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Francesco, il Papa della gente ed il volto umano di un Bergoglio che diventa lente della Storia

Il liveblogging della puntata del 7 dicembre 2016 di Francesco, il Papa della gente, il film-tv che racconta la storia di Jorge Bergoglio prima che diventasse Papa

pubblicato 7 Dicembre 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 15:51

L’operazione Francesco, il Papa della gente ha mantenuto la sua promessa di non fare della storia di Jorge Bergoglio un mosaico di frasi fatte e di scene che avvicinassero il protagonista sempre di più al Pontificato. Il Bergoglio raccontato nel film-tv della Taodue è tutto prima di essere un sacerdote: peronista con una ragazza, missionario, insegnante e direttore del Collegio Maximo alle prese con contabilità e gestione dell’istituto.

Ma soprattutto, viene mostrato un personaggio che fa della propria determinazione (che a volte sembra sfociare in ambizione) e della propria passione il motore della sua vita. Non c’è spazio per la religione, o meglio, c’è ma viene tenuta sullo sfondo di una storia che ha molto altro da dire.

D’altra parte, Bergoglio (a cui Rodrigo de la Serna dona una semplicità anche nelle scelte più dure) ha dovuto affrontare la dittatura di Videla, la questione di una Chiesa incapace di opporsi, ritrovandosi solo contro tutti. Un materiale che sarebbe stato impossibile far passare inosservato: da questo punto di vista, il film-tv vince facile, sfruttando tutti i punti fondamentali che hanno formato Jorge Bergoglio fino a farlo diventare il Papa di oggi.

Ma nel farlo, Daniele Lucchetti indaga soprattutto l’animo del protagonista, offrendone un ritratto vicino alla realtà, sincero ed umano. E’ proprio l’umanità a risaltare nel film-tv, che si sforza di non essere il solito biopic che fin dalle prime scene rivela il suo intento celebrativo. Francesco, il Papa della gente sembra quasi disinteressarsi del fatto di raccontare la storia del Papa, per concentrarsi sul percorso, sulla Storia che lo ha circondato e mostrare così una vicenda dal punto di vista di un uomo che l’ha vissuta in prima persona.

Molta Storia, molta analisi sono raccontate con dialoghi estremamente semplici, a volte anche troppo, forse, ma che riescono a dare maggiore naturalezza all’opera. Quella che viene presentata come una storia di un uomo protagonista dei nostri giorni diventa così la storia di un uomo come tanti, i cui timori, sofferenze e dubbi ne esaltano la forza. Una scelta stilistica quasi necessaria, ma ben gestita, che porta in televisione un progetto tanto semplice quanto complesso, come il suo protagonista.

  • 21:32

    Nel 2013, Bergoglio si reca a Roma per l’elezione del nuovo Papa. Nella sua testa, un motivetto di una chitarra.

  • 21:34

    Nel 1960, a Buenos Aires, Bergoglio è un ragazzo come tanti, con una fidanzata.

  • 21:35

    I due si appartano in un museo per baciarsi e non farsi vedere dagli altri amici.

  • 21:36

    Ma in Chiesa, Bergoglio sente la sua vera vocazione.

  • 21:37

    Jorge annuncia la sua decisione ai suoi amici: vuole fare il missionario. Ma loro non gradiscono: credono che vada ad aiutare il Sistema.

  • 21:38

    I peronisti non sono visti bene dagli altri, e Jorge si ritrova nel mezzo di una rissa.

  • 21:39

    Gabriella vorrebbe fargli cambiare idea, ma Jorge non sembra sentire ragioni.

  • 21:41

    Jorge va a salutare Ester, la sua professoressa di Chimica a cui è legato. Le spiega che la sua famiglia lo appoggia nella sua decisione, ma sa che è dispiaciuta. Ester, però, gli spiega che anche Gabriela sta soffrendo.

  • 21:43

    Due settimane dopo, Jorge decide di restare nell’ordine dei Gesuiti: vuole andare in Giappone a svolgere la sua missione. Ma gli altri sacerdoti temono chele sue motivazioni non bastino.

  • 21:45

    Il sogno di Jorge di andare in Giappone sfuma, ma insegnerà Letteratura per conto dell’Ordine.

  • 21:46

    Ester non approva la chiesa, ma decide di appoggiare ad ogni costo Jorge.

  • 21:48

    Jorge si ritrova così a Santa Fe, nel 1964. La sua classe non è facile da gestire.

  • 21:49

    Ma Jorge prova a capire quali siano gli interessi degli alunni, dialogando con loro di politica e letteratura argentina. Decide che gli studenti leggeranno anche l’ateo Borges.

  • 21:50

    Ma i genitori non sono d’accordo, e Jorge viene persuaso a lasciar perdere. Ma per lui è meglio stimolarli seguendone l’istruzione: vuole invitare Borges a scuola.

  • 21:52

    Jorge chiama Ester per chiederle aiuto per contattarlo.

