Festival di Castrocaro 2013: il Fiorello “salvatore” per una kermesse dal destino già segnato
Lo showman siciliano è intervenuto in diretta telefonicamente.
Le premesse non erano affatto buone ed erano state svelate perfino dallo stesso conduttore, Pupo, in una serie di dichiarazioni concesse a noi di TvBlog.
L’affermazione che ha segnato indelebilmente la vigilia della 56esima edizione del Festival di Castrocaro si può riassumere così: se l’edizione di quest’anno non sarà un successo, Castrocaro farà la fine di Miss Italia. Senza se e senza ma.
Il forte desiderio di provare a salvare una kermesse dal destino già segnato, però, ha tradito lo stesso Pupo: la brama di dare una decisa impronta alla serata ha prodotto un risultato quasi risibile, con un entusiasmo e una grinta decisamente forzata che, a loro volta, hanno dato vita ad una serie di gaffe, di quelle che non provocano sorrisi ma solo imbarazzo.
E’ forse per questo che si è deciso di giocarsi il jolly, il tutto per tutto, visto e considerato che anche i vincitori delle ultime edizioni del festival, letteralmente spariti nell’immenso sottobosco musicale italiano, non hanno certo aiutato Castrocaro a farsi una buona nomea.
Castrocaro 2013 ha telefonato a Fiorello per tentare di salvare la serata, e l’intera kermesse, e i benefici sono stati istantanei. E’ bastata una telefonata di un minuto per svegliare il pubblico che ha risposto con sonore risate alle sue battute:
Sbaglio o mi sono usciti tre moscerini dal televisore e mi sono entrati a casa? I cantanti sono attorniati dai moscerini. Mia figlia mi ha detto: “Mi piace quello lì, ma è Pupo Baudo?”. Dovete fare in fretta, ho visto le previsioni, tra mezz’ora piove.
Consumato questo breve e piacevole momento di varietà, è tornato il nulla, un nulla immenso che purtroppo ha anche vanificato il siparietto offerto da Fiorello.
Castrocaro trasformato in un talent show di seconda categoria, fretta palpabile ed evidente (perché metà dei cantanti in gara erano minorenni e si doveva terminare entro la mezzanotte), la sopraccitata esaltazione inutile del conduttore e una giuria messa lì quasi per caso, con un Masini visibilmente scazzato e una Zanicchi, dalle forti potenzialità, mal sfruttata.
Avrà anche scritto la storia ma Castrocaro, ormai, ha fatto il suo tempo.