Crozza e la forza dell’assenza. Fuori dal suo programma praticamente non esiste
Crozza, al di fuori del suo show sul Nove, è praticamente un fantasma. Non ha social e non rilascia interviste. E’ la forza dell’assenza, capace di amplificare l’attesa e la curiosità
Non avrai altro Maurizio Crozza all’infuori di Fratelli di Crozza. Il programma di Nove è infatti l’unico contesto pubblico in cui l’attore genovese si esprime. Puntate settimanali di un’ora e mezzo, diluite in sette mesi, con ampie pause estive e natalizie. Tutto concentrato lì dentro, senza possibilità di prevedere un bis altrove.
E’ la forza dell’assenza, capace di amplificare l’attesa e le aspettative. La stessa tecnica adottata da Fiorello e Checco Zalone, che però mettono in conto qualche eccezione, tra ospitate, tour teatrali e interviste sparse qua e là.
Crozza no. Spente le luci del suo show televisivo, diventa praticamente un fantasma. Inavvicinabile, indecifrabile, impenetrabile.
Il comico non possiede profili social personali e non rilascia dichiarazioni da decenni. Le sue esternazioni, prese di posizione e osservazioni sull’attualità sono estraibili esclusivamente da Fratelli di Crozza, trasmissione che l’imitatore utilizza come scheggia impazzita con i suoi irresistibili promo, che appaiono a sorpresa con mesi di anticipo. In quella sede Crozza lancia i nuovi personaggi, generando l’effetto curiosità e alimentando esponenzialmente l’attesa del suo ritorno in video.
Crozza non esiste, se non sullo schermo. A raccontarne qualità e difetti ci pensa semmai la moglie, Carla Signoris, che di riflesso lo evoca con toni puntualmente ironici e scherzosi. Una sorta di Sandra e Raimondo, dove Raimondo non c’è mai. A raccontare la loro storia è sempre e soltanto lei: “Ci siamo conosciuti al liceo – svelò al Corriere – una storiella, qualche bacio, poi ognuno ha fatto le proprie esperienze. Quando nel 1992 ci siamo sposati, al nostro matrimonio c’erano più ex fidanzati ed ex fidanzate che parenti”. Stesso discorso per la produzione letteraria, con titoli come “Ho sposato un deficiente” e “Meglio vedove che male accompagnate” vagamente allusivi.
Non un caso, bensì una strategia, studiata nei dettagli. Crozza è solo e soltanto Fratelli di Crozza. Per la felicità di Nove, che si gode quella che è, a tutti gli effetti, un’esclusiva.