  • 21:53

    Alla fine ci riesce: Borges accetta l’invito nella scuola in cui insegna, dove tiene una lezione.

  • 21:55

    Jorge confessa a Borges il suo dispiacere per non essere in Giappone, ma lo scrittore lo conforta: l’ignorante giapponese è come l’ignorante argentino.

  • 22:02

    Dieci anni dopo, Jorge si trova nella sede dei Gesuiti a Roma.

  • 22:03

    I Gesuiti cercano un Superiore Provinciale per l’Argentina: vogliono che sia lui.

  • 22:05

    Jorge, così, si trova a svolgere il suo compito nell’Argentina sotto la dittatura di Videla.

  • 22:06

    Decide, tra le altre cose, di fare in modo che il Collegio Maximo di cui è direttore resti lontana dalle scelte della dittatura, anche se questo vuole dire laicizzarla.

  • 22:07

    Ma scopre che due sacerdoti sono stati uccisi.

  • 22:10

    Angelelli chiede un favore a Bergoglio: nascondere nel collegio tre seminaristi. Lui accetta.

  • 22:11

    Ma in Collegio arrivano più di tre persone, anche loro in cerca di aiuto.

  • 22:15

    Jorge chiede aiuto al Giudice Oliveira per mandare via i seminaristi, ma questa sembra avere le mani legate.

  • 22:17

    Il giudice lo avverte della presenza di altri sacerdoti vicini a regime: lei, ad esempio, non ne riesce a trovarne uno che battezzi suo figlio perchè non sposata. Bergoglio si offre di battezzarlo.

  • 22:18

    I due stringono amicizia.

  • 22:27

    Angelelli ed un altro sacerdote vengono inseguito in macchina da due uomini della dittatura, che lo fanno uscire fuori di strada. I due prendono tutti i fogli nell’auto, ed uccidono i due sacerdoti.

  • 22:29

    Jorge è distrutto.

  • 22:30

    Ma è anche arrabbiato: la Chiesa ha accettato la versione per cui si è trattato di un incidente.

  • 22:31

    Due uomini del Regime vanno a visitare il Collegio, dove hanno uno scambio di battute con Jorge. I due pranzano circondati dagli studenti, senza sapere che ci sono anche i tre seminaristi.

  • 22:34

    Ma ormai il Collegio non è un posto in cui possono restare: il gruppo se ne deve andare.

  • 22:36

    Qualcuno ha fatto una soffiata: l’esercito irrompe nel Collegio.

  • 22:40

    Jorge incontra Padre Jalics, suo ex professore, che lavora nelle baraccopoli. Gli spiega che restare lì è pericoloso, ma Jalics non vuole abbandonare quelle persone.

  • 22:48

    Proprio durante la celebrazione della Messa, l’esercito arriva a prelevare alcuni dei presenti.

  • 22:51

    I desaparecidos aumentano, ma la Chiesa sembra essere lontana da questi problemi.

  • 22:55

    Jorge incontra l’ammiraglio Massera: vuole sapere che fine abbiano fatto i gesuiti.

  • 22:59

    Va a trovare la madre, ma ha la testa altrove. Ester, intanto, lo contatta: sua figlia è tra le desaparecidos, motivo per cui è tra le fondatrici delle madri di Plaza de Mayo.

  • 23:11

    Jorge, intanto, si reca ad officiare Messa per Videla.

  • 23:12

    E’ un modo, questo, per poter parlare con il Presidente stesso, per chiedergli cosa rispondere a tutte le persone che chiedono aiuto a lui.

  • 23:14

    Ma non sembra ottenere risposta. La puntata finisce.

Francesco, il Papa della gente, puntata 7 dicembre 2016: anticipazioni

Ad un anno dall’uscita cinematografica, arriva su Canale 5, questa sera e domani alle 21:10, Francesco, il Papa della gente, film-tv in due puntate che racconta la vita di Jorge Bergoglio, eletto Pontefice nel 2013. Una storia che, pochi mesi dopo la sua elezione, ha spinto Pietro Valsecchi della Taodue a lavorare ad una produzione cinematografica che la raccontasse prima al cinema, appunto, e poi in televisione.

Quello in onda in televisione, però, sarà un prodotto molto diverso dal film: se quest’ultimo durava infatti 100 minuti, il film-tv durerà il doppio, e conterrà numerose scene inedite che approfondiranno la storia che ha portato Bergoglio a diventare Papa.

Pietro Valsecchi cura il soggetto del film-tv, insieme a Martin Salinas e Daniele Lucchetti, quest’ultimo anche alla regia. Salinas e Lucchetti hanno anche scritto la sceneggiatura, con la collaborazione di Piero Balzoni, Luisa Cotta Ramosino e Paolo Marchesini. I due episodi raccontano la giovinezza di Bergoglio in un’Argentina tormentata dalle vicende politiche e sociali, fino ad arrivare alla sua elezione come Capo della Chiesa.

