Formigli: “Insopportabile andare con le telecamere a caccia dei trasgressori, è segno di una tv pigra”
Formigli si scaglia a Tv Talk contro i programmi che in piena emergenza coronavirus vanno alla ricerca dei trasgressori: “E’ segno di una tv pigra. Non voglio assecondare la rabbia e la paura. E’ un’arma di distrazione di massa”
Un giudizio secco e deciso. “Accendere le telecamere sui Navigli per far vedere quante persone ci sono è segno di una televisione e di un giornalismo pigro”. Parole di Corrado Formigli in merito al comportamento dei talk show nel periodo di emergenza da coronavirus.
“Magari si usa un teleobiettivo che causa un effetto di schiacciamento, per far vedere che ci sono persone ammassate”, afferma il giornalista a Tv Talk. “E’ segno di una tv pigra e questo non va bene. La tv deve alzare lo sguardo. Non voglio assecondare la rabbia, la paura e un certo risentimento degli anziani verso i giovani”.
Il conduttore di Piazzapulita, che giovedì prossimo sarà in onda con l’ultima puntata stagionale tutta dedicata al covid, difende il suo modello di narrazione, non lesinando critiche alla categoria giornalistica.
“Io trovo insopportabile che si vada a caccia dei piccoli trasgressori, che si faccia la sorveglianza del popolo, per carità di Dio. Se tu apri i bar e apri i ristoranti, i ragazzi escono. E’ un’arma di distrazione di massa quella dei comportamenti e delle movide, in realtà il problema vero è un altro, noi abbiamo posto infatti domande al governo su test, tracciamenti e trattamenti. Cosa fa il governo per farci convivere col virus? Sono queste le domande importanti, non dove stai andando con quel bicchiere in mano. Dobbiamo chiedere al governo, ai ministri e all’Istituto Superiore della Sanità cosa si sta facendo per creare una infrastruttura tecnologica per convivere con i virus, quanti tamponi si fanno, dove si fanno, come si trattano le persone contagiate. Altro che fare il poliziotto in giro a scovare il giovinastro”.