Festival di Sanremo 2008 – La finale dei Giovani
Tvblog segue insieme a voi un’altra serata di Festival, in un clima che – come rileva il nostro Malaparte – è in sospeso tra lo sconforto e la smobilitazione (lo stesso Baudo – solitamente granitico in tempi sanremesi – è stato piegato da una brutta influenza). IL PROLOGOIl sottoscritto non si è mai esposto finora
Tvblog segue insieme a voi un’altra serata di Festival, in un clima che – come rileva il nostro Malaparte – è in sospeso tra lo sconforto e la smobilitazione (lo stesso Baudo – solitamente granitico in tempi sanremesi – è stato piegato da una brutta influenza).
IL PROLOGO
Il sottoscritto non si è mai esposto finora sull’argomento, un po’ per una disaffezione personale che non ha precedenti, un po’ per reale difficoltà di aggiungere dell’altro a quanto già è stato detto. Più che Sanremo, è il Pippo nazionale che non riesce ad essere evento per due anni di seguito, specialmente dopo l’ondata di rinnovato baudismo che lo vide trionfante nella scorsa edizione. Come i più grandi, dovrebbe avere il coraggio di mollare la presa nel momento di massima ascesa, per non correre il rischio dell’ennesima, avventata disfatta.
A tal proposito, è più che condivisibile il commento di Gianni Ippoliti, secondo cui Baudo “ha la sindrome del secondo anno. Già nel ’96, dopo il record del ’95, il suo Festival andò male. Poi nel 2002 ci fu il ritorno e l’edizione del 2002 andò benissimo. L’anno dopo, quando Baudo succedette a sé stesso, non andò bene. Quando Baudo torna è l’evento, quando Baudo rimane l’evento non c’è. Dopo il buon risultato del 2007 ha accettato l’impegno per il biennio, ma quest’anno avrebbe dovuto fare solo il direttore artistico e infatti aveva avuto la quasi promessa di un grosso nome, che avrebbe dovuto condurre il Festival di quest’anno. Baudo è fortissimo sui ritorni, perché dopo un anno o due di provocazioni, di festival alternativi, c’è fisiologicamente il bisogno del ritorno alla tradizione e lui in questo è perfetto”.
Quel che funziona poco quest’anno resta Baudo, talmente fedele a se stesso da congelare persino Chiambretti in un qualsiasi pagetto di corte (quando anche un genio come lui si allarga, rischia di far passare la voglia delle canzoni). Gli Elii, da soli, non attirano pubblico da dentiera e il DopoFestival incompreso viene da sè. Se l’ebbrezza, questa sera, ci verrà nuovamente dai superospiti, significa che qualcosa non va nella formula (anche se Baudo non ci sta a trasformare Sanremo in un Amici all’ultimo sangue con i big fuori gara).
Gli otto Giovani finalisti di questa sera sono Giua (con il brano Tanto non vengo), Valerio Sanzotta (Novecento), Frank Head (Para para’ ra rara), Milagro (Domani), Ariel (Ribelle), La Scelta (Il nostro tempo), i Sonohra (L’amore) e Jacopo Troiani (Ho bisogno di sentirmi dire ti voglio bene). Tra i grandi assenti, gli snobbati figli d’arte Mogol jr e Daniele Battaglia e una sottovalutata Valeria Vaglio, la sola, degna, interprete del “sentimento universale” sul palco dell’Ariston. Partecipate al sondaggio per decretare il vostro vincitore!
21.10 Sulle note dell’intensa Ti regalerò una rosa, e una visibile stecca del corista, si apre con il consueto medley d’annata la quarta e penultima serata del Festival. Come mai hanno raffazzonato quello della prima serie? Il disarmo avanza? Intanto, è il caso di prepararsi a un’altra lunga veglia… Questa sera, un Baudo sempre più rauco scende la scalinata con entrambe le fanciulle, una Osvart dal capello laccato-leccato e una Guaccero con la sua tenda ormai d’ordinanza. Le due giocano a scambiarsi la nazionalità: Andrea fa il compitino di fingersi bitontina.