Prima di approcciarsi alla vita religiosa, infatti, Bergoglio (interpretato negli anni della gioventù da Rodrigo de la Serna, e successivamente da Sergio Hernàndez) era un ragazzo comune: peronista, aveva una fidanzata, tanti amici ed un rapporto con la sua professoressa di Chimica, Esther Ballestrino (Mercedes Moran) che durerà per molto tempo. La vita di Jorge cambia quando sente la chiamata, che lo porta ad entrare, da giovanissimo, nell’ordine dei Gesuiti.

Qui, il primo incarico che gli viene affidato è una cattedra in una scuola dell’ordine a Santa Fe. Il suo forte carattere si fa sentire anche nel suo lavoro ed in alcuni gesti clamorosi, come l’invito in classe dello scrittore ateo Jorge Luis Borges. Negli anni Settanta, nell’Argentina di Videla, Bergoglio viene nominato Padre Provinciale dei Gesuiti in Argentina: in un periodo storico così complicato, Jorge si spende per difendere i perseguitati, pagando però un caro prezzo, ovvero la scomparsa di due sacerdoti gesuiti a cui era legato e della stessa Esther, una delle fondatrici del gruppo delle madri di Plaza de Mayo, tra le pochi voci contro il regime.

Dopo due anni in Germania per un dottorato in Teologia, Bergoglio si sente cambiato, ma sempre pronto a difendere i più deboli, soprattutto nella sua Argentina, dove viene nominato Arcivescovo di Buenos Aires. La sua opera di vicinanza ai più deboli prosegue fin quando, a Roma, non viene scelto come Pontefice.

L’obiettivo di Francesco, il Papa della gente è quello di raccontare la storia di un uomo semplice, andando oltre l’aspetto religioso ma soffermandosi sulle vicende che hanno formato Bergoglio. Per questo, ha spiegato Lucchetti, è stato fatto un lavoro che somiglia più ad un’inchiesta:

“‘Francesco, il Papa della gente’ è una serie inchiesta. Un’inchiesta iniziata quasi due anni fa a Buenos Aires, dove con Pietro Valsecchi prima, e con Martin Salinas poi, ci siamo messi sulle tracce di Bergoglio. Per capire cosa raccontare, per mantenere una relazione onesta con il personaggio, senza esaltarlo nè ridurlo, ho dovuto scavare nelle testimonianze dirette di chi lo conosce e di chi ha vissuto accanto a lui. Finché sono arrivate le prime illuminazioni. ‘Jorge era un uomo preoccupato’. ‘Jorge ha sorriso per la prima volta quando lo abbiamo visto diventare Papa’. Questo non è un film religioso, ma racconta un personaggio che crede. E nel raccontarlo sono stato dalla sua parte, cercando di mettere assieme gli indizi, scrutando il suo volto durante omelie e interviste di ‘prima’ della sua elezione, e infine cercando di rispettare soprattutto le leggi del raccontare, che impone assieme al rispetto della verità il rispetto per il narrare. Per me è stato un onore scavare nelle radici di una persona che catalizza su di sé l’energia di un intero continente e dei suoi movimenti politici, religiosi, culturali e che ha avuto la fortuna di vivere una vita che somiglia a una storia”.

La produzione è molto ambiziosa: 15 milioni di euro per 16 settimane di riprese, con oltre 3 mila comparse. Uno sforzo produttivo necessario per Valsecchi, che già in passato ha racconto la storia di un altro Papa in “Karol, un uomo diventato Papa”:

“Per affrontare questa sfida, ho coinvolto un regista di grande valore come Daniele Luchetti e con lui abbiamo iniziato un lungo viaggio alla scoperta delle radici di quest’uomo: siamo stati in Argentina per incontrare gli amici di gioventù di Bergoglio, i sacerdoti che hanno lavorato fianco a fianco con lui, e abbiamo scoperto, a poco a poco, chi era quest’uomo che ha saputo mettersi al servizio degli ultimi, degli emarginati, dei poveri. Alla ricerca della massima verità nel racconto, abbiamo deciso di girare in gran parte in Argentina, con attori argentini, e in lingua spagnola: siamo molto soddisfatti perché il prodotto che abbiamo in mano è ricco di verità e dalla verità si sprigiona un’emozione incredibile”.

Il risultato è stato un film che, prima della sua messa in onda, ha già attirato l’attenzione di oltre 40 Paesi, interessanti ad acquistarlo, oltre che di Netflix, che ne ha comprato i diritti mondiali, Europa esclusa.

Francesco, il Papa della gente: puntata 7 dicembre 2016: come vederlo in streaming

E’ possibile vedere Francesco, il Papa della gente in streaming sul sito ufficiale di Mediaset, mentre da domani lo si potrà vedere su Video Mediaset.

Francesco, il Papa della gente, puntata 7 dicembre 2016: Second screen

Si può commentare Francesco, il Papa della gente sulla pagina ufficiale di Facebook, o su Twitter, con l’account @CallMeFrancesco. L’hashtag è #IlPapaDellaGente.


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