Amadeus a TvBlog: Il mio Festival di tutti
L’intervista al conduttore e direttore artistico del prossimo Festival di Sanremo
Venerdì era in Spagna in vacanza a trovare la figlia più grande quando gli sono arrivate una serie di telefonate, la prima fra tutte quella dell’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini che gli comunicava la decisione dell’azienda radiotelevisiva pubblica di affidargli la conduzione e la direzione artistica della settantesima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo. Per Amadeus un momento di grande gioia e di soddisfazione, un sogno che diventava realtà. Dopo quella telefonata altre ne sono arrivate, quella della direttrice di Rai1 Teresa De Santis, del Presidente Rai Marcello Foa, del Presidente di Rai Pubblicità Antonio Marano e di tanti amici e colleghi.
Dunque tutta l’azienda punta su Amadeus per l’edizione 2020 del Festival di Sanremo. Anche TvBlog mesi fa aveva puntato su lui e oggi ha voluto ospitarlo per una chiacchierata molto easy sul suo stato d’animo rispetto a questa nomina e su quel che immagina possa essere il suo primo Festival di Sanremo.
Sono passate poche ore dalla tua nomina a Sanremo, dopo l’euforia iniziale ora quale sentimento prevale ?
Non è ancora finita l’euforia iniziale (ride, ndr). Sono contento, felice e mi godo questa cosa che è un sogno per chi come me fa questo lavoro ed ha iniziato da ragazzino a fare il presentatore nelle sagre di piazza della mia Verona.
Paura ?
Per come sono fatto io in genere non ho paura rispetto a ciò che devo affrontare per il mio lavoro. Magari posso essere molto concentrato, magari teso, ma la paura non mi appartiene. Certo Sanremo non è come fare un qualsiasi altro programma, quindi un pochino di timore c’è.
Proprio da queste colonne in una nostra intervista con te di qualche tempo fa avevamo parlato anche di Sanremo, praticamente candidandoti al Festival. Come sarà il Festival di Amadeus, conduttore e direttore artistico rispetto a quello che avevi in mente in quella nostra chiacchierata di un po’ di tempo fa ?
Ogni cosa si evolve. Il Festival che avevo in mente nel periodo di quella nostra chiacchierata, magari anche molto tempo prima cambia, perchè poi nella realtà le cose trovano una dimensione diversa perchè si aggiungono valutazioni ed esperienze nuove, anche situazioni che mesi prima non si erano presentate. Adesso che è arrivata l’investitura inizi a ragionare su qualcosa di concreto che prima era solo nella tua fantasia.
Hai già bene in mente come sarà il tuo Festival ?
Ho già in mente alcune cose, il bene ti dico francamente che è un parolone. Ho un certo disegno nella mia testa, ma assolutamente incompleto. Il Festival di Sanremo è un lavoro di equipe, più degli altri programmi televisivi. Ora per prima cosa metterò in piedi la squadra di autori, poi la commissione per la scelta delle canzoni, questo ovviamente insieme alla Rai e a Claudio Fasulo che è il dirigente di Rai1 che si occupa del Festival. Poi dopo aver messo in piedi la squadra ci prenderemo qualche giorno di vacanza a cavallo del Ferragosto, quindi inizieremo a lavorare buttando giù le idee, fino a plasmarle per arrivare al disegno migliore.
C’è Sanremo giovani che il primo step del Festival di Sanremo 70
Sanremo giovani è la prima cosa da mettere in piedi, ci stiamo già pensando ed ho già una idea su come dovrà essere, ma ne discuteremo insieme al gruppo di lavoro di cui ti parlavo prima.
Sarà un’unica serata quest’anno ?
Ne sto parlando in questi giorni con Teresa (De Santis direttrice di Rai1, ndr). Non è ancora chiaro cosa vogliamo fare.
E’ ovviamente prematuro chiederti chi ti affiancherà sul palco dell’Ariston, un nome però pare già certo ed è quello del tuo grande amico Fiorello, ce lo confermi e cosa farà ?
Ho detto a suo tempo a Fiorello: se faccio una volta nella vita Sanremo non puoi dirmi di no (ride, ndr). Lui per me è come se fosse un fratello. Io so che lui ci sarà e sarà libero di esserci come e quanto vuole. La sua imprevedibilità è la sua forza, è stato molto carino con me, mi ha mandato subito un messaggio dopo la mia nomina. Lui poi ora ha questa nuova avventura con Rai Play, so che ci sta lavorando molto bene.
