Home Freccero a TvBlog: “Stagione tv salvata dalla politica. Grave che Sky faccia i reality”

Freccero a TvBlog: “Stagione tv salvata dalla politica. Grave che Sky faccia i reality”

Della stagione tv Freccero ricorda il “Sanremo speciale di Fazio e Littizzetto” e il successo clamoroso di Montalbano, che lanciò su Rai 2, come La Vita in Diretta, che oggi però definisce “terrificante, per malati terminali”. E se da una parte crede che con i nuovi media sia impossibile un nuovo Editto Bulgaro, dall’altra pensa che il successo dei social media sia dovuta alla disoccupazione…

pubblicato 9 Giugno 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 17:36

Il direttore di Rai 4 Carlo Freccero non si ferma mai e così, pur se impegnato nella definizione del palinsesto Autunno 2013, ha partecipato a Linea d’Ombra Festival delle Culture Giovani di Salerno, dove l’abbiamo raggiunto per una fugace chiacchierata sulla stagione tv appena conclusasi e per seguirlo nell’incontro sui “Media Intelligenti (?)” promosso dal Festival e nel quale ha spaziato tra politica e nuovi media, lanciando una bella stoccata a una delle sue creature, La vita in diretta. Inevitabile partire dalla televisione, titolo e oggetto del suo ultimo libro (Bollati Boringhieri, 2013). Direttore Freccero, cosa pensa della stagione tv appena terminata?

“Questa stagione è stata salvata dalla politica, dal susseguirsi degli eventi che ha fatto tornare al centro dell’attenzione l’informazione. Dalla crisi economica, molto forte, alle dimissioni di Papa Ratzinger, dall’elezione di Papa Francesco alle elezioni politiche: la stagione, insomma, è stata salvata dall’informazione”.

Ma alla fine tanta informazione ha finito per stancare…

“Sicuramente a oggi si sente l’effetto saturazione, perché i talk show hanno invaso completamente la programmazione. Ma la stagione ha visto anche altro. C’è stato un Sanremo speciale, in cui Fazio e Littizzetto hanno fatto da controcanto alle elezioni politiche. I due hanno dimostrato che l’Italia non è quella che veniva rappresentata dalla politica ma è un’Italia più semplice, più interessante, più generosa, più autentica. E poi c’è stata la vittoria di Montalbano, che è stata clamorosa, in qualche modo una risposta alla saturazione da informazione. Ha vinto una fiction che ho creato io a Rai 2, naturalmente (sorride).

Ma questa è stata anche la stagione dei (pochi) reality e dei talent registrati. La tv rinuncia al suo specifico, la diretta, di fronte ‘all’eterno live’ del web o cerca solo di far quadrare i costi?

“Il terzo aspetto di questa stagione è che i talent e i reality li ha fatti la tv a pagamento. E  questo è molto grave. La tv a pagamento, che dovrebbe fare spettacoli per un pubblico più informato, più avvertito, più culturalmente preparato, ha fatto la tv generalista. Questo mi ha colpito molto. La tv a pagamento ha fatto i reality di maggior successo della stagione, penso a X Factor e Masterchef. Questo dimostra quanto lo specifico tv sia in crisi e quanto invece la realtà della crisi, sia della società italiana che economica, sia il motivo portante della tv”.

Direttore, quando torna Fisica o Chimica?

“Come sapete abbiamo vinto la causa e c’è stato dato il nullaosta dall’Agcom. Ora spetta alla Rai darmi il lasciapassare per la messa in onda”.

Una data, quindi, ancora non c’è. Certo è che tra Fisica o chimica e le polemiche su Il Trono di Spade c’è sempre qualcuno che ce l’ha con Rai 4…

“Ce l’hanno con Rai 4 perché fa ascolto e fa ascolto giovanile. Anzi, è l’unica rete della Rai che fa ascolto giovanile. Si sa che ormai non è più tanto importante fare ascolti, quanto ascolti interessanti per la pubblicità. Il mio problema è quello di fare una tv che la Rai non fa”.

Insomma, la Rai le mette un po’ i bastoni tra le ruote…

“Si, ma ci sono abituato. Ma chi se ne frega. Io vado avanti per la mia strada”.

Scappa così verso il convegno, lasciandomi con altre migliaia di potenziali domande, ma offrendo poi qualche ‘chicca’ a favor di pubblico. Intanto sembra quasi togliersi un sassolino dalle scarpe dopo il ‘like’ di Leone, infierendo sui programmi del pomeriggio, con un occhio di riguardo verso La Vita in Diretta, che battezzò ormai 14 anni fa su Rai 2:

Giusto criticare i media… pensiamo ai programmi per il pomeriggio per gli analfabeti, per i malati terminali, per gli anziani sono terrificanti, tipo ‘La vita in diretta’ e via dicendo. Che poi quel programma l’ho inventato io su Rai 2, ma all’epoca era radicato alla cronaca, non era così come adesso, tutto gossip…

Quindi spazio a riflessioni generali sui media, le loro funzioni il loro peso specifico. Freccero pensa, ad esempio, che oggi non ci potrebbe essere un nuovo editto Bulgaro:

I nuovi media impediscono la censura: oggi Berlusconi non potrebbe più fare l’editto bulgaro,  sarebbe fischiato, ridicolizzato, tramortito dai social media. Però anche i nuovi media possono essere usati come la vecchia tv: i media, in fondo, vivono una continua dialettica interna. In tv, ad esempio, ci sono programmi come i reality, ma c’è anche Santoro che in qualche modo fa la critica al sistema tv. Guardate come è paradossale: da una parte si dice che la tv generalista ha creato la maggioranza antidemocratica, perché vince in tv solo quello che fa ascolto, ma c’è anche quella che si chiama ‘teledemocrazia’, ovvero la critica a questo sistema. Una dialettica interna interessante ai media, non solo tv.

E a proposito del sistema integrato dei media prende a esempio la campagna elettorale di Grillo:

Oggi i media sono davvero integrati, costituiscono davvero un unico sistema: la stampa,  il cinema, la tv, internet, i blog, i libri. Una dimostrazione? Basta pensare alla campagna elettorale di Grillo: ha avuto come suo ispiratore un libro, La Casta  – e a proposito di questo libro, va detto che anche i giornalisti sono dei manipolatori, visto che Il Corriere della Sera voleva fare fuori la classe dirigente di questo Paese e la Casta è stata il cavallo di Troia per abbatterla; ma poi chi ha pensato di far fuori questa casta si è fatto fuori da solo… – poi ha usato il suo blog, e l’ha usato un modo corretto, non l’ha usato dall’alto, ma procedendo per frammenti, lanciando obiettivi concreti, immediati. Niente teoria, per carità. Poi ha utilizzato le tv private per quel pubblico che non frequenta il web e poi usato la tv generalista in un modo post-generalista. Ne è uscito vittima. Ha saputo mescolare tutti i media.

Ma il mantra della sua presenza a Salerno è tutto per i social e i new media:

“I nuovi media si sono sviluppati perché c’è molta disoccupazione: se tutti lavorassero 15 ore al giorno non ci sarebbe tempo per twittare…”.

E qui immaginiamo che il web si scatenerà: ma Freccero è consapevole sia della forza delle sue provocazioni che della reazione del web.

Foto | @Dario Renda per Linea d’Ombra Festival Culture Giovani

Rai 4