Ospite di Tv Talk di oggi, sabato 2 marzo 2013, Fiammetta Cicogna risponde a una delle domande proposte dai voi lettori di Tv Blog, rigorosamente selezionata dalla redazione del programma di Massimo Bernardini. E’ stata scelta una versione ‘light’ della domanda di Savas:
Cosa vorresti fare da grande?
Ancora la conduttrice di programmi del medesimo lignaggio di quelli a cui hai già partecipato o ti piacerebbe spiccare il volo, magari come attrice o musicista?Vedi cioè il tuo futuro in TV o altrove?
Risposta stitica da parte della Cicogna dalla ‘r moscia’:
“Ah, io non mi faccio mai domande e soprattutto non programmo. Anche perché ogni volta che programmo qualche cosa, poi mi trovo…. Io studiavo giurisprudenza per fare il magistrato. Quindi ho detto ‘Lascia stare, segui un po’ quel che capita…’. Non faccio mai programmi, perché poi mi trovo male. Mi piace la tv, sto andando avanti nello spettacolo. Se dovessi andare avanti cosa farei? Beh, a me piacciono molto i documentari. Il documentario, e questo genere di programmi, in esterna, mi piace tanto…”.
Insomma, meglio non sbilanciarsi e non andare troppo fuori dal seminato: non sia mai i vertici di Italia 1 la prendano come una manifestazione di ‘stanchezza’ e lascino il programma a qualcun altro. Non lascia la via ‘vecchia’, dunque, la spericolata Cicogna, cui Tv Talk dedica pochi minuti al termine di un una puntata piuttosto pregna. E come si colloca in tutto questo la Cicogna di Wild – Oltrenatura?
La puntata di Tv Talk in onda oggi (ma registrata ieri, venerdì 1° marzo) è partita con la narrazione ‘fictional’ dei risultati delle Elezioni 2013 (proseguita per cinque ore tra colpi di scena e tragedie di famiglia, connaturati, in realtà, al genere ‘elezioni in tv’ e, in generale al format ‘resoconto elettorale’ se si pensa alla suspense del Repubblica vs Monarchia che oggi alcuni analisti paragonerebbero a una nomination da televoto), proseguita con il ‘reality’ dell’addio di Papa Ratzinger (anche questo oggetto di un periglioso parallelo che finisce per appiattire la semplice diretta al ‘reality’, come se realtà e reality fossero sinonimi) e culminata con l’analisi degli Oscar negli Usa.
Con un atteggiamento un tantino snob solo sul finale si passa ad analizzare il fenomeno Wild – Oltrenatura: il sospetto che venga considerato perché “è della nostra amica Simona Ercolani” viene quasi automatico. Visto che Bernardini non ne sa nulla, chiede alla conduttrice di raccontare l’evoluzione del programma che la Cicogna conduce dal 2009 e che da quest’anno vede una maggiore produzione ‘interna’ di filmati, non sono la riproposizione di quelli acquistati. “Ma lei li vede i filmati che lancia?“: Bernardini ha una certa stima della Cicogna, eh.
Si sottolinea in studio come Wild sia un programma a basso ‘basso costi e ad alta redditività’ che guarda a un pubblico fidelizzato, più che al target generale. Gli analisti contestano la lunghezza del programma – indigesto per la prima serata -, la ripetitività dei servizi, insomma, praticamente l’intero programma. ‘Spettacolarizzare e banalizzare’ i due grandi difetti che Simonelli riconosce non solo a Wild, ma a tutti i programmi che mescolano ‘scientificità’ e ‘show’.
“Ma lei è antipatica solo per lavoro o anche nella vita?” chiede infine un analista, interpretando anche l’interesse dei lettori di Tv Blog. La Cicogna regge bene il fuoco di fila (l’impressione è che l’ingenuità aiuti in alcuni casi) e spiega che la sua antipatia non dipende tanto dalla ‘r moscia’, su cui invece punta come tratto distintivo. In fondo si tratta di un ‘difetto di pronuncia’ che si deve – spiega – a una “lingua troppo lunga che non riesce a roteare come si deve“, il che scatena una ‘vertigine’ nel ‘pubblico’ in studio. La sua ‘antipatia’, le accuse di ‘freddezza’ derivano, a suo avviso, dal ruolo che le dette Piero Chiambretti al Chiambretti Night, e per il quale tra i due le cose poi non andarono benissimo, tanto da far dire ancora oggi a Fiammetta che ‘per ora’ non tornerebbe a lavorare con lui. Anche se la sua filosofia di vita è quella di seguire il flusso su un punto Fiammetta sembra avere le idee chiare: basta con Chiambretti.