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Francesca Senette: “Non ho nostalgia del passato e non vedo la tv. Sarò sempre riconoscente a Fede”

Francesca Senette: “Non ho nostalgia dei tempi in cui annunciavo guerre, casi di stupro, violenza e femminicidio. Oggi insegno Yoga e cerco di circondarmi di persone positive. Fede? Lo rividi due anni fa e si commosse. Mi ha voluto bene e gli sarò sempre riconoscente”

5 Gennaio 2025 09:15

Emilio Fede a parte, nei primi anni duemila il Tg4 lo identificavi col suo volto. Perché Francesca Senette ne è stata una delle facce più iconiche, con l’esordio avvenuto nell’edizione delle 11.30. “Dopo poco tempo venni promossa a quella di pranzo – racconta la giornalista a TvBlog – ricordo che la primissima volta avevo il direttore dietro la telecamera che mi faceva i segni e mi dava indicazioni. A metà conduzione mi fece il segno dell’applauso e se ne andò via. Mi sembra di riviverla oggi quella scena”.

Classe 1975, la Senette è nata e cresciuta in provincia di Varese. Mamma lombarda e papà sardo, ha frequentato il liceo classico per poi iscriversi all’Università Cattolica di Milano: “Sono sempre stata una secchiona e il mio curriculum scolastico lo dimostra. Mi sono laureata col massimo dei voti in Scienze Politiche Internazionali. Volevo intraprendere una carriera diplomatica e al giornalismo ci sono arrivata per puro caso. Mio padre è stato giornalista tele-cineoperatore al Tg3 e ho respirato quel mondo fin da quando ero piccola. Diciamo che sono un po’ una figlia d’arte”.

Il primo lavoro nel settore fu con la testata locale L’informazione dell’Altomilanese. “Avevo un fidanzato che faceva il personal trainer in una palestra di Busto Arsizio. Lì conobbi il responsabile della rivista che mi chiese se volevo collaborare. Avevo trovato la motivazione da fornire a mia madre per giustificare i miei spostamenti. In questo modo i continui viaggi le sarebbero sembrati una cosa buona e giusta”.

Successivamente arrivò Antenna 3.

Sì. Sempre durante l’Università ebbi modo di incrociare dei colleghi che lavoravano per quella tv e venni ingaggiata. Un giorno andai a Pontida per realizzare un servizio sulla Lega Nord. In un secondo momento seppi che Silvio Berlusconi, interessato ad ascoltare quello che avrebbe detto Bossi, mi aveva guardato. Fu lui a chiamare Emilio Fede e a segnalarmi. Voleva che quella ragazzina, giudicata brava e capace, venisse presa a Mediaset.

Quindi incontrò Fede.

Era il giugno del 2000 e il rapporto non partì col piede giusto. Quando mi chiamò non potei andare al colloquio perché stavo seguendo la visita di Putin a Palazzo Marino, sempre per Antenna 3. Mi presentai ventiquattr’ore dopo e lui non fu contentissimo”.

Come rimediò?

Gli feci pena (ride, ndr). Quel giorno c’era un temporale pazzesco e io arrivai in motorino, completamente fradicia. Mi fece attendere a lungo, forse per farmi scontare il comportamento del giorno prima. Per fortuna, la sua meravigliosa collaboratrice Roberta lo convinse a ricevermi. Vedendomi zuppa, si intenerì e gli rimasi simpatica.

L’11 settembre 2001 il Tg4 fu il primo ad andare in diretta con la notizia dell’attacco alle Torri Gemelle. Ma lei non era di turno.

Quel giorno ero libera e stavo col mio fidanzato. Lo stavo lasciando per la seconda volta. C’era stato un riavvicinamento, ma avevo deciso di mollarlo definitivamente. Avevo il cellulare senza suoneria e quando lo ripresi in mano mi accorsi che avevo 48 chiamate senza risposta e un numero infinito di sms. Ti sembrerà strano, ma all’epoca il telefonino era un accessorio, si usava solo quando serviva.

A quel punto corse in redazione.

Mia sorella Silvia mi chiamò chiedendomi dove diavolo fossi. ‘Lo capisci che sta crollando il mondo? Corri in redazione’, mi urlò. Ero davvero confusa e approfittai di quella situazione per lasciare una volta per tutte il mio ex: ‘Senti, sono crollate anche le torri. Vuoi che io e te non ci si possa lasciare?’. Giunsi negli studi del telegiornale con addosso una maglietta corta che mi scopriva l’ombelico e dei jeans a vita bassa. Non proprio il look più idoneo per andare in diretta.

