Franco Di Mare a Che tempo che fa: “Mi sono preso un mesotelioma. Rai? Tutti spariti” (video)
Franco Di Mare, ospite di Che tempo che fa, malato di mesotelioma, un tumore cattivo, legato alla presenza di amianto nell’aria. Come sta?
Franco di Mare, in collegamento, stasera, 28 aprile 2024, con Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa‘, per presentare il nuovo libro ‘Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi’ (in uscita martedì 30/04) ha parlato, per la prima volta, del brutto male che avrebbe sviluppato durante gli anni da inviato della tv di Stato:
“Temo che vediate traccia di qualcosa (della mia malattia), questo tubicino è legato a un respiratore automatico che mi permette di respirare in modo forzato ma mi permette di essere qui. Io mi son preso un mesotelioma, un tumore molto cattivo, legato alla presenza di amianto nell’aria. Si prende perché si respirano particelle di amianto senza rendersene conto: una fibra di amianto è 6.000 volte più piccola e leggera di un capello. Una volta liberata nell’aria non si deposita più per terra, uno la respira senza rendersi conto. Ha un tempo di conservazione lunghissima, può restare in attesa fino a 30 anni e quando si manifesta, ahimè, in genere è troppo tardi.
Con questo non finiscono le speranze, le speranze ci sono ancora, la ricerca va avanti. Voi avete Burioni che qualche settimana fa ospitò un grande della ricerca, Paolo Ascierto, proprio intorno ai temi dell’immunoterapia, che presentò il vaccino per una malattia correlata al cancro. Non è vero che domani non ci siano possibilità, al momento no. Stasera sono qui a festeggiare l’idea che esista una soluzione che ancora non si è scoperta ma che probabilmente verrà scoperta. Non bisogna buttarsi giù, lo dico agli ammalati di questo stesso tumore che ho io, che si può andare avanti con ragionevoli speranze che ci sia una soluzione e che non sia così lontana”
Il giornalista, durante la lunga conversazione con il conduttore di ‘Che tempo che fa’, ha confermato di non essere mai stato supportato, in alcun modo, dai vertici della Rai:
“(Si sono dileguati) Tutti i gruppi dirigenti, non quello attuale, ma quello precedente, quello precedente ancora. Posso capire che esistano delle ragioni di ordine legale, sindacale, ma io chiedevo alla Rai lo stato di servizio che è un mio diritto, i posti in cui sono stato, così potevo provare a chiedere alle associazioni di categoria cosa fare… sono spariti tutti.
Se io posso arrivare a capire, e non è che lo debba fare per forza, che possono esistere ragioni legali o sindacali, quello che capisco meno è l’assenza sul piano umano. Persone a cui parlavo dando del tu, perché ero un dirigente Rai, sono sparite, si sono negate al telefono, a me. Come se fossi un questuante. Io davanti a un atteggiamento del genere trovo un solo aggettivo: ripugnante”