Flavio Montrucchio debutta questa sera, martedì 19 marzo, su Real Time al timone di Primo Appuntamento con la sua giacca rossa e l’immagine di Re di Cuori scelta sia per la promozione del programma che come ‘identità’ narrativa per la conduzione del suo ruolo nel dating show. Un re di cuori però ironico, che non si prende troppo sul serio, come del resto fa nella vita – e lo testimoniano nei suoi scatti Instagram – e come ci racconta farà nelle 10 puntate di Primo Appuntamento.
Se potessi scegliere io un’identità punterei su quella di papà: l’intervista raccolta nel clou di un momento padre-figlio ci ha proiettato per un istante nella pienezza della vita di un uomo alle prese con una nuova esperienza professionale, ma con tutta la serenità e la consapevolezza che può derivare dall’essere ‘famiglia’. E non sarà un caso che la sua avventura a Real Time, di cui si candida a essere il nuovo volto maschile, inizi nel giorno della Festa del Papà. “Come mi sto preparando a Primo Appuntamento? Guardando mio figlio che nuota per la prima volta senza braccioli…“: se non è un inno all’amore questo… E, motivo in più per esserne conquistati, brucia in un nanosecondo tutta la retorica sul gender: “Comunque non ti preoccupare, riesco a seguire mio figlio, a parlare con te e a lavorare nello stesso tempo” dice sorridendo. Perché il multitasking è una proprietà dell’essere umano, soprattutto se genitore, indipendentemente dal genere.
Ma sto divagando. Meglio lasciare la parola al diretto interessato per raccontare questa sua prima esperienza su Real Time: raccolto il testimone di Primo appuntamento da Gabriele Corsi, che taglio avrà il suo dating?
Volevo farmi una cresta punk, ma mi hanno detto no… (scherza subito, giocando con le parole, prima di entrare nel merito del programma). Il format originale, First Dates, è piuttosto blindato perché ci tengono moltissimo alla veridicità del programma. Uno degli elementi ‘blindati’ è proprio l’intromissione del conduttore tra le coppie, salvo casi eccezionali. E in quest’edizione ci sarà un caso eccezionale, girato un po’ più sui toni della commedia, che mi permetterà di ‘intromettermi’. Per il resto, il ruolo resta quello di collegamento tra il pubblico a casa e quel che accade tra le coppie che si incontrano nel nostro ristorante per la prima volta. L’anno scorso Gabriele (Corsi, ndr) aveva un taglio prettamente ironico, che in parte appartiene anche a me, perché mi piace sdrammatizzare e prendere me e gli altri un po’ in giro, ma ci ho messo anche un pizzico in più di romanticismo. Più la mia famosa giacca rossa! (ride).
Ironia e romanticismo, quindi, le chiavi della tua conduzione: diciamo che con te hanno giocato anche un po’ con l’immagine del principe azzurro…
La verità è che io avrei fatto tutto in chiave ironica, per sdrammatizzare, ma poi è nata anche questa cosa del ‘re di cuori’… Io gliel’ho detto che andavo meglio come Due di Picche! (scherza Montrucchio, ahilui poco credibile come 2 di Picche, ma sempre pronto alla battuta).
A proposito, di ‘Due di Picche’ ne vedremo?
Eh sì, qualcuno lo vedremo, come del resto succede nella realtà. Ci sono buone probabilità di riuscita, ma qualche incontro andato male ci sarà.
Il dating è forse uno dei generi più ostici da portare in tv, visto che il racconto di un incontro mette in automatico nella posizione del ‘terzo incomodo’…
Diciamo che è un appuntamento al buio anche per me: di tutto quello che si vede in sala non so mai cosa sarà montato e quindi mi ritrovo anche io a scoprire quel che andrà in onda.
Prima di approdare nel ristorante delle ‘prime volte’ hai avuto a che fare anche con il momento ‘clou’ delle relazioni sentimentali, la genitorialità. Ti ricordiamo, infatti, alla guida di Quattro Mamme con Georgia Luzi. La domanda vien da sé: meglio avere a che fare con le tensioni di una coppia al primo appuntamento o con quattro mamme in gara?
Uhm…. Diciamo che avere a che fare con 4 mamme è più impegnativo: il tema della maternità è più difficile da toccare, ancor di più quando entra in gioco il giudizio su come si fa la mamma, o il padre, visto che abbiamo fatto anche una puntata con 4 Padri, per quanto non sia mai stato fatto un vero e proprio spin-off. Ma avere a che fare con mamme pronte a ‘scannarsi’ sul giudizio dato alla propria condotta o a quella altrui non è facile ed è una materia molto delicata. Un primo appuntamento può andar male: capita… Diciamo che è molto più gestibile.
E torniamo a Primo Appuntamento: per quel che hai visto, pensi che l’era Tinder abbia modificato il modo di gestire i primi incontri dal vivo?
Tinder? Ah, quell’app per appuntamenti? Eh si scusa, sai che non sono proprio molto aggiornato sul mondo social e sull’argomento (sorride e io con lui, visto che il suo matrimonio è tra i più solidi che lo showbiz italiano ricordi e che quindi è più che giustificata la sua scarsa preparazione in materia). Guarda, secondo me sì: di certo si nota la differenza di approccio a seconda dell’età. Tra chi ha qualche anno in più ho notato più garbo, mentre i ventenni sono decisamente più spavaldi, decisi a svelarsi subito. Loro vogliono sapere tutto subito e fanno domande dirette, come se non avessero tempo da perdere e si trovassero di fronte un profilo social da esplorare: la parola d’ordine è un po’ ‘famme vede’ questo chi è’. E forse deriva proprio dal fatto che sono abituati a esporsi sui social e a conoscere l’altro in maniera ‘diretta’ su FB o Instagram, sfogliando le foto e gli status per decidere se uno piace o non piace.
Una modalità diversa da quella di qualche anno fa…
Guarda, è proprio il contrario di quello che facevo io da giovane: a un primo appuntamento non mi mettevo certo a raccontare tutto punto per punto, anzi meglio dicevo meglio era. Dire come si chiamavano i miei genitori al primo appuntamento per me era assolutamente sconveniente (sorride), ora invece vanni dritti e si ‘rivelano’ subito. In effetti, a pensarci, sembra proprio un effetto social network, ma non lo dico in senso negativo o dispregiativo. E’ un’altra modalità. E i diversi tipi di approccio si notano nel programma.
Hai dichiarato di volerti dedicare sempre più alla tv: hai già qualche altro progetto in cantiere o qualche idea su cui stai lavorando?
Beh, intanto mi piacerebbe fare un po’ di tv in studio, un po’ perché lo studio è per me la quintessenza della televisione, un po’ anche perché mi permetterebbe di conciliare meglio lavoro e famiglia. Dopo aver girato tanto con 4 Mamme l’idea di avere un po’ più di stabilità non mi dispiacerebbe. E un’idea ce l’ho: vorrei fare un game show…
Ah beh, genere per nulla competitivo, eh… e anche tra i più strategici per le tv.
Eh sì, lo immagino. Ma mi piacerebbe farlo per il contatto con le persone, con i concorrenti e, come ti dicevo, con lo studio, che per me è parte essenziale del fascino della tv. Di certo mi piacerebbe continuare l’esperienza con Discovery: questo programma è particolarmente importante per me perché è un ‘biglietto da visita’ verso la rete e verso il suo pubblico, ma non mi faccio prendere dall’ansia. Diciamo che siamo al ‘primo appuntamento’ e spero ce ne siano altri…
E magari, aggiungiamo noi, con un game show a fare da cornice…