La rivestirono in fretta e furia.

Arrivò una parrucchiera a raccogliermi in qualche modo e mi fecero indossare una giacca che era della collega Marina Dalcerri, che ringrazio ancora. Mi trovai catapultata in una diretta storica, di cui non sapevo niente. Ma quando il direttore annunciò che si sarebbe dovuto assentare per effettuare alcune telefonate alla Farnesina e mi lasciò il suo posto, accadde il miracolo.

Ossia?

Mi ritrovai in piedi nella sua postazione ed ebbi un’illuminazione: iniziai a leggere tutte le agenzie stampate sulla scrivania per ricostruire l’attentato. Grazie alle note dell’Ansa e dell’AdnKronos riordinai tutta la dinamica e, con la scusa di ricapitolare i fatti per i telespettatori, apprendevo di volta in volta determinate informazioni. Superai quella prova grazie al supporto indispensabile dei miei colleghi che ne sapevano più di me. Le telefonate di Fede durarono un tempo infinito e per me fu un momento di grande emozione, paura e senso di inadeguatezza. Ma fu anche una sfida vinta, a tal punto che un collega del Tg5, alle 2 di notte, incrociandomi nel garage di Cologno mi confidò che si era dovuto ricredere sul mio conto: ‘Pensavo che fossi la classica bionda bella ma non particolarmente dotata. Ti devo chiedere scusa’. Quelle parole furono importanti per accrescere la mia autostima.

Oltre alla popolarità dovette fare i conti pure col gossip. A Striscia la Notizia in quegli anni spopolava la rubrica ‘Senetta e Romeo’, dove Romeo era Fede. Provò mai fastidio?

Ero già fidanzata con Marcello, che sarebbe diventato mio marito. Per me quella rubrica fu fonte di divertimento. Io e lui ci ridemmo su. Ognuno legge le cose nella maniera in cui vuole leggerle. La verità è che mio marito, che lavorava in Publitalia, conosceva benissimo Emilio. Una volta Fede doveva andare a registrare l’uno contro tutti al Maurizio Costanzo Show e voleva che lo accompagnassi. Gli comunicai che avevo un impegno con Marcello e il direttore chiamò immediatamente il suo capo spiegandogli che aveva bisogno di lui. In quel viaggio a Roma, mio marito era presente. Ed è solo uno dei tanti esempi che posso farti.

Certe illazioni sarebbero potute essere comunque nocive, non crede?

Un giornale pubblicò una foto in cui eravamo a tavola in un locale di Sanremo. Nell’immagine davo le spalle a Fede e scrissero che ero offesa con lui. In realtà stavo semplicemente parlando con Marcello, che era seduto al mio fianco ma che era stato tagliato. Non la presi bene, non ero ironica come lo sono adesso. Tuttavia, col senno di poi mi rendo conto che forse avrei potuto vivere quelle circostanze con maggiore leggerezza. Avevo un rapporto speciale con Fede, è innegabile. Mi ha voluto bene, ha creduto e puntato su di me e mi ha consentito di diventare una professionista. Per lui proverò sempre riconoscenza e stima e, al contempo, tanto dispiacere per come la sua carriera si è evoluta e conclusa.

Quando fu cacciato da Mediaset, lei era già andata via.

Ero già volata in altri lidi. Lasciai il tg nel 2008, ben prima che si aprisse il triste capitolo legato alle ‘Olgettine’ e alla sua uscita dall’azienda.

Lo ha più incontrato?

Ci siamo visti due anni fa. Io e un mio collega siamo andati a trovarlo a casa, durante le festività natalizie. Gli abbiamo consegnato un vassoio di pasticcini e ha pianto. Ho provato molta tenerezza nel vedere Fede, che nella sua carriera è sempre stato un leone, in quella veste. Avevo di fronte un signore di una certa età che si stava commuovendo nel vedere i suoi ragazzi che lo omaggiavano. La gratitudine è un sentimento dominante nella mia vita, perché si trasforma sempre in felicità interiore.

Citava il 2008, anno in cui approdò su Rai 2 alla guida di Italia allo specchio.

Durò solo una stagione. Non mi confermarono, nonostante il programma fosse andato bene. Andavo in diretta da sola per due ore tutti i pomeriggi, fu una grande sfida che vinsi. Sono felice di quell’esperienza.

