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Food maniac, Simone Rugiati dal 23 agosto su La7.it. Con la webserie egoriferita di cucina

Ogni venerdì Rugiati cucina sul sito di La7 a tempo di musica

pubblicato 20 Agosto 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 15:27

I fornelli scottano anche in Rete. Anche se non ce n’eravamo sinceramente accorti prima, Simone Rugiati ha debuttato lo scorso maggio su La7.it con la sua webserie di cucina, Food maniac. Online tutti i venerdì con pillole di 15 minuti (tutte recuperabili in streaming), ripartirà con le nuove puntate il 23 agosto dopo una pausa estiva.

A spiegare come nasce questo esperimento è lo stesso Rugiati:

“Da tempo volevo fare un programma di cucina vero, senza troppo studio, a casa mia con quello che mangio io tutti i giorni. Vi svelerò le astuzie della cottura”.

Food Maniac non è, però, solo un programma di ricette, ma ha come aspetto interessante quello di sfruttare la cucina come ingrediente di racconto, per una serie che è un po’ sitcom, un po’ docu-reality.

C’è, insomma, una linea orizzontale che si sviluppa sin dalla prima puntata, in parallelo alla verticalità dei piatti preparati. Food Maniac è partita, infatti, con la caccia alla sigla del conduttore: la musica è un filo conduttore del format, che ha in sovrimpressione la playlist con una serie di titoli.

Il conduttore di Cuochi e fiamme ha ammesso sin da subito di avere un debole per il rap, così è andato a far visita ai novelli sposi La Pina e Emanuele Pepe, chiedendo a quest’ultimo, rapper e deejay, di creargli un motivetto “cattivo” su misura. Detto, fatto! E’ diventata la sigla di Food Maniac, che viene riproposta in ogni puntata dopo un breve cappello introduttivo, come in un telefilm che si rispetti.

Quel che balza subito all’occhio in questa web-serie è l’egoriferitismo barra egocentrismo del conduttore, a cui, però, va dato atto di non far nulla per nasconderlo. Una puntata si apre con lui che ammette: “quella di oggi sarà dedicata un po’ a me stesso”. Anche se lo stesso discorso vale per tutte le altre.

In ogni caso Food Maniac è montato con cura e ben pensato per essere un prodotto relegato sul web (vogliamo ricordarci quant’era girata male e inconsistente, non a caso presto chiusa, la webserie della Panicucci?).

Certo, Rugiati è affetto dal milanocentrismo che ha contagiato molte star tv. Della serie, se tutto non gravita intorno a Via Solferino e Corso Como non esisti.

Ma il vederlo passare dalla spesa al mercato all’invito a cena di un amico, fino alla chiacchiera acchiappa-autografo con Don Joe dei Club Dogo, con quel fare tamarro e piacione che lo contraddistingue, non è poi così male. Quantomeno gli riesce più facile risultare simpatico in cucina che in un reality show (visto che il pubblico non l’ha amato né all’Isola dei famosi né a Pechino Express).

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