Beh su Rai Play l’importante è piacere all’unico internauta che la guarderà, ovvero Fabrizio Salini, come ha detto lo stesso Fiorello…
La battuta è bella, ma secondo me Rai Play è destinata ad averne molti di spettatori (ride, ndr).
Sarai anche direttore artistico del Festival, non ti chiedo dettagli, ma un claim rispetto a quello che vuoi che sarà il tuo Festival, che ricordiamo sarà anche il Festival numero 70
Deve essere un Festival di tutti. Sanremo appartiene a tutti, quindi dico viva Sanremo! Ci possono essere polemiche, critiche, tutte cose che fanno parte del rito di questo evento televisivo, ma detto questo mi piace sottolineare che Sanremo appartiene alla storia non solo della musica, ma proprio del costume italico.
Sanremo è una delle poche cose che unisce -televisivamente parlando- tutta l’Italia
Sono assolutamente d’accordo.
La musica è da sempre parte della tua vita, c’è una canzone che ti picchia in testa in queste ore ?
Ragazzo fortunato di Jovanotti. Tra l’altro è una canzone a cui sono molto legato e che mi ricorda i miei tempi a Radio Deejay. Ringrazio anche Jova che mi ha mandato bellissimi messaggi e che si è detto disponibile a venire al Festival, ovviamente lo aspetto a braccia aperte.
Chissà magari rivedremo Jovanotti e Fiorello insieme cantare “Ragazzo fortunato” come in questa puntata di “Stasera pago io” :
Sarai impegnato su Rai1 anche con Soliti ignoti e Ora o mai più, a proposito di quest’ultimo programma pensi ad un crossover fra questa trasmissione ed il Festival ?
Non lo so, ascolterò le canzoni e poi magari ci saranno dei cantanti che hanno partecipato ad “Ora o mai più” che presenteranno dei brani e che poi faranno parte del cast di Sanremo 2020. Me lo auguro che ci siano dei pezzi forti, perchè sarebbe bello che qualcuno -proprio nello spirito del format di Ora o mai più- potesse essere fra i protagonisti del Festival.
Quest’anno si celebra il settantesimo del Festival, c’è un Festival del passato da cui vuoi partire, magari da prendere come esempio o come ispirazione per il tuo ?
Non ce n’è uno, ogni edizione ha dato qualcosa.
Anche quella del 1989, ribattezzata dei “figli di…”, essendoci i figli d’arte alla conduzione ?
Ero lì per Radio Deejay (ride, ndr). Anche quell’edizione dunque, fosse solo per il fatto che ero dietro le quinte con il mio registratore per Radio Deejay, la ricordo come una bella edizione.
Come sarà scandita la stagione televisiva di Amadeus ?
Farò Soliti ignoti nell’access, poi la serata di Capodanno, la finale della lotteria Italia il 6 gennaio e poi Sanremo, tutto su Rai1.
E “Ora o mai più” ?
Devo dirti che il tema “Ora o mai più” per ora non l’ho ancora affrontato con Teresa. So che la direttrice l’ha confermato, ma onestamente per ora non ne abbiamo ancora parlato, per ora ci siamo fermati a Sanremo.
Non mi dirai che ci potrebbe essere “Ora o mai più” senza Amadeus ?
No quello no, ma non saprei dirti ora quando ci sarà, e cioè se sarà a febbraio, marzo, aprile o maggio.
A chi dedichi questa tua nomina al Festival di Sanremo ?
A mia moglie Giovanna, con cui ho vissuto, dalla prima Eredità a queste ultime ore bei momenti, fino a momenti bui come quando non ho lavorato per diversi anni. Poi lo dedico alle persone che amano davvero il Fesival di Sanremo.
Il Festival di Sanremo ad Amadeus è il Festival della Gente comune, nel significato più alto di questo termine. E’ il Festival di chi si rimbocca le maniche, di chi lavora per raggiungere un obbiettivo partendo dal basso. E’ il Festival di chi non fa parte di élite precostituite pompate da un certo mondo dei media, vecchi e nuovi, che vivono per status symbol. E’ il Festival del duro lavoro, di chi ha anche commesso errori, ma che ha saputo riprendersi e risalire la china, ammettendo di aver sbagliato. E’ insomma il Festival di tutti, come ha detto Amadeus in questa intervista e noi facendo parte di quel “tutti” siamo felici che il Festival sia stato assegnato, attraverso lui, un pochino anche a noi. Buon Festival Amadeus!