Il cognome dice già molto, ma oltre ad essere figlia d’arte, la protagonista della puntata di oggi di “Fuori gli Autori” è una affermata autrice televisiva, parliamo di Barbara Boncompagni. Dopo una partenza davanti alla telecamera, diretta proprio dal celebre papà, quel Gianni Boncompagni che è già stato ospite anche lui qui su TvBlog, Barbara, da molti anni, lavora dietro le quinte come autrice, confezionando alcuni fra i più famosi programmi della nostra Tv. Negli ultimi tempi, dopo aver lavorato moltissimo nella televisione generalista, si è specializzata nella televisione digitale, curando alcuni fra i più celebri “factual”. Spazio e parola dunque oggi qui su TvBlog a “Fuori gli Autori” a Barbara Boncompagni.
La mia strada da Lucio Battisti a Paint your life
Io ho avuto la fortuna di crescere a pane e spettacolo. Fin da piccola, quando mio padre faceva Bandiera Gialla e Alto Gradimento, giravano per casa artisti molto interessanti. Ho tanti ricordi, sarebbe troppo lungo raccontarli tutti, ma ne ho uno chiaro e netto: noi tre figlie in salotto in pigiama e davanti a noi nostro padre e un artista con la chitarra che gli canta il pezzo nuovo per sapere se secondo lui funzionerà: lui era Lucio Battisti e il pezzo era Fiori Rosa Fiori di Pesco; indimenticabile.
Poi nella mia vita è arrivata Raffaella (Carrà) e da lì è stato tutto meraviglioso. A 13 anni ho avuto la fortuna di andare con lei in tournèe……..e quante cose ho imparato, soprattutto sulla professionalità. Che dono è stato assistere alle prove di Milleluci, vedere tutto quel talento messo al servizio dello spettatore, assaporare il piacere di guardare un balletto vero, di una prova costumi, di un regista che si chiama Falqui. Non voglio dilungarmi su Raffaella, ma è una persona e un’artista veramente speciale, siamo così legate e sono così fiera di esserle stata accanto negli anni della mia adolescenza. E’ stata ed è un grande modello per me e confesso che quando leggo sui giornali le didascalie delle varie starlette che vengono chiamate “showgirls” mi si accappona la pelle.
A 17 anni ho fatto il mio primo programma in video, si chiamava ‘Drim’, con Franco Franchi e Cicco Ingrassia, forse qualcuno lo ricorderà perché nella sigla camminavo con i piedi all’insù. Un successo, ma per me era semplicemente naturale stare lì, davanti a quelle telecamere. Eppure dopo varie altre esperienze in video e un festival di Sanremo ho capito che il mio posto non era davanti, ma dietro le telecamere.
Lì mi divertivo di più, capivo che mi piaceva molto partecipare alla creazione di un programma. L’autore di programmi era quello che avrei voluto fare davvero. E così ho ricominciato dall’altra parte, con grande umiltà. Ho fatto tanti programmi per la Rai: Piacere Rai Uno, Domenica In – 4 edizioni con Mara Venier – dove mi occupavo di tutta la musica e tante prime serate per Rai Uno. Quante ore di diretta! Che adrenalina! Lo spettacolo è una cosa che ho nelle vene, è il mio habitat e dove c’è un cavo, una telecamera, un camerino io mi sento a casa.
Anche la musica ha sempre fatto parte della mia vita, non a caso ho sposato un bassista, canto da sempre e ho un certo fiuto nel riconoscere il talento. Nel 2000 la televisione è cominciata a cambiare, si intuiva che la generalista non bastava più e nuove realtà si affacciavano; ho cominciato ad occuparmi sia di talent che di factual, i due grandi ‘ceppi’ televisivi che oggi popolano i canali televisivi. Con Magnolia abbiamo creato il primo ‘talent’ antelitteram che si chiamava Music Farm, con una Loredana Bertè indimenticabile che mi ha fatto molto divertire. E già lì era interessante vedere come stava cambiando il mondo della televisione e dello spettacolo. La musica era messa al servizio della televisione, ma in un modo completamente diverso dal varietà tradizionale. Mi sono occupata anche dei casting di X Factor, un’esperienza bella e arricchente, alla ricerca della popstar.
Sempre con Magnolia con la quale collaboro da ben 13 anni, siamo stati i primi a intuire che i canali satellitari erano il futuro e abbiamo iniziato a collaborare con un canale che stava nascendo: Realtime. E’ stata una bella scommessa e per loro ho realizzato e creato molti programmi; uno su tutti ‘Paint your life’, un programma nato da un mio pallino sul ‘fai da te’. Devo dire che Realtime è stato in assoluto il canale precursore per eccellenza; basti pensare che loro sono stati i primi a credere nel factual che oggi spopola in tutti gli altri canali.
E poi c’è la cucina, che mastico in lungo e in largo. Tutti i programmi di Benedetta Parodi, quelli di Alessandro Borghese, Cuochi e Fiamme e Junior Masterchef. Ed è molto interessante perché ho confezionato e continuo a confezionare programmi di cucina per diversi canali e la cosa bella è ogni volta cambiare secondo le esigenze di quel canale o di quel conduttore. Diciamo che oggi la creatività di un autore passa attraverso la messa in opera di format che spesso esistono già ma vanno manipolati e adattati considerando il paese nel quale vivi e il canale nel quale stai operando.
Un’altra cosa importante che secondo me è molto cambiata e denota la bravura di un autore è il rapporto con il conduttore; prima ci capitava di lavorare solo con conduttori talentuosi, fini conoscitori del mezzo televisivo; oggi invece il nostro lavoro si è trasformato perché ormai sempre di più, specialmente nel satellite e digitale ci capita di aver a che fare con professionisti prestati alla televisione (es: cuochi, decoratori ecc) e sta a noi e alla nostra bravura ed esperienza farli sembrare dei veri conduttori in video.
La cosa bella del mio lavoro è che lavorando trasversalmente per tutti i canali, ho la possibilità di fare tanti programmi e quindi di variare le modalità del lavoro. Certo, è importante essere duttili perché ovviamente ogni mondo ha le sue regole: una cosa che va bene sul satellitare non va bene per la generalista e quindi è importante riuscire a creare ogni volta nuove idee, ma è proprio quello l’aspetto che più mi affascina. A volte mi capita di guardare altri format, magari turchi, israeliani o cinesi e quella è una parte del mio lavoro che mi diverte molto.
Certo oggi la televisione per noi autori è molto cambiata; una volta la nostra creatività era l’unica dote richiesta; oggi dobbiamo saper lavorare a tutto tondo per riuscire a portare a termine un prodotto che si evolve continuamente e questo a volte non è così facile. Insomma, faccio questo mestiere da 30 anni e ne ho viste di cotte di crude; ho fatto ore ed ore di diretta; ho visto la televisione cambiare nel modo di fare spettacolo, ho lavorato con tanti conduttori talentuosi, simpatici, caratteriali, alcuni da dimenticare, altri fantastici, ho fatto programmi che mi hanno lasciato un segno importante, altri da cancellare, ma amo il mio mestiere e non lo cambierei per niente al mondo e poi come dice un mio amico molto famoso:
“A Ba, sempre meglio che lavorare”.
Barbara Boncompagni