Gabriele Corsi a TvBlog: “In Don’t Forget the Lyrics c’ho creduto da subito. Ora un people show”
Gabriele Corsi parla a TvBlog del ritorno in onda su Nove di Don’t Forget the Lyrics e annuncia la sperimentazione di un nuovo format
Gabriele Corsi è tornato ieri su Nove con la quarta stagione di Don’t Forget the Lyrics (424.000 telespettatori, share 2.22%), il gioco che ha riportato in tv l’intramontabile karaoke. Lo incontriamo nello studio 6 degli Studios di Roma pochi minuti dopo aver terminato la registrazione di due puntate del programma (prodotto da Banijay Italia) che presidia la delicata fascia dell’access prime time (dal lunedì al venerdi alle 20:25).
Arrivare alla quarta stagione non era così scontato…
Dare per scontato è sempre sbagliato, ero convinto del formato; la prima edizione è stata complicatissima, c’era il covid, io presi il covid, abbiamo dovuto fare casting nella zona. Mi prendo il merito di averci creduto sin dall’inizio. Venivamo da un format fortissimo come Deal With It – Stai al gioco, la prima puntata abbiamo fatto l’1% di share, scoraggiarsi era facile. Ci abbiamo creduto, siamo andati avanti con rete e produzione e abbiamo tirato fuori una bella novità, un gioco musicale che mancava da un po’ nel panorama televisivo. Mi auguro che anche questa edizione vada bene, perché ne vorrei altre cento.
È tornato di moda il karaoke? Su Prime Video sta arrivando la versione italiana di Celebrity Karaoke…
Un po’ è merito di Don’t Forget the Lyrics, abbiamo fatto da apripista al genere. Siamo passati da ‘la musica in televisione non funziona’ a ‘facciamo tutta musica in televisione”. Son contento e son convinto che gran parte del merito però sia del Festival di Sanremo, con Måneskin e Mengoni che hanno fatto benissimo all’Eurovision. E poi, dopo il Covid, c’è voglia di stare insieme. Ho letto che a Milano hanno aperto altri 20 locali di karaoke. Abbiamo beccato il momento giusto.
C’è il rischio che il mercato si saturi e che il karaoke si inflazioni?
Quando il mercato è saturo, è difficile che un prodotto anche buono abbia la giusta visibilità, ne sono cosciente. Non a caso sto sperimentando altri format, l’obiettivo è cambiare format prima che sia esaurito. L’ultima edizione di Deal With It abbiamo registrato 1100 scherzi, ma ne sono andati in onda solo 248. Un incubo, quel programma era diventato così famoso che non potevi entrare in un ristorante che subito dicevano ‘questo è Deal With it’. Un format esaurito, per fortuna avevamo sperimentato altri titoli.
Un’operazione che ripeterà anche in questa stagione?
Sì, nonostante il successo di Don’t Forget the Lyrics, sperimenteremo un altro format, magari 20 puntate per vedere come va. Per essere pronti a cambiare prima che la gente cambi canale.
Un format, tipo?
Un people show, un formato nuovo che prevede la partecipazione della gente normale e che ha un meccanismo molto figo. A me piace registrare molte puntate zero e continuerò a farlo.
Lei è il volto di Nove, ma lavora, oltre che a Radio Deejay, anche per la Rai.
Per me conta il programma che mi chiama, non la rete. Non mi interessa essere il volto di un canale, non sgomito per essere quello di Nove, è accaduto casualmente, perché abbiamo azzeccato dei programmi belli. Ma ho detto anche molti no per trasmissioni che non sentivo nelle mie corde.
Quanti la fermano per strada dicendo ‘Gabriele Corsi, quello de Le Iene’?
Ancora ce ne sono, sì. E mi fa piacere. Io non sono come quelli che si lamentano se viene chiesto loro di cantare il brano più famoso. Anzi, se vuoi ti faccio ancora il jingle di ‘Questa è proprio una caz*ata’… grazie a quello sono qui e ho fatto una carriera così ricca di soddisfazioni.
Fabio Fazio arriva a Nove. La sua prima reazione qual è stata, sinceramente?
(maneggia sul suo cellulare) Vediamo se ho il messaggio che ho inviato ad Aldo Romersa (Programming Senior Director Discovery Italia, responsabile della strategia editoriale e di business del canale NOVE, Ndr)… avevo scritto ‘Benvenuto Fabio’. No, non ce l’ho, ma fidati… Se giochi in una squadra di calcio e ti dicono che arriva Messi che dici? Ne sei contento.
Beh, se lo dici a Cristiano Ronaldo non credo.
Ma io non sono Cristiano Ronaldo.
Ho capito, la rivalità tra conduttori non è di casa a Nove…
C’è un clima molto particolare e di amicizia qui. E comunque con Fabio facciamo cose completamente diverse. Se il canale viene acceso in una nuova fascia io non posso che esserne contento. Se Fazio ha scelto di venire a Nove forse ha pensato che i programmi di Nove siano buoni. Anche Crozza una volta me lo disse: “Sono felicissimo che ci sia un tuo programma prima del mio”.
A proposito di amicizia, il duello a distanza con 100% Italia di Nicola Savino su Tv8 come va?
Siamo davvero amici, domenica eravamo insieme a Napoli. Ah, ma lo sapete che avrei dovuto registrare io una puntata zero di 100% Italia?
Don’t Forget the Lyrics: il meccanismo
Il programma mette alla prova cantanti amatoriali e appassionati di musica sulle note dei più grandi successi della storia del pop. In ogni puntata, tre concorrenti devono esibirsi proprio come nei migliori karaoke, fino a quando improvvisamente la musica si ferma e scompaiono le parole. È in quel momento che gli sfidanti devono sfoderare le loro doti e dimostrare di conoscere senza esitazioni testo e melodia. I due concorrenti che ottengono il maggior punteggio nella prima manche, proseguono nella manche del “duello”, ma solo uno di loro andrà alla scalata finale. Al vincitore della puntata l’onore e onere di partecipare alla puntata successiva con due nuovi sfidanti. In ogni puntata in palio il premio di 5.000 euro in gettoni d’oro.