“Sarà il lotto buono, o sarà il lotto difettoso? Lo scopriremo solo iniettando. Può andarti bene, può andarti male”. Maurizio Crozza cavalca l’attualità e non rinuncia all’ironia sulla vicenda Astrazeneca, dopo che l’Aifa ha deciso di bloccare precauzionalmente un lotto in seguito ad alcune reazioni avverse ritenute sospette.
La battuta arriva nel giorno del panico generalizzato, nonostante gli appelli alla calma e la precisazione da più parti che, ad oggi, esiste solo una concomitanza temporale tra la somministrazione del vaccino e la manifestazione di eventi avversi.
Venerdì sera a Fratelli di Crozza il comico commenta come al solito i temi della settimana e la questione covid fa inevitabilmente capolino. “È tutto come l’anno scorso, l’unica cosa che è cambiata sono i Maneskin al posto di Diodato”. Per poi affondare la lama: “Fino a quando non avremo tutti la punturina nel braccio non ne usciamo. Che poi dipende anche da quale punturina” .
Il caso Astrazeneca viene quindi a galla accompagnato da una musica tensiva e da un lancio di agenzia che appare alle spalle del conduttore:
Pare che ci siano dei lotti che potrebbero essere difettosi. Sai, nella fretta magari in qualche fiala è finita dentro un po’ di maionese. Può succedere. Oppure hanno lasciato il frigo aperto, hanno fatto andare a male sei uova e una quintalata di vaccini. Stanno indagando.
“E’ la satira, bellezza“, obietterà qualcuno. Osservazione apparentemente inappuntabile, anche perché passano pochi istanti e Crozza la butta sul sesso: “Secondo uno studio americano il coronavirus può provocare erezioni di quattro ore. Un lato bello ce l’ha ‘sto covid. Dev’essere la variante Mandingo”.
Resta comunque il dubbio sull’opportunità di un’uscita probabilmente sbagliata nell’ottica del tempismo. A mancare, inoltre, è il punto di vista di Crozza. Assenza che, di fatto, rischia di confondere e disorientare lo spettatore.
Qual è il sottotesto? Crozza si fida del vaccino Astrazeneca? Strizza l’occhio ai no-vax o naviga volutamente al limite del paradosso? A complicare il processo di analisi c’è un aspetto: Crozza ‘in borghese’ ha un altro peso (e un’altra presa) rispetto al Crozza imitatore. Non fa la parodia di nessuno e, proprio per questo motivo, non estremizza tic e punti di vista altrui fino alla soglia del ridicolo. Qui Crozza è se stesso e in passato è persino capitato che un suo monologo ispirasse la linea politica di qualche partito. Se accade, lo spunto perlomeno per una riflessione si pone.