Furore – Il vento della speranza, quinta puntata: riassunto
Irma cede alla passione con Saro, ma viene arrestata. La Belgrano cerca di incastrare Concetta.
Furore – quinta puntata
Saro (Massimiliano Morra) va da Irma (Giuliana De Sio) per darle una notizia importante: ha scoperto, grazie al suo amico poliziotto, che le indagini sulla morte del fratello sono state insabbiate. Il ragazzo le consiglia di chiedere aiuto al sindaco Belgrano (Tullio Solenghi), che ha promesso di aiutare i meridionali a conquistare i propri diritti. Basta questo perché la donna capisca che Saro fa sul serio con lei, e tutti i suoi buoni propositi vanno all’aria: arriva prima il bacio e poi una notte di passione.
La mattina dopo Irma è già da Belgrano per chiedergli aiuto: sa che Schivo (Stefano Dionisi) è il mandante dell’omicidio del fratello e vuole incastrarlo. Con lei ha anche la prova che potrebbe incastrare il colpevole, lo strumento musicale trovato sul luogo del delitto, e il sindaco accetta di aiutarla. Lo farà analizzare per dare nuova spinta alle indagini. La segretaria di Belgrano però è amica del commissario (Sergio Arcuri), e lo informa di quanto sta accadendo.
Concetta (Cosima Coppola) è presa dal suo impegno con le dame della carità e non si rende conto che la Belgrano (Alessandra Martines) la sta solo usando per vendicarsi. La donna, infatti, in un momento di distrazione della maestrina, prende dalla sua borsa le chiavi di casa, delle quali fa un calco.
Mentre Irma e Saro continuano a vivere il loro amore, il commissario informa Schivo che la donna è riuscita a far ripartire le indagini con l’aiuto di Belgrano. Occorre fare qualcosa per fermarla. E la soluzione arriva in mano a Schivo in men che non si dica. L’uomo infatti ha messo gli occhi, ricambiato, su Marisella (Adua Del Vesco), sorella minore di sua moglie Sofia (Elena Russo), e sarà proprio la ragazzina a rivelargli che Saro Licata ha una relazione chiacchierata con Irma.
La stessa Marisella fa in modo che la voce circoli per tutto il budello, e la Voglino in poco tempo è sulla bocca i tutti, venendo additata come una poco di buono. Quando Saro si rende conto che tutti al budello ce l’hanno con la sua amata, la porta nella piazza e davanti a tutti grida: “Questa è la femmina mia e la dovete rispettare. Se qualcosa non vi quadra, ditemelo in faccia”. Ovviamente nessuno parla.
Intanto Schivo suggerisce a Vito (Francesco Testi) di denunciare Irma perché il fratello è minorenne, ma lui rifiuta. Schivo minaccia di licenziarlo, ma il maggiore dei Licata non si lascia intimorire. A quel punto il commendatore trova un altro modo per far sì che Irma abbia ciò che merita: chiede al prete, suo elettore, di attaccare la donna con la predica domenicale, accusandola di plagiare un minore.
Nel mentre Saro porta Irma al pranzo domenicale della famiglia, ma Vito non vuole la donna in casa sua e il ragazzo decide quindi di andare via con la sua amata. Quella stessa sera, la polizia fa irruzione a casa di Irma, su denuncia di due bigotte che frequentano la chiesa, e arresta la donna, dopo aver reso inoffensivo Saro. La Voglino viene condotta al carcere di Savona, dove il giorno dopo ha un grave malore. Il suo cuore, infatti, sembra cedere.
Arriva anche il tanto atteso ballo di beneficenza per raccogliere fondi per la piccola Rosa e Concetta – dopo l’arrivo di Schivo con sua moglie – avvisa Vito, che va a casa del commendatore per rubare i documenti della donna che ama e di suo figlio. L’uomo riesce nell’impresa e trascorre un’ultima notte d’amore, poi, proprio con Concetta. Vito spera di poterla raggiungere presto in Svizzera, ma la ragazza in realtà sembra avere altri progetti.
La Belgrano intanto vuole far credere che Concetta abbia rubato i soldi della raccolta fondi del ballo. Ma la vicina di casa della maestrina, con la quale Concetta è stata molto gentile nel momento del bisogno, la vede e riferisce tutto al commissario che intanto – intervenuto coi poliziotti – crede che la ladra sia proprio la giovane.
Concetta, dopo aver visto che a casa sua c’è la poliza, va via e raggiunge suo figlio, portandolo via dall’orfanotrofio. Poco dopo, invece, Schivo si accorge del furto dei documenti e si precipita a casa della donna, non trovandola, ma scoprendo dal marito che lei ha una relazione con Vito Licata. È stato certamente lui ad aiutarla e a rubare i documenti.