Franco Di Mare: “Qualcuno col camice bianco diceva che il virus era morto. Un pessimo esempio”
A Frontiere Franco Di Mare va all’attacco: “C’è chi aveva giurato che il virus era morto, alimentando comportamenti scorretti. Sapete a chi mi riferisco”
Sarò Franco. E Di Mare mantiene la promessa. Nel corso dell’editoriale che chiude l’appuntamento settimanale di Frontiere, il conduttore e al contempo direttore di Rai 3 si lascia andare ad un attacco con destinatari senza nome, ma che risultano facilmente individuabili.
Si parla di covid e della speranza di un vaccino, con Di Mare che parla di “luce in fondo al tunnel”.
“Non è quella di un treno che sta per arrivarci addosso, come diceva Woody Allen, ma è quella di un vaccino. Ci vorranno mesi, la distribuzione prenderà tempo e l’efficacia sarà legata alla diffusione e somministrazione dell’antidoto. Però vediamo la possibilità di uscire dall’incubo nel quale siamo entrati meno di un anno fa. Quello che di buono ci resta è che come ci ricordava Papa Francesco, nessuno si salva da solo. La collaborazione dei grandi scienziati è stata la chiave per ottenere un vaccino in meno di un anno. Un miracolo che solo la coesione, la collaborazione e una visione comune del mondo hanno reso possibile”.
Tutto bene, fino alla sterzata improvvisa: “Per questo stonano le parole di coloro che seminano zizzania, divisione, scontento. Abbiamo avuto pessimi esempi. C’è qualcuno col camice bianco, i loro nomi resteranno scritti nella storia, che aveva giurato che il virus era morto, alimentando comportamenti scorretti, chissà quanti contagi hanno causato”.
Pur senza riferimenti espliciti, nel mirino sembra finire Alberto Zangrillo che a fine maggio, proprio su Rai 3 nel corso di In mezz’ora in più, affermò che il coronavirus “clinicamente” non esisteva più. Parole poi corrette a settembre, quando il direttore della terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano ammise di aver sbagliato nei toni utilizzati.
“C’è ancora chi continua a minimizzare in modo irresponsabile dicendo che il virus si è depotenziato mentre ogni giorno muoiono centinaia di persone e gli ospedali sono quasi al collasso”, prosegue il giornalista. “Sapete a chi mi riferisco, qualcuno di questi va ancora in tv. Queste che possono sembrare diatribe accademiche e gelosie tra primedonne in camice bianco creano danno”.