Fiction e polemiche. Nessuna sarà mai perfetta
Da ieri non si fa che parlare dell’apertura con polemica del RomaFictionFest. L’anteprima del film sulla vita di Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu – ha scatenato le ire di Anna, la sorella del cantante scomparso a soli 31 anni, che ha parlato di “tradimento” verso la figura del fratello, a
Da ieri non si fa che parlare dell’apertura con polemica del RomaFictionFest.
L’anteprima del film sulla vita di Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu – ha scatenato le ire di Anna, la sorella del cantante scomparso a soli 31 anni, che ha parlato di “tradimento” verso la figura del fratello, a suo dire fatto passare per alcolizzato nella fiction.
Difficile stabilire, senza aver visto prima la fiction, se la sorella di Gaetano abbia o meno ragione. Ma quanto da lei detto mi ha fatto tornare in mente le classiche polemiche che vengono fatte dopo la produzione di qualsiasi genere di “documento” che riguardi la vita di un personaggio noto. Parenti, amici, conoscenti e fan – a turno – non aspettano altro che l’uscita del prodotto per trovarne ogni genere di pecca e per fare dichiarazioni sulla presunta ridicolizzazione del personaggio.
Ricordo, ad esempio, alcuni mesi orsono, la presenza della nipote di Papa Luciani alla trasmissione domenicale di Pippo Baudo. Il giorno dopo sarebbe andata in onda la fiction con protagonista Neri Marcorè e la nipote in quell’occasione non fece altro che screditare l’ottimo lavoro del regista, contestando anche gli accadimenti “minori”. O ancora, i fan di Luigi Tenco che, dopo la messa in onda della fiction, crearono dei filmati in cui, fotogramma dopo fotogramma, ne indicavano ogni inesattezza.
Sicuramente ogni film (o fiction) che si prefigge di raccontare la storia di un personaggio famoso/storico contiene degli errori, a volte anche importanti, ma bisogna riconoscere a questi prodotti l’indubbio merito di far conoscere alla gente vite o accadimenti spesso sconosciuti ai più, o di riportare alla memoria nomi pian piano dimenticati.
Io stessa, per fare un ulteriore esempio, ho visto di recente La vie en rose, il film dedicato alla grande Edith Piaf. Pur riconoscendone delle vistose pecche, ho apprezzato l’omaggio che si è voluto dare ad una grandissima cantante dalla vita tragica ed ho conosciuto dei lati della Piaf che mi erano totalmente sconosciuti.
O si accettano le fiction in generale e di conseguenza anche quel “romanzare” tipico, che spesso sconfina nell’esagerazione allo stato puro, o si smette del tutto di produrne, lasciando che personaggi come Gaetano e come tanti altri “si perdano” col tempo nei meandri della memoria.
Certo, piuttosto che una fiction terribile è meglio che non si produca niente, ma se gli errori non sono poi così gravi, poter rivivere il personaggio è sempre la cosa più bella.