Focus ascolti: i dati Auditel di inizio stagione Rai e la teoria del bicchiere mezzo pieno (o mezzo vuoto)
Quel che resta di questo primo scorcio di stagione rispetto ai dati Auditel della nuova Rai, la contestualizzazione e una teoria “bicefala”
Stagione ripartita, primi dati arrivati e seppur davvero troppo presto per trarre conclusioni, qui nella storica rubrica di Focus ascolti è tempo di dare una prima occhiata ai numerelli Auditel. Naturalmente l’attenzione dei media è tutta concentrata sulla Rai che ha avuto nei mesi scorsi un ricambio nella sua gestione. Sono arrivati infatti nuovi manager, a partire dall’Amministratore delegato fino ai direttori di genere. Come capita in casi come questi è facile leggere sui media interpretazioni che spesso sono vestite degli abiti “di riferimento”. In questo modo quel che sta sotto l’abito spesso viene considerato, senza fare i conti con i relativi contesti.
La contestualizzazione
In particolare è facile leggere i dati rapportandoli al passato, ma senza fare la dovuta contestualizzazione. Per esempio quando si leggono i dati di ascolto dei tg e dei programmi Rai ogni volta vale il discorso del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Ognuno li vede e li legge come più gli piace, gli conviene, gli interessa. Oggi per esempio il quotidiano la Repubblica, parla di flop al debutto dei nuovi palinsesti e tira la croce addosso alla Balivo. Viene poi criticato il nuovo conduttore di Agorà per gli ascolti. Lo stesso quotidiano poi infierisce per i numeri impietosi di Annalisa Bruchi per Re Start.
Insomma un disastro per la tv meloniana, scrive il quotidiano di Largo Fochetti. Dopodiché sottolinea come tutti i telegiornali della Rai (Tg1, Tg2,Tg3 e Tgr) perdano ascolti rispetto all’anno scorso. Il Tg1 delle ore 20 cala, ma ieri sera ha fatto il 25,2% rispetto al 17,7 del Tg5, ma cala di più in percentuale il Tg2 e seguendo la tabella di Repubblica (non l’articolo) in termini di differenza di audience rispetto al Tg di Rai2 va ancora peggio il Tg3.
Quel che l’articolo purtroppo non riporta, a proposito del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto e della corretta lettura dei dati, è il raffronto con quanto accadeva l’anno scorso in Italia e all’estero e dunque con la “penalizzazione” che i telegiornali (soprattutto il Tg1) hanno avuto da eventi che hanno “drogato” al rialzo i dati già “drogati” dell’era Covid. Il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, dunque, fa il suo. Pubblica i numeri, asetticamente, li usa per dimostrare il disastro dell’era televisiva sovranista. Ma non paragona i dati di oggi al boom di ascolti (che vale anche per i programmi di informazione e intrattenimento) di eventi “eccezionali” del 2022.
Gli eventi e gli ascolti
A partire dall’elezione di Sergio Mattarella. Lo scoppio della guerra in Ucraina, la crisi del governo Draghi, la campagna elettorale, l’elezione della prima premier donna italiana. E che dire del boom di ascolti per la morte della Regina Elisabetta: l’8 settembre 2022. Il raffronto con l’anno scorso, non a caso, su Repubblica viene fatto col 9 settembre, morte della regina inclusa. Giusto in tempo. A proposito di raffronti: che dire della Balivo e del suo programma “La volta buona” che ha fatto, alla sua prima uscita, il 12% e rotti di share rispetto alla Bortone che l’anno scorso aveva chiuso con il 16,5%. Ma in realtà alla sua prima puntata del 2022 la prossima conduttrice di Rai3 aveva fatto meno della stessa Balivo con il 13%. Mentre nel 2020 al suo esordio a fatica aveva raggiunto il 10%. Quando si dice il bicchiere, mezzo pieno o vuoto per tre quarti.