Le (labili) Frontiere di Di Mare tra fatti e opinioni per un ‘Sarò Franco’ extended version
Franco Di Mare torna in tv con un nuovo approfondimento di seconda serata: si parte dalla strage di Corinaldo.
Se avete seguito l’UnoMattina di Franco Di Mare, questo Frontiere vi sarà familiare: è un ‘Sarò Franco’ lungo un’ora, intervallato da contributi e testimonianze di chi ha vissuto, in questo caso, la strage di Corinaldo. Nella forma ricorda Blu Notte per l’uso dello studio, dei movimenti di macchina, dell’alternanza tra i contenuti in studio di Di Mare e i contributi filmati tra spezzoni di Tg e testimonianze raccolte ad hoc. Ma se Lucarelli teneva insieme i fili del racconto da ottimo giallista quale è, Di Mare presenta la sua opinione più che i fatti. O meglio i fatti supportano la sua opinione, anche quando chiama qualcuno a spiegare il fenomeno trap e/o Sfera Ebbasta.
Un racconto declinato sulle emozioni, più che su un’inchiesta sulle responsabilità: non si fa il punto sul caso, ma si raccolgono le parole della piccola Gemma e del suo papà, che hanno perso mamma e moglie, del fratello di un’altra vittima, dei ragazzi sopravvissuti, di chi analizza tutte le magagne che quella pseudo discoteca aveva – dall’accatastamento truffaldino alle uscite di sicurezza chiuse. Ma c’è tutto il corollario di accuse alla trap (ascoltata da bambini di 9 anni con genitori che ne ignorano i testi), all’artista e ai suoi ritardi, al ‘sistema’ delle ‘doppiette’ e dei Dj-Set.
“Il coro degli esperti e degli opinionisti nei giorni successivi alla tragedia non fa che amplificare la scoperta di un mondo senza regole e senza limiti dove appare normale che una bambina di 11 anni corra il rischio di morire perché all’una di notte sta ancora lì ad aspettare il suo idolo insieme a troppa gente che ha bevuto troppo in un locale stipato fino all’inverosimile. […] E poi c’è la scoperta del fenomeno Trap, una scoperta tardiva di una tendenza affermatasi già da anni in America […] e il giorno dopo tutti commentano attoniti la mutazione antropologica della nostra gioventù… […] In realtà era tutto sotto gli occhi di tutti […] con l’aiuto di un’arnese chiamato AutoTune. Sentite un po’!”
dice sul finale Di Mare, come a dire che con quella musica non poteva che succedere qualcosa di brutto. “Il massimo della trasgressione per la mia generazione erano Joe Cocker e i Rolling Stones“, aggiunge. Intanto basta proprio quel pezzo riportato per capire quante cose sbagliate siano successe quella sera a Corinaldo e quale sia l’approccio del racconto.
Il racconto di Corinaldo era la frontiera tra la vita e la morte, quello di Di Mare tra fatti e opinioni, tra inchiesta ed editoriale. Ma l’anelito morale/istico è forse il vero protagonista di questo format.
Frontiere, diretta prima puntata: la strage di Corinaldo
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23.24
Finito Montalbano, tocca a Di Mare.
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23.35
“Accatastato come Magazzino Agricolo, la Laterna Azzura diventa l’Heysel dei nostri giorni”: il lessido e la prosodia di Di Mare è sempre la stessa.
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23.36
“Cos’è un DJ Set? Si potrebbe definire un’ospitata per cantare 3 o 4 pezzi famosi e fare qualche selfie…”: mo’ la colpa è della formula DJ Set?
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23.37
Mi ricorda un po’ il modello Blu Notte.
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23.38
Ecco, abbiamo un nome, Paolo Curi: papà di una ragazzina di 11 anni che ha accompagnato con la mamma al Dj Set di Sfera Ebbasta. Sono arrivati alle 22 pensando che iniziasse alle 22.30 e invece si parla delle 2 di notte. “Che si fa? Mia moglie mi dice ‘Restiamo a vedere come si divertono le nuove generazioni'”.
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23.41
Sala piccola, gente che fuma (gente che parla di cui non si conosce il nome): un posto che dava poca sicurezza.
