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Fuori dal coro, intervista a Salvini mentre gioca a tombola. Un contesto che sminuisce il peso delle risposte

Matteo Salvini torna a Fuori dal coro. Dopo la trovata del cinema, l’ex ministro viene intervistato a tavola durante una partita a tombola. Il leader leghista affronta molti temi di attualità, ma il clima di caciara non fa altro che sminuire il peso delle sue dichiarazioni

pubblicato 18 Dicembre 2019 aggiornato 20 Novembre 2020 17:52

Mario Giordano è andato talmente ‘oltre’ che persino Ubaldo Pantani ha deciso di metterlo in panchina per un po’.

Dopo la trovata del cinema, a Fuori dal coro spunta la tombola e a testare l’esperimento non poteva che essere Matteo Salvini.

Considerando che il programma andrà in ferie fino al 7 gennaio, l’ex ministro dell’interno rimarrà per forza di cose l’unico politico a beneficiare dello stravagante faccia a faccia.

Il contesto appare sin da subito surreale, con Salvini circondato da attori chiamati a brindare, divorare pezzi di panettone e coprire i numeri delle cartelle. Un sottofondo che accompagna le parole del leader leghista, tra la difesa del suo operato da responsabile del Viminale e una stoccata alle sardine.

Mi accusano di sequestro di persona aggravato per aver privato della libertà personale 131 immigrati presenti sulla nave Gregoretti, rischio fino a 15 anni di carcere”, comunica Salvini.

A proposito della manifestazione di sabato scorso in piazza San Giovanni, il senatore saluta provocatoriamente gli organizzatori: “Noi cerchiamo di portare soluzioni, risposte. Se qualcuno va in piazza a dire che Salvini è brutto, razzista, fascista, delinquente e antipatico non porta un gran contributo al Paese, ma mando loro un bacione affettuoso”.

Si parla anche della delicata situazione dei lavoratori dell’ex gruppo Auchan e della vicenda della Banca Popolare di Bari. Argomenti delicati, che vengono intervallati dalla lettura dei numeri estratti della tombola con tanto di soprannomi in dialetto romanesco: “11, li zeppetti”, urla la signora a capotavola.

Le domande di Giordano sembrano più che altro assist ben confezionati, quesiti che già contengono al loro interno la risposta di Salvini, quasi sempre irridente nei confronti degli avversari. Il clima di caciara, invece, non fa altro che sminuire il peso delle dichiarazioni dell’ospite.

Giordano si conferma maestro nella costruzione dello show, ma allo stesso tempo finisce con lo spalancare definitivamente le porte all’infotainment, genere che il conduttore nega da sempre di voler perseguire.