Caso Fiorello-Tg1, nuova nota del Cdr: “Lui ci piace, ma con un progetto anche per noi”
“Il Tg1 non è in guerra con nessuno, tantomeno con Fiorello” chiariscono dal Comitato di redazione che scrive una lettera allo showman.
Situazione piuttosto delicata, diremmo di fibrillazione per quello che è diventato il Caso Fiorello nel daytime mattutino di Rai 1. Nei giorni scorsi abbiamo ampiamente documentato cosa sta accadendo, a partire dalla nota del Cdr del Tg diretto da Monica Maggioni che ha espresso (citiamo): “tutto il suo sconcerto e la sua totale contrarietà nell’apprendere del possibile approdo di un programma satirico di intrattenimento, guidato da Fiorello, al posto di quasi un’ora di programmazione gestita dal Tg1, nello specifico Tg1 Mattina”.
A seguire, si sono rincorse le voci di una rottura tra Fiorello e la Rai con tanto di presunto abbandono del progetto da parte dello showman riportato da Dagospia. Rumors che hanno preceduto il retroscena del nostro Hit, in cui viene evidenziato come l’AD Rai Carlo Fuortes sia intenzionato ad andare avanti sul progetto di Viva Via Asiago 10 per il mattino di Rai1.
Polemiche, commenti, analisi, il Comitato di Redazione del Tg1 sotto i nomi di Leonardo Metalli, Roberto Chinzari e Virginia Lozito ha scelto di replicare a tutto ciò con una nuova nota che esordisce:
“Care colleghe e cari colleghi, siamo sconcertati da come la legittima difesa di uno spazio informativo e del proprio lavoro, di fronte ad una decisione sulla quale non c’è stato alcun confronto o informativa con l’azienda, venga trasformato pubblicamente in uno scontro da cortile, tanto più odioso in quanto ci mette in contrapposizione ad un professionista come Fiorello che tutti noi amiamo e stimiamo“.
Il cdr chiarisce: “Ci piace la sua satira, non ci piace la satira di cattivo gusto che banalizza tutto in dualismo elementare tra buoni e cattivi, che ridicolizza e diffama il nostro lavoro. Chiediamo rispetto per il lavoro di tanti professionisti, che in questi mesi stanno cercando di raccontare al meglio al grande pubblico la quotidianità e gli eventi straordinari, facendo il proprio dovere di giornalisti del servizio pubblico. Invitiamo i colleghi che criticano la nostra difesa del Tg1 a informarsi prima di vergare i loro commenti. Dall’azienda ci è arrivata la notizia di un ripensamento sulla collocazione e quindi ha annullato l’incontro di oggi. Di conseguenza la nostra assemblea per ora viene rinviata. Resta la richiesta all’azienda di un incontro su questa tema“.
Da parte dell’organismo sindacale – tengono a sottolineare – c’è stima e ammirazione per “Il suo genio creativo” e da qui nasce l’idea di scrivere una lunga lettera direttamente allo showman che vi riportiamo, così com’è stata scritta, da Leonardo Metalli:
“Caro Fiore, Roberto, Virginia ed io ti scriviamo in nome e per conto di tutta la redazione del Tg1, che nutre grande stima per il tuo lavoro e si diverte come tutti, da sempre, con le tue invenzioni televisive. Anche Renzo Arbore ebbe a che fare con un Telegiornale che si frapponeva fra la sua geniale Tv innovativa e l’informazione: era il Tg2 della notte, direttore Alberto La Volpe e il programma era ”Indietro tutta” del 1987. La redazione – prosegue – fu avvertita e si trovò presto un accordo, la trasmissione andò subito dopo il Tg2 della notte ”accorciato” e per il telegiornale Renzo compose una canzone ”Vengo dopo il Tg” per lanciare meglio quella edizione del Tg2, definito “un inno al tg mai pensato prima. Una sinergia intelligente e proficua per vivere sereni e vincenti. L’azienda era diversa, la Tv aveva un gran peso, tutti furono d’accordo e gli ascolti andarono alle stelle. Fu un grandissimo successo“.
Il comitato di redazione tiene a precisare che “Il Tg1 non è in guerra con nessuno, come scrivono i giornali, tantomeno con un artista del quale continuamente racconta le mirabili imprese televisive“.
Proseguono: “Potevamo parlarne diffusamente con l’azienda, fare progetti insieme – come fece Arbore con il Tg2 – lavorando reciprocamente a vantaggio degli ascolti. Forse non sarai stato informato, come noi del resto, che il Tg1 da qui a giugno avrebbe perso quasi 150 ore di informazione. Forse non sai che molti colleghi lavorano per quel prodotto con grande passione nel nuovo spazio concordato con la rete dopo anni di trattative. Ci sarebbe piaciuto condividere con te e con l’azienda queste brevi considerazioni“.
E concludono: “Il Tg1 ama gli artisti e li promuove da sempre, porte aperte a tutti e nessuno scontro tra professionisti della Tv. I titoli dei giornali non hanno evidenziato questo rispetto per il lavoro reciproco, hanno parlato solo di guerra a Fiorello, per questo ci teniamo a sottolinearlo: Fiorello ci piace, ma con un progetto anche per il Tg1 e i suoi giornalisti“.