Game of Silence, su Top Crime il drama che si nutre dei ricordi traumatici
Su Top Crime Game of Silence, serie tv con al centro quattro uomini che decidono di vendicarsi di chi ha abusato di loro quando erano in riformatorio
Un’infanzia negata, le cui conseguenze si sentono ancora nel presente: così vivono i protagonisti di Game of Silence, in onda da questa sera alle 21:10 su Top Crime. La serie tv della Nbc, in realtà, è il remake americano del turco Suskunlar, ispirato a sua volta da una storia vera.
La versione statunitense dello show ha come protagonisti quattro amici che, da piccoli, sono segnati da un tragico evento: un incidente con la macchina li porta, infatti, ad avere una condanna a nove mesi di riformatorio. Inizia per loro un vero e proprio incubo: nel Quitman, la struttura penitenziaria in cui vengono portati, il direttore Warden Roy Carroll (Conor O’Farrell) sfrutta i detenuti a proprio vantaggio, facendoli lavorare in situazioni pericolose e lasciando che all’interno della prigione si possano organizzare combattimenti e violenze da parte delle guardie.
Scontata la pena, le strade dei quattro ragazzi si dividono. Nel presente, però, non hanno ancora superato quel trauma: Jackson Brooks (David Lyons), avvocato di successo in procinto di sposarsi con la figlia del socio dello studio in cui lavora, Marina Nagle (Claire van der Boom), viene contattato dai suoi vecchi amici, Gil Harris (Michael Raymond-James) e Shawn Cook (Larenz Tate), quando Boots Nolan (Derek Phillips) aggredisce fisicamente, riconoscendola per caso, una delle guardie del penitenziario.
I due amici chiedono a Jackson di difendere Boots al processo, ma le cose non vanno come previsto, ed i tre, a cui si aggiunge Jesse West (Bre Blair), anche lei membro del gruppo e consapevole di quanto accaduto anni prima al Quitman, devono inventarsi un nuovo piano per far sì che possano finalmente trovare giustizia. Complice la notizia che Carroll, affiancato dall’ex detenuto Terry Bosch (Demetrius Grosse), già ai tempi suo braccio destro, si sta candidando al Senato, Jackson, Gil e Shawn decidono che non possono più stare in silenzio.
Una trama forte per un telefilm andato in onda su una tv generalista, e che proprio per questo gioca soprattutto sui bei ricordi dei protagonisti piuttosto che sul trauma del riformatorio. Così facendo, Game of Silence non intraprende mai una strada audace, ma preferisce starne ai margini, concentrandosi su complotti ed intrighi piuttosto che lavorare sulle psicologie dei personaggi.
Nonostante questo, la Nbc ha mostrato coraggio nel raccontare una storia di abusi e di vendetta, non riuscendo però a convincere il pubblico, che non ha seguito lo show quanto la rete sperava, tant’è che il telefilm è stato cancellato dopo una stagione.