La Porta Rossa, Gabriella Pession a Blogo: “E’ stata un’esperienza magica. Anna è un personaggio intimo, un regalo meraviglioso per un’attrice” (Video)
L’intervista di Blogo all’attrice protagonista della fiction di Rai 2.
Gabriella Pession è la protagonista de La Porta Rossa, la nuova serie di Rai 2 che avrà inizio stasera, mercoledì 22 febbraio 2017.
L’attrice interpreta la parte di Anna Mayer, moglie del commissario Cagliostro (interpretato da Lino Guanciale) che verrà ucciso e che inizierà ad indagare, da morto, per scoprire il suo assassino.
In occasione della conferenza stampa di presentazione della serie, noi di TvBlog abbiamo intervistato Gabriella Pession che ha esordito, parlando a fondo delle caratteristiche principali del suo personaggio:
La maniera più giusta per descrivere questo personaggio è che una donna connotata da una grande dose di silenzio, un personaggio intimo, ho avuto l’occasione di girare all’interno della mia location, la casa di Anna, per due settimane da sola: un regalo meraviglioso per un’attrice. E’ un personaggio che, al di là della magistrale sceneggiatura, mi ha permesso di entrare nell’intimo dell’esperienza della perdita. E’ stata un’esperienza magica.
Secondo l’attrice, La Porta Rossa è una serie innovativa:
E’ una serie innovativa, non so se è rischiosa. La morte è un tema universale. E’ uno dei grandi enigmi della vita. E’ una scelta inusuale e moderna ma che ha un grande potenziale.
Tornando su Anna, la Pession si è soffermata sull’intimismo del proprio personaggio:
Ho recitato con la presenza di questo personaggio, mettendomi in contatto con le emozioni che il personaggio costruisce, al di là della presenza o dell’assenza del marito. E’ un personaggio che parla molto poco, che si confronta poco con l’esterno, è un personaggio che vive il dolore in maniera intima. E’ un personaggio anche molto solo, per un’attrice è stato un lavoro sul personaggio pazzesco.
L’attrice ha concluso, parlando delle differenze tra la serialità italiana e quella statunitense per la quale ha lavorato:
Le differenze sono tante. La prima è il budget anche si sono serie nord-europee come Happy Valley che hanno budget ridotti ma che hanno sceneggiature strepitose. La grande differenza è che, nelle serie italiane, il regista permane per tutta la durata della serie, mentre nelle serie americane, ogni episodio ha un regista diverso. Lì si fa capo più allo showrunner, una figura che manca qui in Italia. Preferisco lavorare come si fa in Italia.
Nel video, ci sono le dichiarazioni complete.