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Forum è uno Stasera Italia rivestito di centrini ricamati

Forum 2023-24 inizia col disagio giovanile, la violenza domestica, la periferia e con un’intervista a Piantedosi. Pensando a Caivano?

pubblicato 11 Settembre 2023 aggiornato 24 Novembre 2023 09:55

“È sempre come la prima volta, anche se questa è un’edizione particolare: è la prima senza Silvio Berlusconi…”

Così Barbara Palombelli ha aperto la nuova stagione di Forum, la sua undicesima sulle 39 finora realizzate del programma, tra i più longevi della storia della televisione italiana. Un programma che resta fedele a se stesso, anche se con studi più grandi, luci da apparizioni sacre, pubblico parlante, giornaliste in postazione social, volti giovani ad abbassare la media dietro e davanti al teleschermo.

Forum è come la zietta un po’ in là con gli anni, che vai a trovare per affetto e per abitudine, che ti racconta tutte le beghe del palazzo – a volte del quartiere -, indugiando sui commenti socio-economici (“Ma dove andremo a finire, signora mia!“), ma dimostrandosi comunque aperta alle opinioni dei nipotini più giovani. Non sclerotizzata nelle proprie posizioni, ma comunque disponibile – anche se magari non proprio curiosa – ad ascoltare le ‘lezioni’ dei nipotini più giovani, che provano a far entrare – a volte – un pizzico di aria nuova dietro le tende ingrigite dagli anni.

Da ‘Legal drama‘ a ‘Social-Docureality

Forum, ormai, non è più un format legale, o almeno non solo: è un concept tv. È un modo di fare televisione che ora ritroviamo in vari format che strizzano l’occhio al factual, ma che mantiene il coraggio della diretta. E in una televisione sempre più asfittica, la diretta è sempre un punto di onore e di coraggio, tanto più che qui non ci muoviamo nel campo dell’attualità, per quanto l’impronta della Palombelli stia proprio nell’impegno a tenere gli occhi aperti sulla società che cambia, sugli eventi del Paese. Non sempre ci riesce: la ‘ziettitudine’ che permea il format si fa sentire, prende la mano, crea qualche problema, alimenta gaffes. Ma senza diretta non ci sarebbe nulla di tutto ciò: ecco perché la diretta resta sempre un punto di coraggio da non sottovalutare. Per di più per due ore. Due.

Un ibrido tra daytime di Canale 5 e access di Rete 4

La cifra del programma – soprattutto della gestione Palombelli – si ritrova subito, già al momento della presentazione degli ospiti di puntata: il primo è Don Luca Trovato, della Comunità Nuovi Orizzonti, chiamato per parlare del disagio giovanile. I casi giudiziari sono ormai solo spunti per il commento e per un certo racconto dell’attualità, declinato alla maniera di ‘zietta’.

Il primo caso è riguarda un ragazzo che chiede, per conto della sorella, un risarcimento danni al suo ex fidanzato per le violenze e umiliazioni subite durante la convivenza. Un caso di ‘violenza domestica’ è ricondotto qui a una condizione di disagio economico e familiare (“L’unica legge che esiste per me è quella della strada…” dice il querelante) derivante dal consumo di droga, con tanto di intervista al ministro Piantedosi che commenta anche il recentissimo Decreto Caivano, e all’ex Ministro degli Interni Marco Minniti.

Il risultato è uno Stasera Italia rivestito da centrini al tombolo per non destabilizzare troppo zietta, che ricorda con affetto le edizioni storiche di Spaak e Dalla Chiesa e che ha un consumo tv abitudinario. Ma siamo quasi al ‘non è mai troppo tardi’ per una certa visione dell’attualità, della società, della politica… Anche l’uso dell’AI ha il sapore della parodia, almeno per chi sa di cosa si parla: per i più ‘esperti’ sembra uscito dal profilo Twitter di Internet Explorer.

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La legge si spiega a puntate

Si rischia, però, di perdere una delle cose più preziose di Forum, ovvero l’educazione legale per il grande pubblico grazie al dibattimento e alle sentenze, qui ‘buttate vie’ sugli ultimi minuti del programma, senza un approfondimento e uno ‘spiegone’ utile per contestualizzare la decisione del giudice. Era un modo per fornire ai telespettatori informazioni utili sugli strumenti a propria disposizione. Alla sentenza, ormai, si dà poca attenzione: se ne capisce un decimo, si lascia andar via. Era lo spirito del programma, ora piegato più a un certo racconto del sociale e della politica. Più opinioni personali, meno parere legale qualificato ed educazione giuridica per i telespettatori nello spazio del daytime di Canale 5. Bisogna seguire anche lo spin-off del pomeriggio. Ma resta un peccato: almeno un finale legale temporaneo per chi segue il mattino non guasterebbe.

In apertura Barbara Palombelli ricorda Silvio Berlusconi

Il ricordo di Silvio Berlusconi ha sicuramente reso questo inizio stagione un pizzico più ‘vivace’: per il discorso di Barbara Palombelli e il suo grazie all’editore storico di Mediaset vi rimandiamo al nostro articolo dedicato.

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