Festival di Sanremo 2012 – Rischio squalifiche per Civello, D’Alessio e Bertè?
Confermate le indiscrezioni di ieri: ora dal Festival devono arrivare risposte.
Festival di Sanremo 2012 e il rischio delle squalifiche che incombe per Chiara Civello (Chiara Casillo) e per il duo D’Alessio-Bertè. Ma anche il rischio di mettere in gioco la propria credibilità per il Festival.
Come dire, ieri su TvBlog ci avevamo visto giusto, seguendo le segnalazioni dei nostri lettori, così come ci avevano visto giusto gli altri che hanno pubblicato in merito: lo si capisce quando, con un po’ di ritardo, si muovono anche i media “mainstream”, che fatalmente non possono avere i tempi del web e che però, per qualche motivo paradossale, hanno ancora qualche motivo di credibilità in più: finché lo scriviamo sul web, sembrano (ad alcuni) chiacchiere da forum di terza categoria o, peggio, gossip prezzolato.
E invece il Corriere della Sera conferma che la canzone di Chiara Civello è proprio quella che fu cantata da Daniele Magro. Non solo omonimia, dunque. E sembra poco convincente la replica del manager della Civello che, sempre al Corriere, dice: «Alla Siae non risultano introiti legati al brano, quindi non è mai stato eseguito in pubblico». Il regolamento di Sanremo, infatti, parla anche di fruizione gratuita (Art. 4).
E’ considerata “nuova” la canzone che, nell’insieme della sua composizione o nella sola parte musicale o nel solo testo letterario (fatte salve per quest’ ultimo eventuali iniziative editoriali debitamente autorizzate) non sia già stata pubblicata e/o fruita, anche se a scopo gratuito, da un pubblico presente o lontano o, comunque, non abbia già avuto un impiego in una qualsiasi attività o iniziativa direttamente o indirettamente commerciale o, in ogni caso, non abbia generato introiti derivanti da un eventuale sfruttamento, riscontrabili e verificabili presso gli enti preposti alla riscossione di diritti d’autore e/o editoriali.
E la canzone cantata da Magro era stata messa online, nel 2010.
Solo Il Tempo, per ora, parla anche di D’Alessio-Bertè. Anche qui, la canzone era effettivamente online per un’anteprima, su Facebook e su YouTube, e anche qui il regolamento del Festival è chiarissimo, con quella richiesta di inedito «in tutto o in parte» riportata chiaramente sempre nell’art. 4.
«È lunare che all’interno dell’organizzazione sanremese nessuno se ne sia accorto», scrive il collega della carta stampata Stefano Mannucci, proprio sul Tempo. Be’, lo dicevamo anche ieri e non si può che concordare con lui. E non si può che aspettare le risposte della direzione del Festival. Sia chiaro: qui non è che si tifa per l’esclusione di questo o quello. Si tifa, solamente, per la credibilità delle istituzioni.
E il Festival di Sanremo è un’istituzione all’interno dell’istituzione Rai, che non può mettere in gioco la propria credibilità.