Fuori dal coro si ferma a metà novembre. Ma la censura (anche stavolta) non c’entra
Fuori dal coro si ferma il 15 novembre e torna il 10 gennaio. Ma la censura non c’entra. I motivi sono legati, anche stavolta, ad un contenimento dei costi
Fuori dal coro si fermerà il 15 novembre, per tornare il 10 gennaio 2023. Uno stop di due mesi che poteva essere di tre, visto che lo stesso Mario Giordano aveva inizialmente parlato di “pausa natalizia allungata” fino al 14 febbraio.
Un vero e proprio déjà-vu. Qualcosa di molto simile, infatti, era accaduto lo scorso anno, quando proprio il talk del martedì di Rete4 si fermò prima di altri, scatenando nell’universo no-vax e no-green pass il grido alla censura. Tuttavia, allora come oggi la censura c’entra poco – anzi zero – e i motivi dell’interruzione andrebbero letti solo nell’ottica di un contenimento dei costi da parte di Mediaset.
Fuori dal coro è ritenuto un programma ‘impegnativo’ per i parametri del terzo canale dell’azienda. Considerati i numerosi figuranti e attori convocati per la realizzazione dei musical, i momenti di teatro, i servizi in esterna e gli inviati spediti in giro per l’Italia, il programma risulta molto più dispendioso di Zona Bianca, Controcorrente, Dritto e rovescio e Quarta Repubblica.
Se una discussione sulla pausa estesa c’è stata, questa ha riguardato soprattutto i piani alti dell’informazione di Cologno, con la direzione generale che ha spinto per un ‘accorciamento’ della sosta che evitasse una mancata copertura.
Giordano saluterà sì in anticipo, ma le ferie saranno generalizzate. Porro, ad esempio, chiuderà il 12 dicembre per riaprire il 23 gennaio, Del Debbio si congederà il 15 dicembre per rientrare il 19 gennaio, mentre Brindisi terminerà la lunghissima maratona avviata nell’aprile 2021 il 18 dicembre, per ripresentarsi il 22 gennaio.
Su Fuori dal coro, inoltre, pende un’ulteriore lettura. La trasmissione, più che un appuntamento sulla stretta attualità, viene incasellata nella categoria del prodotto d’inchiesta e di approfondimento, pertanto molto più vicina allo stile Iene. In tal senso, le interruzioni si fondano sull’esigenza di preservare il programma che, tra l’altro, in questa stagione è partito il 30 agosto anziché il 13 settembre, per via delle elezioni anticipate.