G8 Genova 2001, venti anni dopo ancora difficile farci i conti (anche in tv)
Sky Tg 24 e Rai 3 in prima linea per ripercorrere gli eventi del G8 di Genova 2001: 20 anni dopo è ancora difficile trovare un equilibrio.
A vent’anni dai tre giorni che sconvolsero Genova – e il Paese, anche se non l’ha capito a lungo – le tv ricordano gli eventi drammatici del G8 del 2001 con documentari e ricostruzioni spesso inedite. Un modo per fare i conti con una delle peggiori crisi democratiche della storia repubblicana, con cui non si è ancora davvero venuti a patti nella società e nell’immaginario collettivo. Le manifestazioni pacifiche, la guerriglia dei Black Bloc, la morte di Carlo Giuliani, gli assalti alla scuola Diaz da parte della Polizia restano macchie indelebili nella storia di questo Paese, ma resta tuttora difficile per molti chiarire i punti ‘oscuri’ di quella tre giorni di violenza.
Prima a coprire il 20esimo anniversario è Sky Tg24 con una programmazione dedicata di due giorni, in onda domenica 18 e lunedì 19 luglio, dal titolo semplice ed eloquente: G8 Genova Venti anni dopo.
Partiamo da questa sera, domenica 18 luglio: alle 19.30 va in onda lo speciale G8 Genova Venti Anni Dopo – Le storie, condotto da Paolo Fratter, con la regia di Flavio Maspes. Un racconto che torna sui luoghi che hanno fatto da cornice a una delle pagine più incredibili del recente passato e che ripercorre i fatti lì avvenuti con le testimonianze di chi li ha provocati e subiti, vissuti e giudicati, dal padre di Carlo Giuliani, Giuliano, a Mario Placanica, l’ex carabiniere che gli sparò, dall’allora ministro della Difesa al giornalista inglese Mark Covell, picchiato dalla polizia alla scuola Diaz, da Roberto Settembre, giudice del processo di Appello sulle torture alla caserma di Bolzaneto, a Gianluca Prestigiacomo, all’epoca operatore della Digos.
Lunedì 19 luglio, invece, spazio in prima serata con G8 Genova Venti Anni Dopo – Speciale Live, un approfondimento in studio in onda dalle 21.00 condotto da Roberto Inciocchi e con la regia di Francesco Venuto, in cui si confronteranno alcuni dei protagonisti di quell’epoca: Vittorio Agnoletto, a quel tempo portavoce del Genoa Social Forum, il giornalista Carlo Bonini, Claudio Scajola, in quegli anni ministro dell’Interno, ed Enrico Zucca, Pubblico Ministero del processo della Diaz.
Spazio anche sul nuovo canale Sky Documentaries (canali 122 e 402) con il doc La sottile zona rossa – Il G8 di Genova vent’anni dopo, un prodotto Sky Original realizzato da Inside Man Srl, per la regia di Gj Squarcia in onda lunedì 19 luglio alle 21.15. Il doc (disponibile anche on demand e in streaming su NOW) ripercorre i fatti raccontandoli da 10 diversi punti di vista integrati dalle interviste ai protagonisti di allora. Tra questi 10 sguardi ci sono anche quelli a seguito delle tute bianche, di chi era a seguito dei poliziotti, mentre altri due filmmakers accompagnarono Don Gallo e Franca Rame, alctri due raccontarono la copertura degli eventi da parte della rete locale Primocanale, diretta da una giornalista appena 27enne, Ilaria Cavo. E il nome di certo vi dice qualcosa.
G8 Genova 2001, venti anni dopo | La programmazione Rai
Per la Rai scende in campo Franco Di Mare con un’altra puntata speciale del suo Frontiere dal titolo “Noi che abbiamo visto Genova…” e che va in onda su Rai 3 martedì 20 luglio in seconda serata (peccato che non sia la prima) e in streaming su RaiPlay. Di Mare ci ha regalato alcuni speciali davvero misurati e ottimamente documentati, come l’ultimo realizzato per ricordare la tragedia di Vermicino e la morte di Alfredino Rampi. Adesso il direttore di Rai 3 ci riporta a Genova, a quel luglio di venti anni fa che molti ricordano e che i giovanissimi non conoscono.
“A Genova vent’anni fa hanno fallito tutti: il governo e i manifestanti, la politica, l’intelligence, le forze dell’ordine, i media. E il bilancio di un simile fallimento è stato gravissimo: la morte di Carlo Giuliani, i disordini, le cariche delle forze dell’ordine, la violenta incursione nella Scuola Diaz e i successivi abusi e pestaggi della caserma Bolzaneto. La più grave violazione di diritti umani della nostra storia repubblicana”