Arrivò in Rai direttamente dal Tg4, in concomitanza della vittoria elettorale di Berlusconi. In parecchi storsero il naso.

Ti dico la verità: non andò come qualcuno può pensare. Arrivai in Rai per volere del direttore di Rai 2 Antonio Marano. Mi aveva conosciuta durante la mia avventura ad Antenna 3, dal momento che avevamo attiva una collaborazione con la piattaforma Stream, di cui era un consigliere delegato. Il suo fu un corteggiamento lungo e Fede a più riprese si oppose selvaggiamente al mio addio, come quando ero in lizza per sostituire per qualche mese la Parodi a Verissimo.

Racconti.

Cristina rimase incinta e si sarebbe dovuta assentare per qualche mese. Siccome conducevo Sipario su Rete 4, circolò fra gli altri anche il mio nome. Ma Fede non diede l’ok.

Torniamo allo sbarco in Rai. Fosse successo oggi, la stampa l’avrebbe comunque etichettata come volto di TeleMeloni…

Con Berlusconi non c’entravo niente e lo dimostra la mia successiva defenestrazione. Ripeto, a volermi fu Marano, oltre alla mia adorata Simona Ventura. Detto ciò, se ci sono delle scelte da fare, non è una novità che la parte politica che ha vinto si orienti verso persone reputate più vicine. Non stupiamoci, va da sempre così.

Andato via Marano, venne rimossa anche lei.

Vedi allora che le voci su Berlusconi si smentiscono da sole? Seppi della decisione il 30 agosto 2009, con la partenza della nuova stagione fissata per l’8 settembre. Lo ricordo perfettamente perché era il giorno del compleanno di mio suocero. So dov’ero e cosa facevo. Un giornalista mi chiamò per chiedermi di commentare una notizia di cui ancora non ero stata messa al corrente. Nessuno si era preso la briga di avvisarmi.

Rimase sotto contratto, pur senza lavorare.

Avevo un contratto in esclusiva con la Rai, non potevo fare niente. Da un istante all’altro poteva arrivarmi la telefonata per fare l’opinionista in questo o quel programma. Essendo contrattualizzata avrei dovuto rispondere ‘arrivo’. Per me fu devastante.

Dichiarò di aver perso 4 chili in appena una settimana.

Quando conducevo, avevo una vita fatta di punti fermi: accompagnavo mia figlia all’asilo, andavo in palestra, arrivavo in redazione, mi confrontavo con gli autori, andavo al trucco e poi in studio. Improvvisamente non avevo più niente da fare. Fu uno shock e il corpo reagì in maniera incredibile. Un giorno ero seduta in una caffetteria e mi osservai allo specchio. Mi dissi: ‘Mamma mia come sono magra’. Stavo male, non avevo sbagliato niente ma non lavoravo. Mi avrebbero potuto risarcire, assegnandomi qualcos’altro. Non lo fecero.

La7 rappresentò la sua rinascita.

Su La7d condussi ‘Effetti Personali’, senza dubbio il programma più bello della mia vita. Si occupava di nuove tendenze, di stili di vita e di posti da visitare. Lo rifarei subito, mi ha dato tantissimo. Ho potuto sperimentare, con accanto una squadra splendida e un regista visionario. Mi sentivo davvero me stessa.

Su La7d firmò anche la primissima diretta del canale.

Nell’aprile 2011 ebbi l’onore di inaugurare il live della rete con il commento del matrimonio di William e Kate. Trasmettevo dagli studi di Roma, con inviati sparsi ovunque”.

Nello stesso periodo si affacciò a G’Day, da Geppi Cucciari.

Fu uno spasso. Vestivo i panni di una fantomatica inviata di Mentana che, avendo perso il volo per raggiungere la meta stabilita, fingeva di essere nei posti più incredibili, quando invece si trovava in piazza Duomo a Milano. Fermavamo i passanti e li convincevamo a fare e a dire quello che volevamo noi. Un modo per dimostrare come la vox populi sia spesso una roba a cui credere poco. Le persone sono disposte ad affermare ciò che vuoi tu, pur di apparire.

Nel 2013 sul canale Sky Easy Baby documentò passo dopo passo la sua seconda gravidanza.

