Flavio Insinna a TvBlog: Da ‘Ho sposato uno sbirro 2’ alla ‘Corrida’ passando per un No a Sanremo
E’ tutto pronto per il ritorno su Rai1 della seconda stagione di “Ho Sposato Uno Sbirro“, la fiction in 24 episodi da 50” prodotta dalla Lux Vide che concluse la sua prima stagione nel maggio 2008 a 7.323.000 telespettatori e il 28,69% di share. Per l’occasione Flavio Insinna, il protagonista principale nei panni di Diego
E’ tutto pronto per il ritorno su Rai1 della seconda stagione di “Ho Sposato Uno Sbirro“, la fiction in 24 episodi da 50” prodotta dalla Lux Vide che concluse la sua prima stagione nel maggio 2008 a 7.323.000 telespettatori e il 28,69% di share. Per l’occasione Flavio Insinna, il protagonista principale nei panni di Diego Santamaria, arriva su TvBlog raccontando alcune novità riguardanti la fiction Rai da questa sera in onda in prima serata. Inevitabile parlare con l’attore-conduttore anche del suo percorso artistico tra i pacchi di ‘Affari Tuoi” fino al probabile prossimo sbarco in casa Mediaset.
Nelle nuove puntate di “Ho sposato uno sbirro” quali novità troveremo rispetto alla prima?
“Spero che non si tradisca l’affetto e la fiducia che ci ha accordato il pubblico nella prima serie. Io penso che il numero 2 di ogni lavoro sia sempre più difficile del numero uno. La seconda volta il pubblico si aspetta delle conferme e delle sorprese, se non sei stato in grado di confezionarle allora ci staranno due minuti e poi se ne andranno. La novità più bella e più tenera è che arrivano due gemelle. Poi ognuno di noi ha preso ancora più familiarità con il proprio personaggio, il mio per esempio con l’arrivo delle gemelle è diventato più tenero. Di novità poi c’è l’arrivo di Serena Rossi e Francesco Arca che sono giovani e belli ma soprattutto bravi.”
Giallo e rosa è il mix di colori giusto per le fiction di Flavio Insinna ?
“Sicuramente sono i colori che preferisco. A me piace il meccanismo della commedia, quando sei un uomo normale travolto da cose più grandi di te. Poi comunque questo mestiere prevede anche il cambiamento, il rischio, il salto verso altri generi più forti. Ho già lavorato per esempio in prodotti diversi, ma certamente questi tipi di commedie mi piacciono molto.”
Avrai contro i ‘Cesaroni 4’, ti piace quel prodotto e che ne pensi di queste contrapposizioni frontali nei palinsesti?
Avrai contro i ‘Cesaroni 4’, ti piace quel prodotto e che ne pensi di queste contrapposizioni frontali nei palinsesti?
“I Cesaroni mi piacciono, ma non mi piace questo modo di comporre il palinsesto. Mettere di fronte due prodotti in questa maniera, a mio avviso nuoce ad entrambi. In questo periodo di crisi generale e anche del settore della fiction, trovo ingiusto rischiare di bruciare un prodotto come il nostro o come ‘i Cesaroni’, con il rischio poi che uno dei due non abbia poi in futuro la possibilità di avere una nuova serie. Ma lo dico più che altro non per noi attori, che poi alla fine magari troviamo qualcosa da fare, ma per tutto quel mondo, fatto di tecnici, operatori etc. che ruota attorno. E’ un impoverimento generale che soprattutto in questi tempi di crisi secondo me non ci possiamo permettere.”
Sei favorevole o contrario a delle penali per le aziende televisive che cambiano continuamente la programmazione?
“Assolutamente favorevole. Secondo me questi cambi di programmazione vanno contro il lavoro di chi stampa i settimanali televisivi che diventano carta straccia e sopratutto non rispettano il pubblico.”
Passiamo al futuro, andrai dunque a Mediaset a fare ‘La Corrida’?
“Ne stiamo parlando. Non lo dico per questioni di soldi, ma solamente perché voglio essere sicuro di essere all’altezza di quel programma, che fin da piccino sentivo alla radio e poi vedevo alla televisione con il grande Corrado prima e con il bravissimo Gerry Scotti poi. Ne stiamo parlando per vedere di farlo in maniera artiginale, riunendoci attorno ad un tavolo e discutendone per bene. Io in questo mestiere ho un approccio da telespettatore e di gran umiltà. Quando alla Rai mi volevano convincere a rifare ‘Affari tuoi’ ho detto loro che li ringraziavo ma se avessi accettato non gli avrei fatto un buon servizio. Era un ciclo che si era concluso ed era giusto passare la mano ad un altro. Con ‘la Corrida’ voglio essere sicuro di fare un buon servizio ad una grande trasmissione di cui sono sempre stato un accanito fan.”
Se ti proponessero il Festival di Sanremo cosa diresti?
“Adesso senza dire come o quando, me lo hanno già proposto e ho detto di no. Non è cosa di quest’anno, ma direi di no anche quest’anno. Le cose quando sono pronte dentro succedono poi anche fuori, mi diceva un mio grande maestro. “
Mi pare di capire che è difficile convincerti, chi ti convinse a fare Affari tuoi ?
“Mi ha convinto un mio amico muratore, un mio autore e un sacerdote.”
Lo rifaresti ‘Affari tuoi’ ?
“Non si torna mai sul luogo del delitto”
A chi senti di dover dire grazie?
“Alla mia famiglia per l’educazione, la dirittura morale che mi ha dato e per quel che riguarda la sfera professionale sicuramente alla Rai. Uso la sigla Rai perché racchiude tutte le persone che ho incontrato nei miei lavori nell’azienda di viale Mazzini. Ci sono molti che se ne vanno via dalla Rai sbattendo la porta, io, se dovessi davvero fare la Corrida, dovrò sempre ringraziarla, perché se a Mediaset mi conoscono è perché qualcuno alla Rai mi ha voluto. “