Frank Matano a TvBlog: “Prova Prova Sa Sa fa ridere e basta. Su Prime Video più libertà, tv generalista no”
Frank Matano presenta a TvBlog la prima edizione di Prova Prova Sa Sa (Prime Video): “Ho scelto io il cast, in futuro vorrei portare il format in teatro”
Improvvisazione e felicità sono le parole chiave di Prova Prova Sa Sa, il nuovo comedy show di Prime Video in quattro episodi da trenta minuti ciascuno, disponibile da mercoledì 2 novembre. Nel cast fisso Maccio Capatonda, Maria Di Biase, Edoardo Ferrario, Aurora Leone; guest di puntata Francesco Mandelli, Valeria Angione, I Soldi Spicci e Corrado Nuzzo. Alla conduzione Frank Matano.
“Questa trasmissione non fa riflettere. Fa ridere e basta“, hai spiegato in conferenza stampa. Quindi più facile o più difficile?
È molto complicato che un comico accetti di partecipare ad una trasmissione in cui non ha la più pallida idea se possa far ridere o meno. Improvvisazione vuol dire che non sai se nello zaino ci sono le pentole o il paracadute. Serve grande esperienza e tranquillità. Il programma non fa riflettere perché il principale obiettivo è far ridere. Ma in realtà fa riflettere… sulla comicità e sul modo che hanno i comici nel gestire l’improvvisazione. È curioso vedere come si guardano tra loro i performer, come si ascoltano. È come il jazz, è una magia che si crea tra loro. È un fatto di intonazione, di viaggiare sulla stessa frequenza.
Nel programma chiarisci che la tua assegnazione dei punti agli artisti che hanno fatto più ridere è del tutto arbitraria, un vero e proprio pretesto per aggiudicare un vincitore dì puntata (che non vince nulla) e ringraziarlo per averci fatto felici. In pratica, Frank Matano primo conduttore/giudice totalmente inutile…
(ride, cogliendo la provocazione ironica della domanda, Ndr). In realtà ho lavorato tantissimo alla lavorazione dei giochi e ho scelto il cast. Conosco i punti di forza dei comici: in fase di scrittura la parte più divertente è stata preparare il letto per far sì che possano dormire il meglio possibile, ossia consentirgli di valorizzare i loro punti di forza. E poi ho lo strumento del buzzerino che mi permette di far terminare lo sketch; devo stare molto attento ad utilizzarlo: se lo uso troppo presto rischio di bruciare battute forti, se lo uso troppo tardi magari la tensione e il divertimento dello sketch sono già svaniti. Insomma, anche io sono connesso con i quattro comici, è stimolante.
Alla base di Prova Prova Sa Sa c’è un format di successo, c’è l’improvvisazione teatrale, ma c’è anche un po’ di Buona la prima di Ale e Franz o di Stasera tutto è possibile di Stefano De Martino?
C’entrano nel senso che anche in quelle trasmissioni improvvisano. Ma non è che l’improvvisazione si può fare solo in una trasmissione. L’improvvisazione è un genere della comicità e ognuno lo fa a suo modo. La magia di Prova Prova Sa Sa è che nonostante sia un programma degli anni Novanta ha un linguaggio estremamente attuale. Puoi prendere una clip e metterla sul web, dove ha una sua vita, ha un senso.
Durante le registrazioni, non ti è venuta voglia di salire sul palco?
Certo. Ho un grande rispetto del campo di gioco dei quattro perfomer, ma posso anticipare che ogni tanto l’ho fatto, sono salito sul palco anche io e mi sono buttato nella mischia!
Prova Prova Sa Sa è un prodotto da piattaforma o secondo te funzionerebbe anche sulla tv tradizionale?
Andare su una piattaforma come Prime Video significa avere maggiore libertà. Nella televisione di flusso devi rispettare dei canoni. Sulle piattaforme l’improvvisazione è ancora più radicale. Il fatto è che la generalista negli ultimi anni, per via della crisi economica e per altre ragioni, difficilmente si prende il rischio di provare una trasmissione completamente nuova. Anche perché la tv generalista deve stare attenta allo share, un problema che noi non abbiamo. E, soprattutto quando fai un programma di improvvisazione, questo è un vantaggio.
Il montaggio (e quindi la mancata diretta) aiutano la buona riuscita di Prova Prova Sa Sa?
Per me questo programma si potrebbe fare benissimo anche in diretta. Il pubblico in studio lo viveva in studio e si divertiva tanto, anche nei momenti morti che magari nel montaggio non sono stati inseriti. Se il programma piacerà non escludo di portarlo in teatro. I quattro performer sono davvero dei fenomeni. Vederli insieme mentre improvvisano è un grande spettacolo.
Se non ci fosse stato Lol, ci sarebbe stato Prova Prova Sa Sa?
Non lo so, probabilmente no. Lol mi ha dato tanto, mi ha fatto conoscere dal grande pubblico. E l’idea di fare un nuovo programma su Prime è arrivata proprio dopo Lol. Prime me lo ha chiesto e io ho proposto Prova Prova Sa Sa perché il format americano, Whose Line Is It Anyway?, che guardavo quando ero piccolo, è veramente incredibile, bisogna che si faccia in tutti i Paesi.
In una ipotetica seconda edizione di Prova Prova Sa Sa quali performer vorresti nel cast?
In un programma di improvvisazione, secondo me, il cast deve essere fisso, perché, come il vino, più passa il tempo e più diventa buono. Quindi il cast io non lo cambierei mai. Come ospiti di puntata invece sarebbe bello se venissero a giocare con noi Fabio De Luigi, Checco Zalone, Paola Cortellesi, Luciana Littizzetto. Sarebbe curioso vedere come un comico strutturato e di grande esperienza si comporta fuori dalla comfort zone.
Chiudiamo con una prova di improvvisazione: Frank Matano, devi improvvisare un appello ai lettori di TvBlog affinché guardino Prova Prova Sa Sa.
Cari lettori di questa intervista, guardatelo perché è un programma di comicità necessario da vedere. Quante volte avete sentito la frase ‘quello ha la battuta pronta, quello fa ridere’?! Gli italiani hanno in comune col format l’estemporaneità e la spontaneità. Si sentiranno un po’ parte del cast e sarà divertente giocare anche con gli amici.
Prova Prova Sa Sa è prodotto da Endemol Shine Italy ed è basato su Whose Line Is It Anyway?, format di successo e pluripremiato creato da Dan Patterson e Mark Leveson per Hat Trick Productions.