Fiorello e la Sindrome del Gran Gourmet
Dal milione ed oltre di telespettatori del debutto fino alla media di circa 400.000 delle ultime puntate. Un fiume di parole scorre sulla carta stampata e sul web per descrivere il percorso numerico del “Fiorello show” evento mediatico di questa primavera generalista di Sky. Vero è, come ci dice l’amministratore delegato di Sky Tom Mockridge
Dal milione ed oltre di telespettatori del debutto fino alla media di circa 400.000 delle ultime puntate. Un fiume di parole scorre sulla carta stampata e sul web per descrivere il percorso numerico del “Fiorello show” evento mediatico di questa primavera generalista di Sky. Vero è, come ci dice l’amministratore delegato di Sky Tom Mockridge che quello che conta per il network monopolista del satellite, è la soddisfazione degli abbonati, e di sicuro nella contemporaneità temporale della messa in onda del Fiorello show è quest’ultimo a farla da padrone rispetto alle altre proposte sat.
Ma che ci sia un pizzico e forse anche qualcosa di più di delusione da parte di coloro che lavorano a questo progetto, corrisponde probabilmente ad un ipotesi più che plausibile. Passare dai 10 milioni di telespettatori di RaiUno a circa 400.000 mila non è passaggio da poco, seppur nell’ottica del bacino d’utenza ovviamente diverso. Ma per entrare forse in un discorso meno tecnico e più televisivo quello che si ricava da queste settimane di messa in onda è di un programma che risente tantissimo di una mancanza di progressione emozionale, che risulta giocoforza spezzettata nei tre giorni di messa in onda.
Probabilmente una trasmissione in diretta dello spettacolo poteva costruire nel telespettatore televisivo una scalata di coinvolgimento passionale che solo uno spettacolo con protagonista Fiorello sa dare. Nel frazionamento in tre giorni si perde questa continuità emozionale che quindi ci mette spesso di fronte ad una minestra riscaldata tre volte, che pur essendo in partenza di ottima qualità via via che passa alla terza bollitura perde alcuni degli aromi originali.
Il progetto poi probabilmente risente anche, e questo discorso riguarda più Fiorello stesso che Sky, di un piccolo tradimento verso coloro che ne hanno decretato il successo. Che in realtà non è il pubblico patinato spesso in prima fila se non addirittura ospite sul palcoscenico di queste serate romane, ma bensì quello foltissimo che ha riempito in questi anni i grandi teatri italiani, che è stato sintonizzato davanti ai teleschermi generalisti e prima ancora nei villaggi turistici e nelle piazze sedi delle serate del mitico Karaoke.
Con questo non vogliamo certo dire che il grande showman siciliano debba per forza fossilizzarsi in situazioni già vissute, ma che forse una scelta più ibrida che avesse permesso al suo grande pubblico di sentirsi ancora coinvolto nel suo percorso artistico, sarebbe potuta essere stata una via da praticare. Lui nasce per il grande pubblico e tutto d’un colpo si offre solo agli esclusivi negozi da gran gourmet, anziché ai grandi supermercati. Una scelta rispettabile, ma probabilmente difficile da digerire al “suo” grande pubblico generalista, ma Fiorello è giovane…
Rivediamolo ora in questo video girato la sera del 5 ottobre 2007, quando concluse all’arena di Verona il suo trionfale tour triennale cantando il pezzo di Frank Sinatra “My Way” : :