Home Rai 1 Frizzi ama “Soliti Ignoti”: altro che Botola!

Frizzi ama “Soliti Ignoti”: altro che Botola!

Fabrizio Frizzi è un professionista di grande onestà: le cose che pensa le ha sempre dette, in modo più o meno velato. Sono finite le registrazioni del programma “La Botola” a fine luglio e due sono le interviste che questa settimana ha rilasciato per Tv Mia e Di Tutto. Per promozionare il nuovo game dell’estate

di aleali
2 Agosto 2008 07:00

Frizzi BotolineFabrizio Frizzi è un professionista di grande onestà: le cose che pensa le ha sempre dette, in modo più o meno velato. Sono finite le registrazioni del programma “La Botola” a fine luglio e due sono le interviste che questa settimana ha rilasciato per Tv Mia e Di Tutto. Per promozionare il nuovo game dell’estate 2008 e parlare del futuro.

Andiamo a leggere cosa dice quando si parla anche indirettamente del suo nuovo game show e vengono citati “I soliti ignoti“:

“Devo tanto a Fabrizio Del Noce, è stato lui a volermi affidare un programma di successo come ‘I soliti ignoti’, che spero di poter rifare, e ‘La Botola’”. (via Tvmia)

Nostalgia canaglia? E tutto diventa più chiaro quando si fa riferimento alla prossima stagione e del possibile ritorno del game show del 2007 con il quale è riemerso in grande lustro al pubblico “che si conta”:

“Per il prossimo inverno si parla di riproporlo. E’ chiaro che se mi chiedessero di condurlo ancora, accetterei molto volentieri. A ‘Soliti Ignoti’ sono molto affezionato. Questi giochi, in fondo, appartengono sempre a chi li presenta. Nel mio caso credo di aver segnato una buona traccia. Mi piacerebbe ripercorrerla”. (via Di Tutto)

E di questo people show dai toni medioevali che stupidamente prende in prestito il concetto del poi fallimentare “Cultura Moderna“? Nemmeno una parola di sostegno, se non la sensazione che il bravo presentatore lo faccia tanto per tirare a campare.

Nel cuore di Frizzi non c’è semplicemente il successo ottenuto l’anno scorso grazie a quel game show, ma l’orgoglio di aver portato in tv un format scrigno di pretesti ludici e tensivi frutto di un ricco lavoro di redazione e autoriale per rimanere sempre sulla cresta dell’onda. La differenza si vede, tanto quanto la “dissociazione” inconscia del conduttore da questo brutto game campato per aria.

Rai 1