21.15 Chiambretti si collega dalla sala stampa dell’Ariston. Vorrà emulare il successo dello scorso DopoFestival? C’è anche Zaccagnini… E intanto Baudo si è sbarazzato dell’ingombrante Pierino sul palco, sperando che porti più ritmo altrove… Magari funziona di più come inviato senza inficiare l’istituzionalità della kermesse…
21.19 Giorgia, Jovanotti, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi e Pooh: vengono presentati i superospiti della serata. In coda l’arrivo sul palco in massa dei giovanissimi finalisti. Baudo: “Votate. Una telefonata allunga la loro vita”. Mamma mia, siamo scesi a un tale livello di pietismo? Per un 50% decreta l’esito la giuria demoscopica, il 30% spetta al televoto e il resto alla giuria di qualità, composta da Nicolas Vaporidis (grande esperto di musica, diciamolo :S), Sarah Felberbaum (speriamo non le torni l’ulcera), Claudio Cecchetto (finalmente un vero esperto), onore e vanto del nuoto Alessia Filippi (era necessaria?), Federico Moccia (uno che non può che votare i Milagro). Grande Chiambretti: “Siamo tre metri sopra al palco, Moccia voterà i Mocciosi, Vaporidis è un gran figo”).
21.25 Aprono la scaletta i Sonohra, a proposito dei quali gli Elii si sono interrogati sulla fenomenologia del nome (della serie, dove la mettiamo la h?). Molto giovanilisti e orecchiabili, conquisteranno di sicuro Vaporidis e Moccia. Il titolo amoroso della canzone già la dice tutta. La disponibilità di voti è da 4 a 10. VOTI: Vaporidis 7, Sarah 7, Cecchetto 10, Filippi 9, Moccia 9.
21.40 Primo superospite, una donna nata sul palcoscenico di Sanremo. W Giorgia! Chiambretti fa una gaffe: “Così non nascono più. Anche se stiamo qui apposta ad aspettare”. Scende accompagnata dalle note di Come Saprei e torna a uno di quegli orridi look sanremesi. Ha la stessa pettinatura dei tempi di Di sole e d’azzurro, capelli tirati all’indietro così da sembrare più tisica del solito. Sofisticata e non per tutti l’interpretazione di The man i love di Gershwin. Ma sembra un ingombrante intermezzo, rispetto alla più popolare cover di Se stasera sono qui. Virtuosistica come al solito, ma con delle suggestioni più jazz. Una domanda sorge spontanea: quando ci canti i tuoi successi e smetti di fare l’international star? E’ il turno di La la song (non credo di essere al sicuro). Nulla da fare, se anche Giorgia viene a Sanremo e fa la sua marketta, dopo il contentino di qualche nota “veramente nota”, siamo alla frutta. E’ sembrata quasi una puntata come un’altra di Ieri oggi e domani…
21.58 Altro superospite all’appello: Jovanotti. E la chiamavano ‘serata dei giovani’… Speriamo che ci regali uno spettacolo più coinvolgente, come ci promette da mesi. Parte un’ esibizione live di Fango, che ha consacrato la frase ‘Io lo so che non sono solo anche quando sono solo”. La palla passa all’atteso duetto con Ben Harper, grande artista internazionale che ha collaborato all’ultimo album di Lorenzo. Con tutto il rispetto, questo tipo di musica è decisamente elitario e inadatto a una prima serata. E il nostro pubblico fa zapping frenetico, interrogandosi su cosa accade ai Cesaroni. Jovanotti aveva firmato la liberatoria sulla par condicio, ma intanto opta a favore di Obama. Baudo glissa, è politica internazionale, ma è visibilmente preoccupato. Jovanotti chiede l’acqua: ho ragione quando dico che questo vuole diventare Celentano! Amarcord alla Carràmba: Jovanotti si ricongiunge con Cecchetto e si rivede ai tempi di Deejay Television. L’incidente diplomatico di qualche istante prima è scongiurato, ma confermo la sensazione di ritrovarmi a Domenica In prima serata. Quest’ospitata superpagata non ci aggiunge nulla di nuovo. Jovanotti ci vuole male dandoci il colpo di grazia: “Questa sera rinuncio al mio ritmo”. Ce ne siamo accorti. Ci canta “A te”. Bella canzone melodica, Jovanotti sempre più nostalgicamente sentimentale. Peccato che non la conosciamo e non cantiamo con lui. Parentesi troppo lunga, autoreferenziale. Se la cantano lui, Baudo e Cecchetto con qualche annotazione biografica di Chiambretti.
