Fuori dal coro tra monnezza in studio e défilé alla Ciao Darwin. Giordano va oltre il talk politico
Fuori dal coro saluta il pubblico con nuove trovate a effetto. Si parla di rifiuti e in studio arrivano sacchi della spazzatura e materassi. Poco dopo spazio alla sfilata per chi deve prendere i bus pubblici
Fuori dal coro saluta dando appuntamento a settembre e lo fa lasciando una traccia profonda, un’identità forte. Le tre puntate speciali in prima serata del programma di Mario Giordano non è passato inosservato, anzi ha lanciato un nuovo stile di narrazione che – volenti o nolenti – ha centrato l’obiettivo, ovvero quello di far parlare di sé.
Non solo il faccione in primo piano di fronte ad una telecamera quasi strattonata, ma anche una vera messa in scena dei temi trattati. Si parla di rifiuti? In studio arriva la monnezza. Sacchi della spazzatura, televisori, materassi, persino un bidet.
“Chi fa affari con i rifiuti?”, domanda un Giordano avvolto dalle fiamme riprodotte dai videowall. “Ogni minuto che passa dalle vostre tasche escono 19 mila euro che vanno ad un servizio che fa schifo”.
Poco dopo cambia l’argomento, non l’approccio. Il fuoco alle spalle del conduttore resta, non a caso si parla di bus che si guastano o, peggio ancora, si incendiano.
Ecco allora la trovata che non t’aspetti, un po’ “modello numero 4, Giuditta”, un po’ Ciao Darwin: il défilé.
Fuori dal coro consiglia come vestirsi per viaggiare in massima sicurezza. Fanno quindi capolino la tuta ignifuga contro gli autobus che vanno in fiamme, l’abbigliamento casual per i più muscolosi chiamati a spingere i pullman in panne oppure il kit “per qualunque evenienza”: sacco a pelo e spazzolino in caso di lunghe attese.
Trovate inedite, che però stimolano un inevitabile interrogativo: restiamo ancora nel campo del talk politico o siamo andati oltre?