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23.52
Il killer è il panico, provocato però da qualcuno che ha spruzzato il gas per rubare sei catenine in diversi punti della discoteca. Uno degli individuati è Ugo di Puorto, il cui sudore è stato trovato sulla bomboletta. La banda dello spray era formata da 7 persone e giravano ogni settimana per locali, guadagnando qualcosa come 15.000 euro.
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23.55
Caotica la fase dei soccorsi, assenti da parte del locale. Sono stati i ragazzi i primi a prestare soccorso agli altri.
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00.08
“Che si tratti di privati o di pubbliche istituzioni, il risultato è il fallimento”: beh Corinaldo e Torino non sono proprio la stessa cosa, però.
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00.15
Asia, 14 anni, Emma, 14 anni… l’assurdità di una morte inspiegabile. Ma a che punto siamo con le indagini?
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00.16
E si torna a parlare della mamma di 4 figlia, morta per proteggere la sua Gemma.
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00.19
In tutto questo potevamo perderci il passaggio sulla trap “con quell’arnese chiamato Autotune”. “Testi misogeni e sessisti…Era tutto sotto i nostri occhi”: quindi è colpa di un genere musicale se la discoteca era piena di 12/15enni all’una di notte. “Un padre ha detto che non aveva mai sentito i testi delle sue canzoni eppure le canzoni di Sfera Ebbasta sono ascoltati dai 9 anni in poi”: e quindi Di Mare?
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00.23
Il moralismo resta una delle chiavi del racconto di Di Mare, non c’è niente da fare. Qualcuno cerca di spiegare il fenomeno Trap, ma poi Di Mare rientra in studio e spara dei ‘Ma..’. “Con i suoi capelli rosa Sfera Ebbasta scatena la repulsione immediata di noi adulti”…
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00.23
La mamma di una vittima parla del tatuaggio con le stelline sulle fronte di Sfera Ebbasta.
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00.25
“È stato un anno pieno di emozioni” scrisse a fine anno Sfera sui social. Inopportuno, ci sta. Ma bisogna anche chiarire quali siano le sue responsabilità reali in questa storia.
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00.26
Di fatto non si entra nel merito delle indagini: si lascia spazio alle opinioni delle persone coinvolte. “La giustizia stabilirà responsabilità e colpe di questa tragedia…”
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00.35
In chiusura dà consigli di lettura, rivolti ai genitori, come “I no che aiutano a crescere”, “La bussola delle emozioni”, “Il giovane Holden”, “Storia culturale della canzone italiana” per capire come siamo arrivati da Nilla Pizzi al (SIC) Trap.
Frontiere: anticipazioni prima puntata
Nuovo aprofondimento giornalistico per Rai 1 che ‘recupera’ Franco Di Mare e dopo l’alba con UnoMattina gli affida la seconda serata con Frontiere, in onda ogni lunedì alle 23.20 circa (dopo Montalbano, in questo debutto) per un’oretta dedicata a inchieste in forma di racconto che riportano l’attenzione su fatti magari ‘dimenticati’ dalla cronaca.
Per la prima puntata, Di Mare torna a Corinaldo, nella discoteca Lanterna Azzurra dove nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 morirono 6 persone, una mamma che protesse la figlia e cinque minori. Tutti stavano aspettando l’esibizione del rapper Sfera Ebbasta quando alcuni ragazzi hanno spruzzato spray al peperonicino, causando il panico. Nella calca, sei persone sono morte.
Corinaldo viene quindi letto come “un luogo di frontiera tra campagna e città, tra noie di provincia e divertimenti metropolitani e poi, purtroppo, tra vita e morte”: Franco di Mare ripercorre cosa è successo con testimonianze esclusive, come quella di Gemma, la dodicenne protetta e salvata dalla mamma Eleonora Girolimini che, invece, non ce l’ha fatta, e propone i ritratti della “banda dello spray”.
“Cosa è successo davvero a Corinaldo? Dove vanno i figli quando vanno a divertirsi? E cosa fare per garantire a tutti un livello di sicurezza accettabile? Chi deve farlo?”: sono queste le domande cui cerca di dare una risposta Di Mare con la sua inchiesta.