di qualità. George R.R. Martin ha criticato il finale di Lost e c’è una parte di me che dice ‘Beh, spero che il finale di Game of Thrones faccia schifo, così qualcuno ti dirà le stesse cose’. Ma non credo che il finale di Lost faccia schifo. E voglio che Game of Thrones finisca in maniera fantastica, perchè sono un grande fan, ed ho ogni ragione di credere che finirà così”.

Messe da parte le possibili polemiche, insomma, Lindelof accusa coloro che criticano la serie tv perchè non segue i loro gusti, ed in particolare si riferisce all’uscita di scena di Jon Snow (Kit Harington):

“Ma nello zeitgeist, quando sei apprezzato, c’è una parte delle persone che ti minaccia di non seguirti più, che dice ‘Non è più bello come una volta’, gente che dice ‘Se uccidi questo personaggio, smetterò di seguire lo show’. Una delle caratteristiche per cui alla gente piace Game of Thrones è la sua volontà di uccidere chiunque voglia -ma non si può uccidere Jon Snow, giusto? Puoi uccidere chiunque, ma non puoi uccidere Tyrion (Peter Dinklage). E non puoi uccidere Dany (Emilia Clarke). E pensi ‘Ma pensavo vi piacesse lo show perchè hanno ucciso Ned Stark! Era un personaggio che non si poteva uccidere!'”.

Da fan della serie (ma anche da chi sa cosa vuol dire avere a che fare con fan esigenti), Lindelof, alla fine, si fa prendere dall’entusiasmo:

“Vedo gente criticare Game of Thrones, settimana dopo settimana, qualcuno dirà ‘E’ lo show più eccellente, questa stagione sta dando il massimo, non sarà mai meglio’. E poi, quando in una storyline succede qualcosa -la figlia di Stannis (Stephen Dillane) viene bruciata- improvvisamente la reazione è ‘Non posso più guardare questa serie. Non ti guardo più, Game of Thrones’. Ed io penso ‘No, non puoi. Non fare lo sxxxxxo. E’ come quando mia figlia di otto anni dice ‘Non siamo più amici’. Quando vedo un blogger -grazie a Dio non sono più su Twitter, sennò avrei un sacco di problemi-, o un critico dire ‘Non seguo più la tua serie’, se lavorassi a quello show li chiamerei e gli direi ‘Non hai più il permesso di vedere il mio telefilm. Avvertirò tutti quelli che conosci nella tua vita. Assumerò un investigatore privato per controllare cosa guardi, e ti conviene non guardarlo più. Sei sicuro di volerlo fare?'”.

A Lindelof il tema sembra provocarlo particolarmente, e con tutte le critiche che chiunque può fare online, non ha tutti i torti. Forse, il modo migliore per non sentire certe polemiche è quello di non leggerle, concentrarsi sul proprio lavoro e soddisfare coloro che hanno seguito lo show senza “minacciare” nessuno. Un obiettivo difficile, quando si è circondati da critiche non richieste e, soprattutto, non sempre ben ragionate.

[Via EntertainmentWeekly]