Floris a Tv Talk risponde a TvBlog: “Io a Mediaset? Sto benissimo a Rai 3”
Da 13 anni alla guida di uno dei più longevi, e di successo, talk politici della tv italiana, Floris non pensa affatto ad andar via dalla Rai.
“Io sto benissimo a Rai 3, abbiano tante idee da proporre a Rai 3. Fa piacere che una persona che capisce di tv come PierSilvio Berlusconi apprezzi Ballarò, ma Ballarò ama Rai 3”
Pochi dubbi sul futuro di Giovanni Floris e di Ballarò stando alla risposta data dal giornalista alla domanda posta dalla community di TvBlog nella puntata di oggi di Tv Talk. La scelta di Cinzia Bancone è caduta su quella di Angelo, che è tornato sulle lodi che PierSilvio Berlusconi fece qualche anno fa a Floris e al suo talk per chiedergli se fosse possibile, in un futuro, un approdo alla corte del Biscione.
Come anticipato, la risposta lascia pochi margini di dubbio e nello stile asciutto che lo caratterizza, Floris ribadisce tutto il suo ‘amore’ e la sua ‘fedeltà’ per la terza rete Rai che lo ha ‘adottato’ dopo il suo esordio nel 2001 in tv come ‘inviato’ a New York. Ed è proprio lui a raccontare come è passato dalla cronaca dell’11 settembre alla conduzione di uno dei più longevi talk politici di prime time della Rai.
“Non ero il corrispondente da New York, ero andato a sostituite Longo che era in ferie. Avevo fatto i primi pezzi tv nell’agosto 2001 ma non avevo mai fatto dirette. MI ritrovai a farle con Santoro dall’11 settembre e la cosa mi rendeva nervoso, senza considerare la portata delle notizie che dovevo trasmettere, stando attento a quello che dicevo, a non perdermi passaggi importanti…”.
Insomma, un battesimo davvero difficile per Floris, che si ritrovò a fare la cronaca dell’evento che ha segnato l’inizio del ‘terzo millennio’. Poco dopo gli fu proposto di tornare a Roma:
“Qualche mese dopo Ruffini divenne direttore e mi chiese di fare qualcosa per il prime time di Rai 3 e di tornare a Roma. Non avevo mai fatto un talk, ma le cose prima ti succedono poi impari a farle… Prima il debutto in video o poi un talk…”.
E racconta anche qualche retroscena familiare di quel ‘vorticoso’ 2001/2002 che dagli attacchi di Al Qaeda lo vide debuttare nel settembre 2002 a Ballarò:
“E dire che quando mi chiamò Ruffini mia moglie si era appena licenziata dal suo lavoro per venire con me negli States, avevamo appena finito di fare il trasloco a New York, di quei traslochi che si fanno con le navi. A Ruffini dissi subito sì, ma poi aggiunsi ‘Però fammelo dire un attimo a casa…”.
Poi si è affermato con un suo stile, con tanto di ‘tic’ evidenziati dal montaggio di Amabile Stifano, che vi proponiamo nel video di apertura::
“Come dicevo, le cose si imparano mentre si fanno, gli stili nascono quando gli utilizzi. Io parlo per frasi brevi e il tentativo di asciugare è un tratto non solo della mia professione…”
dice il giornalista che richiama le sue origini sarde a ‘testimonio’ del suo stile di vita. Il suo contraltare, in qualche modo, è dal 2008 è Maurizio Crozza con le sue copertine:
“Crozza ha una grandissima abilità fa ridere: non ha altro fine che ribaltare la posizione dell’ospite. Ci riesce ed è il suo punto di forza”.
La combinazione funziona, il format anche e gli ascolti rispondono: anche se Silvia Motta nota che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ha perso un 3% di share, ma all’epoca eravamo nel meglio della crisi politica. Floris è ben conscio dei meccanismi dell’ascolto e della tv:
“Ci sono momenti in cui il talk politico supera i suoi limiti strutturali. Il talk ha un pubblico standard che non può superare la fiction, perché la necessità di approfondire la politica riguarda un certo numero di persone. Poi ci sono periodi, vuoi per la guerra vuoi per lo scandalo, arrivavano a picchi enormi. Quello che ho imparato è che bisogna fare i conti con la normalità, non con l’eccezionalità. Di talk ce ne sono tanti? Tutti navighiamo nella stessa acqua, poi bisogna vedere nella stessa acqua cosa si fa”.
Le acque per adesso restano quelle di Rai 3. Anche se il nostro Angelo chiedeva a Floris anche dell’ipotesi di un passaggio a La7, a Tv Talk si è preferito concentrarsi solo su Mediaset. Ma proprio in questi giorni La7 è stata protagonista dell’intervista di Mentana a Grillo: non poteva mancare, su sollecitazione diretta,un commento di Floris sull’operato del collega:
“Ho ammirato Mentana, l’intervista mi è piaciuta molto… Penso che il vero scoop sia far confrontare Beppe Grillo con qualcuno in un talk. Lui dice che non gli piacciono i talk show, che non ci si sente a proprio agio e i talk show molto spesso nascono per non far trovare a proprio agio l’ospite politico. Mentana è stato molto bravo anche a usare codici di decantazione attraverso la battuta o la risata che dicono molto più di un commento diretto…”
e anche Floris sa bene come mettere alle strette un interlocutore. Ma su Rai 3, eh…