Festival di Sanremo 2019, cambia il regolamento? Categoria unica per giovani e big
L’Ariston dirà addio alle Nuove Proposte?
Una categoria unica per giovani e big. Sarebbe questa l’ultima rivoluzione di Claudio Baglioni in vista del Festival di Sanremo 2019. O almeno, questa è l’ultima indiscrezione uscita dopo la presentazione dei palinsensti Rai. A pubblicare la notizia, non confermata dal direttore artistico e conduttore della kermesse, è il sito recensiamomusica.com, che parla della volontà del cantautore di abolire le Nuove Proposte, selezionando alcuni giovani da unire ai volti già noti della musica italiana. In questo modo coloro che potranno accedere all’Ariston, pur essendo sconosciuti o quasi, potranno gareggiare al pari dei big.
Si spiegherebbero così le due serate dedicate alla selezione dei giovani, chiamate appunto Sanremo Giovani, e non più Sarà Sanremo, come nel 2018. Se infatti quest’anno era prevista una sola trasmissione per la scelta delle nuove voci della musica italiana che potevano solcare le assi del teatro sanremese, il prossimo dicembre ci saranno due puntate loro dedicate (il 13 e il 14 dicembre appunto).
In questo modo i giovani potranno avere doppia visibilità, anche se poi, una volta in competizione con i big si dovrà capire se saranno fortemente penalizzati.
Un tale cambiamento del regolamento potrebbe comportare anche un aumento dei cantanti in gara nell’unica categoria che dovrebbe essere presente. La scorsa edizione erano 20, le indiscrezioni parlano di 24 cantanti in gara nel 2019.
Già alla sua prima direzione del Festival Claudio Baglioni aveva messo mano al regolamento cancellando la parola “eliminazione”, permettendo di portare in gara brani con una durata fino a 4 minuti e sostituendo alle cover i duetti sulla canzone in gara.
Inoltre non è la prima volta nella storia del Festival degli ultimi decenni che la categoria giovani viene tolta.
Inserite nel 1984 (il primo vincitore fu Eros Ramazzotti) le Nuove Proposte furono eliminate nel 2004 da Tony Renis. A condurre quell’edizione era Simona Ventura, affiancata da Gene Gnocchi, con la partecipazione di Paola Cortellesi e Maurizio Crozza. Quella fu la seconda edizione con lo share più basso degli ultimi 30 anni (38,98%), sorpassata solo dal Festival di Pippo Baudo del 2008 (36,56%).
Vero che già dalla scorsa edizione si è capito che Claudio Baglioni non crede nella cabala, e i fatti dimostrano che fa bene. Il 2004, il 2008 e il 2014 erano stati gli anni con gli ascolti peggiori registrati tra il 1987 e il 2017. Il 2018 poteva proseguire il trend negativo che si registra ogni quattro anni, e invece è stato un successo, toccando la media del 52,16% di share. Non si hanno conferme o smentite per il momento da parte di Baglioni su questa inaspettata variazione del regolamento del Festival, ma non stupirebbe se decidesse di rischiare ancora una volta.