Fischia il vento, Gad Lerner si dà al cinereportage delle Migrazioni ogni mercoledì su laeffe
Fischia il vento di Gad Lerner avrà una formula monotematica tra cinema e reportage, da mercoledì 25 novembre 2015 su laeffe
I nostalgici dell’Infedele possono ritrovare Gad Lerner come sempre su laeffe, con il suo Fischia il vento, il programma multipiattaforma di giornalismo itinerante prodotto da laeffe, la TV di Feltrinelli, e la Repubblica. Ma con una novità monotematica nella formula.
La nuova stagione andrà in onda dal 25 novembre alle 21.00 su laeffe, canale 50 DTT e 139 di Sky), con sei appuntamenti speciali dedicati alle Migrazioni, articolati in sei reportage e sei film d’autore, per approfondire gli scenari geo-socio-politici contemporanei in una nuova formula di informazione che unisce il linguaggio del reportage a quello cinematografico.
Fischia il vento ha ricevuto il Patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), i cui ultimi progetti umanitari saranno raccontati nella puntata del 2 dicembre. Lo stesso Gad Lerner è appena tornato dall’Uganda, dove ha visitato scuole, villaggi, ospedali e orfanotrofi.
Fischia il vento 2015, anticipazioni prima puntata del 25 novembre 2015
Nella prima puntata, dal titolo “La Storia si ripete”, Gad Lerner intraprende un viaggio fisico e simbolico tra la cronaca dei nostri giorni e il ricordo delle grandi migrazioni del secolo scorso. Cos’hanno di diverso le navi cariche di migranti turchi e libici dirette verso le nostre coste dai centinaia di migliaia di ebrei che sul finire degli anni ’30 scappavano dalla Germania nazista? E’ proprio da qui, dai crimini del Terzo Reich, che comincia il primo reportage di Gad Lerner, e precisamente dal Binario 21 di Milano dove Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, racconta il suo terribile viaggio, non volontario e senza speranza, dalla Stazione Centrale ad Auschwitz.
Cosa si sarebbe potuto fare per aiutare queste persone? Cosa si può fare oggi? A Monaco di Baviera Gad Lerner incontra Thomas Schlemmer, Professore di Storia Contemporanea presso l’Institut für Zeitgeschichte, e ripercorre il fallimento della Conferenza di Evian, convocata nel ’38 dal Presidente Roosevelt per discutere di una ripartizione in quote dei profughi, che si risolse in un triste nulla di fatto a causa delle reticenze dei 32 Paesi convocati. Sono le stesse riserve che oggi si ripropongono nel dibattito che divide l’Unione Europea e l’opinione pubblica tutta, tra chi afferma che è un dovere aiutare i migranti e chi invece sostiene che non c’è posto per tutti: “La barca è già piena”. Ma proprio la città di Monaco, che 95 anni fa vide la fondazione del Partito Nazista, è oggi la città simbolo dell’accoglienza europea, con gli oltre 50.000 siriani arrivati alla Stazione cittadina, come racconta Hans Linderberg, direttore della Caritas bavarese.
E sempre a Monaco, l’inviato di Repubblica Concetto Vecchio si sofferma su un incredibile esempio di antirazzismo ed accoglienza, quello del Bayern Monaco e dei suoi tifosi, dimostrato attraverso striscioni e cori di pace, ma anche con la donazione da parte della squadra di un milione di Euro per il sostegno ai profughi. Il viaggio si conclude a Gorizia, da sempre terra di confine, dove Gad Lerner incontra Giorgio Pressburger e visita con lui alcuni appartamenti di immigrati, così brutalmente simili a quelli dove Pressburger stesso ha soggiornato dopo la sua fuga da Budapest durante la rivoluzione ungherese del ’56.
Popoli in movimento sono anche protagonisti del film della serata, Il tempo dei gitani (UK, Italia, Jugoslavia, 1988) di Emir Kusturica, che narra la storia di un popolo sempre in viaggio e sempre rigettato, attraverso le vicende dei tre protagonisti, tra i Balcani e l’Italia.
Una format ‘cinema e reportage’, che ogni mercoledì per sei settimane alimenta la riflessione sul tema migrazioni. Una rinnovata formula per Fischia il vento che vede Gad Lerner, in collaborazione con le migliori firme de la Repubblica, viaggiare ed esplorare i confini dell’Europa, del Mediterraneo, fino all’Africa e al Medio Oriente, per cercare di rispondere, attraverso interviste dirette e ricerche sul campo, a domande importanti e tuttora irrisolte con affermazioni forti, a volte provocatorie, riassunte in 6 titoli-hashtag per stimolare un acceso dibattito anche social: dopo la prima puntata “La Storia si ripete” seguiranno “Basterebbe un traghetto” (2 dicembre), “Non è un mondo per bianchi” (9 dicembre), “Generazione di fanatici” (16 dicembre), “I nuovi razzisti” (23 dicembre), “Il business dei dannati” (30 dicembre).
Fischia il vento, gli argomenti e i film delle altre puntate
Ogni mercoledì il reportage di Gad Lerner si accompagna a un film d’autore introdotto dallo stesso giornalista e selezionato tra le eccellenze del miglior cinema internazionale di produzione europea: dopo “Il tempo dei gitani” la riflessione continua con il capolavoro La promessa dei fratelli Dardenne (Belgio, 1996) sulla lotta per la sopravvivenza tra ceti popolari europei e immigrati clandestini; e ancora, in prima visione assoluta, l’acclamato e pluripremiato Diamante Nero di Céline Sciamma, storia delicata e profonda di una adolescente nera di seconda generazione che trova una strada propria e positiva in un mondo di bianchi e di gang etniche (Francia, 2014); il contestato e feroce Paradise Now (Germania, Paesi Bassi, Francia, 2005) di Hany Abu-Assad, storia di due fratelli arabi che scelgono due strade opposte, tra fanatismo kamikaze e sogni di una vita migliore; e infine le commedie Jalla! Jalla! (Svezia, 2001) di Josef Fares e Cous cous (Francia, 2007) di Abdel Kechiche, due storie agrodolci sulla vita dei migranti nel processo di integrazione.