Filippo Magnini e Paola Barale: diamo un voto agli inviati dei reality
Settimana di finali sia per quanto riguarda L’isola dei famosi 6 che La talpa 3. Dei due reality, che hanno dato ampia dimostrazione di un interesse ancora vivo del pubblico verso il genere, si è detto di tutto e di più. Dei concorrenti, qualcuno più silente e qualche altro più avvezzo ai giochi, si è
Settimana di finali sia per quanto riguarda L’isola dei famosi 6 che La talpa 3. Dei due reality, che hanno dato ampia dimostrazione di un interesse ancora vivo del pubblico verso il genere, si è detto di tutto e di più. Dei concorrenti, qualcuno più silente e qualche altro più avvezzo ai giochi, si è (s)parlato in tutte le salse. Ciò che non abbiamo ancora analizzato sono i due inviati, figure da non sottovalutare e che spesso contribuiscono alla buona riuscita o meno di un programma.
Di Filippo Magnini a L’isola dei famosi 6 non si può dire poi molto, perché il ragazzo, seppure sia “cresciuto” col passare delle puntate, ha avuto un ruolo non di secondo, ma bensì di terzo piano rispetto al reality che (non) l’ha visto protagonista. Filippo ha dimostrato di essere un “bravo ragazzo”, simpatico ed educato, ma non sono certo queste le caratteristiche di un buon inviato. Ligio al dovere, servile verso Simona Ventura sia quando doveva dare il via alle prove che quando doveva togliersi la maglietta per mostrare i pettorali scolpiti alle signore in studio, non è riuscito ad andare oltre le 10-15 parole a puntata nei serali. E nella striscia quotidiana su RaiDue la sua presenza non è parsa affatto indispensabile, tant’è che l’extended version su Rai4 senza alcun presentatore risultava ugualmente comprensibile.
La prova del nove, se così la vogliamo chiamare, della sua inutilità – non come persona, ma come inviato – si è avuta proprio nell’ultima puntata serale. Impossibilitato a raggiungere la selva oscura, Filippo ha lasciato i naufraghi in balia di se stessi (e di un povero Jerry che passava di là per caso). Tutto è filato liscio e nessuno, se non avesse avvisato ad inizio puntata, si sarebbe accorto della sua mancanza. Insomma, Magnini è riuscito a farci rimpiangere Francesco Facchinetti, che sebbene non abbia brillato nella scorsa edizione dell’Isola, è riuscito almeno a farci divertire nei prime time con qualche gaffes o con alcuni divertenti botta e risposta con SuperSimo. Il suo voto è 4. Gli auguriamo una lunga carriera agonistica, ma per la tv ha dimostrato di non avere la grinta necessaria.
Discorso diverso per Paola Barale, inviata de La talpa 3. Una partenza piuttosto “fiacca” per lei, apparentemente fuori ruolo e non più a proprio agio con i meccanismi televisivi (e nemmeno con la lingua italiana, visto lo strano accento sfoderato nella prima puntata) dopo la lunga pausa. Si è sciolta però quasi immediatamente, riuscendo a creare un “nuovo modo” di fare l’inviato. I suoi vestiti elegantissimi nonostante le prove in mezzo al fango, le sue eccentriche pettinature e quel modo di condurre quasi menefreghista, sia nei day time che nei serali, sono riusciti a catalizzare l’attenzione e farla apprezzare da gran parte degli spettatori, mettendo in secondo piano la conduttrice vera e propria, Paola Perego.
Non sempre è parsa padrona della situazione, ma la maggior parte delle volte, anche in presenza di forti discussioni tra i concorrenti, è riuscita a destreggiarsi piuttosto bene. Un’inviata abbastanza convincente quindi, se non altro per il buon mix di simpatia, originalità e “sano divismo” mostrato nel corso delle puntate. Nel complesso una prova più che sufficiente quella della Barale, un 7. Se il suo fosse stato un banco di prova per tornare alla conduzione a tutto tondo, potremmo ritenerla senza dubbio superata.