Fiorello a Blogo: “Ho paura di fare flop con Viva RaiPlay” (VIDEO)
Guarda il video con le dichiarazioni dello showman, a novembre debutta Viva RaiPlay: “Questa ultima settimana prima dell’esordio per me è tremenda, io vorrei essere chiunque tranne me”
“Non sono qui per portare i giovani su RaiPlay. I giovani arriveranno da soli quando si accorgeranno che anche Rai è una piattaforma importante. Il cast sarà giovane, mentre io sono abbastanza informato sui social, da 11 anni sono in rete, seguo abbastanza i movimenti. Cercherò di mettere a frutto la mia esperienza decennale”. Fiorello lo ribadisce a margine della lunga conferenza stampa – per alcuni tratti trasformatasi in uno show – di presentazione di Viva RaiPlay, il suo nuovo progetto televisivo-multipiattaforma (su RaiPlay e, per la prima settimana, anche su Rai1 – il best of su Radio 2). Lo showman risponde così a chi gli chiede perché abbia accettato la proposta dell’Ad Rai Fabrizio Salini:
Lo faccio per spronarmi, altrimenti io sono uno da divano, uno che si siede sugli allori. Vedo programmi condotti per 15-20-30 anni dalla stessa persona, anche di successo. Mi chiedo ‘come fanno a fare sempre lo stesso programma?’. Io non sono così, non ce la faccio. Negli anni ho fatto massimo 4 puntate dello stesso programma, poi sono andato sul web, quindi su Sky, poi sono tornato in Rai. Ovunque mi offrissero cose particolari, che stuzzicassero la mia pigrizia. Io sono più di pigro. Questa ultima settimana prima dell’esordio per me è tremenda, io vorrei essere altrove, vorrei essere chiunque tranne me.
Blogo ha chiesto a Fiorello quale sia la sua principale preoccupazione ad oggi:
Mi conoscete ormai: parto sempre dal fatto che sarà un disastro totale, un fallimento epocale (…) La preoccupazione è che io non riesca a tradurre quello che ho in testa. Come un regista cinematografico: i copioni sono sempre meravigliosi, poi però il film non è mai come il copione. Io lo so perché mi sono arrivate proposte in questo senso, ma le ho rifiutate perché non sono capace a fare l’attore. Poi, però, ho visto il film e mi son detto ‘meno male che mi sono rifiutato’. Non faccio nomi, ma la paura è non riuscire a tradurre televisivamente le tante idee che ho in testa.
Ed ancora:
Qui siamo notoriamente nel non televisivo, dobbiamo abituarci ai tempi e agli spazi. Bisogna cambiare il modo di pensare e di ragionare. Su una piattaforma come RaiPlay noi siamo dei contenuti. Non bisogna dire ‘buongiorno’, ‘buonasera’, ‘siamo in diretta’ perché il contenuto rimarrà lì per un anno. E quindi se fai flop, quel flop rimarrà lì un anno e mezzo.
In apertura di post il video.