Volevo raccontarla sotto forma di diario. Ora non ci sarebbe bisogno di un programma tv, visto che puoi farlo direttamente su Instagram. Fu una grande soddisfazione, ancora oggi incontro donne che mi seguivano e che condivisero la loro gravidanza assieme a me.

Il presente di Francesca Senette è identificabile con lo Yoga. Com’è nata questa passione?

Sono sempre stata attentissima al corpo, alla forma fisica e ad uno stile di vita sano. Oltre alla palestra, per distrarmi facevo aerobica e zumba e un giorno, tornata da una missione all’estero per una Onlus di cui ero testimonial, capitò di entrare nella sala sbagliata. Ero stordita dal fuso e mi confusi con l’orario. Quando capii che facevano Yoga e non zumba era troppo tardi per uscire. Mi fermai contro la mia volontà, ero arrabbiatissima.

Dunque non fu amore a prima vista.

Tutt’altro. Non mi accorsi subito che questa pratica mi piaceva. Nacque tutto in modo casuale, ma il caso nella vita non esiste. Significa che doveva andare così.

Ha nostalgia della tv?

Mi manca l’adrenalina che provavo quando si accendeva la lucina rossa delle telecamere e mi dispiace quando le persone che mi vedono condurre eventi mi dicono che dovrei avere un mio spazio in televisione. A loro do sempre la stessa risposta: ‘Evidentemente in tv non c’è spazio per questa Francesca e per quello di cui vorrei parlare’. Non ho nostalgia della Senette che annunciava guerre, casi di stupro, violenza e femminicidio. Oggi non ce la potrei più fare. Nella mia carriera di insegnante di Yoga e di lezioni che continuo a macinare anche online, ho imparato che non puoi parlare di negatività e tragedie senza che questo influenzi il tuo essere. Cerco di circondarmi di persone positive.

In tv cosa guarda?

Non vedo la tv, non ho il televisore dal 2006. In occasione del passaggio dall’analogico al digitale terrestre, mi dimenticai persino di acquistare il decoder.

Se non ha la tv dal 2006, vuol dire che non la guardava nemmeno quando dentro c’era lei.

Quando ci ero dentro non la vedevo a maggior ragione. Nella redazione di un telegiornale sei circondato da monitor. Avevo video accesi dalla mattina alla sera, che trasmettevano ininterrottamente breaking news e notiziari di altre testate. Una volta rientrata a casa, l’ultima cosa che desideravo era accendere la televisione. In compenso, i miei figli guardano Netflix, solo Netflix”.

Non si sente fuori dal mondo?

Per tenersi informati su cosa succede in Italia e nel mondo basta aprire un giornale o un social. Sono a conoscenza di tutto. Se voglio sapere cosa è successo tra Francesca Fagnani, che amo, e Teo Mammucari, mica mi serve la televisione. Vai sul web, leggi la notizia e, se ne hai voglia, recuperi la clip da qualche parte. Indago sulle cose che mi interessano e se mi invitassero in una trasmissione saprei come prepararmi. Mi guarderei prima dieci puntate per valutare e analizzare i pro e i contro.

Dice voler fuggire dalle brutte notizie. I social, tuttavia, non sono l’Eden.

Sui social scelgo io chi seguire. Se vedessi il mio profilo Instagram, noteresti che parlo esclusivamente di cose belle. Spiego che la felicità non è una fortuna. Io me la conquisto tutti i giorni e la cerco anche quando sono arrabbiata o delusa. Seguo persone che mi fanno sorridere e insegnano cose, o che mi sono di ispirazione, come maestri indiani, coach e motivatori.

L’hanno mai contattata per un reality?

No. Ma se mi avessero cercato per ‘Pechino Express’ ci avrei fatto un pensierino. Non l’ho mai visto, ma ho persone care che mi assicurano che sarei divertente. Ci andrei con la mia migliore amica, pure lei insegnante di Yoga. Parteciperei con la mia professionalità e porterei lo Yoga alla conoscenza del pubblico.

Pechino Express è una gara estenuante che si svolge facendo l’autostop. Di spazio per lo Yoga ce ne sarebbe poco, si fidi.

Allora no. Non mi interesserebbe andare senza poter parlare del mio amore per lo Yoga. Se non posso fare Yoga, non me ne frega niente.

E se, al contrario, le riproponessero un programma tutto suo?

Tornerei in tv solo per parlare di benessere, viaggi, famiglia, attività all’aria aperta, medicine, vita sana e longevity. Ma non è un tema all’ordine del giorno.