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Francia, Sarkò conferma: “Dal 2011 via la pubblicità dalle Tv di Stato”

In Francia si riaprono le polemiche in merito alla pubblicità sulla televisione di Stato. Il presidente Sarkozy tiene a precisare che la sua riforma, volta a eliminare gli spot e partita nel 2009, proseguirà senza se e senza ma. Se dal 1° gennaio 2009 a oggi non ci sono più spot dalle 20,00 in poi,

di marina
pubblicato 8 Aprile 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 16:54

In Francia si riaprono le polemiche in merito alla pubblicità sulla televisione di Stato. Il presidente Sarkozy tiene a precisare che la sua riforma, volta a eliminare gli spot e partita nel 2009, proseguirà senza se e senza ma. Se dal 1° gennaio 2009 a oggi non ci sono più spot dalle 20,00 in poi, dal 2011 questi saranno destinati a sparire nella fascia oraria che va dalle 6 alle 20. E’ la dura legge di Sarkò.

Ma ovviamente ci sono due problemi da risolvere: la rivolta della potente lobby dei pubblicitari e inserzionisti e i finanziamenti statali che dovrebbero colmare i mancati introiti pubblicitari per le Tv di Stato. La soluzione era stata trovata con il prelievo fiscale dagli introiti degli operatori di telefonia mobile, ma sembra che questa soluzione non sia accettabile poiché la stessa Commissione europea vi ha ravvisato diverse contraddizioni.

Proprio l’altro ieri Mr. Jean-François Copé presidente dell’ UMP, il partito di centro destra, che detiene la maggioranza al parlamento francese e di cui il Presidente Sarkozy è il più alto esponente, ha rilanciato la proposta di ridurre le ore di embargo della pubblicità: fino alle 18. Insomma la rivolta alla mancanza di spot diventa scontro politico in seno alla stessa maggioranza. E alcune Reti stanno pensando alla privatizzazione per non subire pesantemente i contraccolpi dei mancati introiti.


Pub à la télé publique : les louvoiements de JF Copé
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[Via | Europe1, Le Monde]
[Foto | AfrikMedia]