22.31 E’ la volta di Fiorella Mannoia. In pratica in un’ora e mezza si è esibito un solo gruppo giovane nettamente favorito in visibilità rispetto agli altri. Finalmente tira aria di grande successo: Sally. Almeno lei non ci snobba. Baudo puntualizza la sua eleganza e poi presenta l’altra sua grandissima canzone: Quello che le donne non dicono. Dice di non avere voce, eppure non ce n’eravamo accorti. Bravissima, si interrompe quando le gridano brava dalla platea. Riprende con una leggera stecca, ma gliela perdoniamo. La sensazione è che la Rai stia prendendo tempo con i giovani per attutire l’effetto Maria dei Cesaroni. E’ la volta di Io che amo solo te, altra scelta azzeccatissima e di gran classe. Bellissima cover di una canzone di Sergio Indrigo: abbiamo voglia di cantare con lei. Sullo sfondo, il video a cui hanno preso parte – tra gli altri – Daniele Liotti e Ambra Angiolini in versione Il tempo delle mele.
22.49 Chi non muore si rivede. Dopo un’ora e mezza largo ai Giovani. E’ la volta di Ariel, fischiata dalla galleria come una pupa. La ragazza viene da Sanremo Lab assieme a Giua. Si professa “ribelle” ma a dire la verità è un po’ volgarotta. Come non cambiare canale? C’è Posta per i Cesaroni e la De Filippi fa entrare Alena Seredova. Torniamo su Raiuno per i voti della giuria. Baudo non nomina un giurato giusto, Nicòlas, Felberbaum (pronunciato come si scrive). VOTI: Nicolas 8, Sarah 6, Cecchetto 9 Filippi 7. Moccia 8. Raiuno commette l’errore di mandare la pubblicità, dopo aver annunciato l’arrivo di Leona Lewis. Il pubblico si sposta in massa su Canale 5, non dovevate farlo! Dopo qualche istante parte la pubblicità anche su Canale 5, non prima di aver mandato in onda un inquietante televendita con il sottofondo musicale dei Cesaroni. Ormai è un brand da spremere a pieno. Segue il promo di House, altrettanto “sensazionato”.
22.59 Baudo e Chiambretti si guardano il Festival comodamente seduti in poltrona. Avranno un meter per giovare all’aumento di ascolti? Non sarà che il loro arrivo dai bassifondi del Teatro Ariston ne ha determinato la parabola discendente? E’ la volta della promozione di Leona Lewis. E – si chiedono anche i nostri lettori – dell’X Factor italiano? Per ora sembrerebbe di no, non si sente alcun jingle televisivo. Chiambretti: “You understand Italian language? No? Siamo fottuti. Ci guarda come due marziani”. Ovviamente c’è la traduttrice. Ecco, Baudo cita la trasmissione inglese ma non parla della versione nostrana. Avrà cantato dal livo o in playback? I nostri lettori sono divisi… Pare che nell’ultima parte si sia sentita meglio la sua voce, forse ha cantato sulla base? Finalmente vengono riesumate le due vallette, questa sera più inutili che in altre. I violini annunciano una Guaccero vestita più decentemente del solito, anche se con un colore troppo acceso. A Bianca prende la ridarella e ci risveglia dal torpore.
23.13 Arriva Jacopo Troiani, il cucciolo di quest’edizione, con il consueto look ‘belli i capelli’. Lui ha bisogno di sentirsi dire ti voglio bene. La canzone non vale molto, ma il suo timbro è molto interessante e molto più maturo della sua età. La nuotatrice Filippi fa outing: “Mi avete catapultato in un mondo non mio. Sicuramente sono più a mio agio in costume e occhialini”. Chiambretti: “E allora che è venuta a fare?”. Chiambretti dice che Troiani ha mangiato tanto pane e Bocelli: mitico. VOTI: Vaporidis 10 Sarah 8 Cecchetto 10 Filippi 8 Moccia 8. I mocciosi a Sanremo funzionano sempre.
23.24 E’ la volta dei Children Tappers (che non vengono da Broadway ma da Roma Sud). Altro momento perdibilissimo che oscura inutilmente i giovani. Mancano ancora 5 giovani e due superospiti all’appello. A Sanremo tira aria di Disneyland. Ricordiamoci che il momento più atteso della serata è l’arrivo della Bertè rigorosamente assistita sul palco da Spagna.
23.30 Chiambretti: “Dobbiamo accelerare. Un giovane è già partito per il militare. Stanno diventando vecchi”. Altra reduce da Sanremo Lab, Giua. Questa ragazza mi ispira una simpatia rara (ed è pura brava). VOTI: Vaporidis 8, Sarah 7, Cecchetto 8, Filippi 7, Moccia 7. Ecco, un talento che prende meno di chi l’ha ingloriosamente preceduta.
