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Festival di Sanremo 2012 – La gara commissariata e sospesa (da un altro programma)

Critica ragionata alla prima serata del Festival di Sanremo 2012.

pubblicato 14 Febbraio 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 23:23


Festival di Sanremo 2012 – Prima serata
Luca e Paolo
Luca e Paolo
Luca e Paolo
Luca e Paolo

Il Live di TvBlog della prima serata di Sanremo

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Che la gara fosse sospesa ce n’eravamo accorti subito: il Festival di Sanremo 2012, con la sua anteprima finto-backstage con product placement – era già stato cannibalizzato dal lungo pezzo di Luca e Paolo, dal format di Adriano Celentano, da tutto quel che non era musica. Incastonata in mezzo, una punteggiatura di canzoni. Così, sul finale, arriva provvidenziale la decisione della direzione artistica che, sulla base del problema tecnico che ha bloccato il voto della giuria demoscopica, fa sospendere la gara ufficialmente. Già commissariata dalla scaletta, la competizione dei cantanti, per rispondere all’emergenza, viene posticipata a domani e i malcapitati restano tutti in gioco.

«Ma chi lo conduce, quest’anno, il Festival?» Me lo chiede un amico, giustamente, dopo essersi sorbito i primi venti minuti del momento-Celentano. Lo capisco, è naturale che uno si confonda. Ma la vera domanda è: «Che format è, questo Festival? Che programma stiamo quardando?»

Parliamo di tv? Dentro all’astronave di Castelli, Luca e Paolo, se non altro, pungolano, nel monologo iniziale, anche gli incriticabili: Benigni e Celentano, la Cgil e il governo Monti. Il tutto, però, con il consueto cerchiobottismo bipartisan.

Di Celentano abbiamo detto abbondantemente: resta da chiedersi perché a un telespettatore dovrebbe interessare la catechesi del molleggiato, la sua visione del mondo e di dio, le sue opinioni, proposte in luogo di quelle di chiunque altro. I tre cantanti che si improvvisano pensatori, conduttori, attori, filosofi del nostro tempo, rivoluzionari pasionari (Pupo, Morandi e Celentano) farebbero meglio a cantare, perché sarebbe il loro mestiere originale. Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis – cui il rigore e l’austerity non consentono nemmeno un cambio d’abito – gufano, con gli auguri di pronta guarigione all’altra valletta, ricatapultate con un ruolo “importante” sul palco dell’Ariston da un altro improvviso problema tecnico che ha commissariato anche la povera Ivana Mrazova. Papaleo a tratti funziona, ma è commissariato dal gobbo. E poi anche lui, come tutti, non resiste e si mette a cantare. L’anti-Festival si dipana in un’atmosfera da paese-per-vecchi; un paese dove il copione è scritto velocemente e male e se qualcosa non funziona, privi del cordone ombelicale col gobbo elettronico, i personaggi sul palco – che il gobbo manovra come marionette – non sanno più che fare.

Come? Ah, sì, cantare. Già. Ci sono anche le canzoni al Festival di Sanremo. Ma non vorrete mica un giudizio anche su quelle, no? La gara è stata sospesa, e se ha cantato qualcuno noi non ce ne siamo accorti.

Festival di Sanremo