23.38 Arrivano i Frank Head, quelli che mettono l’ansia soprattutto al momento di Shalalalalala. Però complessivamente sono il gruppo che si è fatto più notare. Chiambretti sottolinea che la loro canzone piace molto alle radio, come ogni tormentone comanda. Tra il loro cesso e le pezze al culo della Bertè, questo Festival fa molto carta igienica. VOTI: Vaporidis 10 Sarah 9 Cecchetto 10 Filippi 7 Moccia 8.
23.52 Gianni Morandi, da Amici a Sanremo con Stringimi le mani. Come non ricordare le stecche prese a Cinecittà e le terribili performances all’impronta di Marta e Roberta? Ecco, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Stonatura terribile sul ritornello come quella presa da Maria De Filippi. Non si può dire che non riservi lo stesso trattamento a Rai e Mediaset. Inizia l’onda del revival, con Che sarà. E’ la volta di un suo successo: Uno su mille. Ormai questa canzone ha trovato una seconda vita ed emoziona come la prima volta… ma il pensiero dell’acuto di Platinette è dietro l’angolo. Morandi ci regala una grandissima interpretazione e si merita un applauso a scena aperta. Una vera standing ovation, al punto che Chiambretti non si dice degno di lui.
0.08 Sublime la Guaccero, fresca come una rosa, ma toglietele quei fiorellini dalla testa. E dire che è proprio lei a ringraziare Cavalli per le sue splendide creazioni, quando avrebbe dovuto citarlo per danni morali. E’ la volta di Valerio Sanzotta, il filosofo che canta il Novecento, una sorta di De Gregori con ancora i denti da latte. VOTI: Vaporidis 9 Sarah 8 Cecchetto 9 Filippi 8 Moccia 9. Cecchetto gli fa i complimenti perché è raro trovare qualcuno che faccia il suo genere. Peccato non ci sia più spazio per i giudizi della giuria.
0.16 Chiambretti e Baudo giocano con la scenografia. Il Pippo nazionale mostra l’utilizzo dell’orchestra a mo’ di ascensore, per lasciare più spazio sul palco. Questa volta è per dare campo libero ai Pooh? Magari, si tratta di un balletto della Osvart che potevamo risparmiarci vista la tarda ora. Chiambretti tenta di richiamare la nostra attenzione sul posteriore della Osvart.
0.25 Oddio, Baudo minaccia di dare la parola a Sara Felberbaum (sempre pronunciato come si scrive) e Nicòlas con la accento sulla o. La Scelta, preparatevi a cotanti giudizi. Ancora una volta, risentendo la loro base musicale, penso alla colonna sonora delle trasmissioni di Maga Rowena: un tribale-etnico decisamente esoterico. Meno peggio di altro, ma comunque niente di eccezionale. VOTI: Nicolas 10 Sarah 9 Cecchetto 10 Filippi 9 Moccia 10. Troppo buonista questa giuria? Sarah ritorna ai tempi di Top of the pops e ostenta la propria competenza musicale usando parole come “sonorità”. Nicolas viene presentato come attore del momento e fa la marketta di Questa notte è ancora nostra. Come volevasi dimostrare a Moccia piacciono i Sonohra e Troiano. E i Milagro gli piaceranno ancora di più.
0.35 Pooh. Pensate a Dodi Battaglia appena disonorato dal figlio sul palco. Parte il solito medley da cd dei vucumprà.
01.00 Dulcis in fundo i miei preferiti dopo Valeria Vaglio e Giua, i Milagro. Si esibiscono per ultimi scontando di essere stati i primi nella serata di lunedì. Sono gli Zero Assoluto dei poveri, ma con la differenza che la personalità di uno è totalmente oscurata dall’altro. Il brunetto non solo non canta, ma non lo si vede proprio. Però sono molto radiofonici e piacevoli. VOTI: tutti 9.
01.05 Il raffinato compositore Nicola Piovani ritira il premio città di Sanremo. Prepariamoci alla nottata di Natale visto che ci toccano ancora la Bertè e la premiazione.
01.22 Una botta di vita, questa volta in chiosa. Loredana Bertè e Spagna, le streghe son tornate! Due matte, la Spagna cotonata come ai tempi d’oro. Meravigliose. Le consegnano il premio della critica a Mia Martini da lei mai ricevuto. Una Bertè ammansita versa lacrime commosse (immagini da storia della musica e del Festival). E ci scappa pure il premio dell’orchestra sinfonica di Sanremo. Un bel contentino pur di vederla sorridere come una bambina.
01.32 Il terzo classificato giovane è JACOPO TROIANI, già reduce dalla vittoria a Castrocaro. Il secondo classificato è il gruppo LA SCELTA. I vincitori di Sanremo nella categoria Giovani sono i SONOHRA.