Festa Italiana – Il Garante blocca il programma della Balivo: “No alla ricerca in tv dei bambini adottati”
Su segnalazione dell’Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie (ANFAA) e dal Tribunale per i minori di Genova, il Garante della Privacy ha bloccato la trasmissione Festa Italiana condotta da Caterina Balivo su RaiUno che cercava di ricongiungere figli adottivi e naturali, minacciando sanzioni pecuniarie fino a 180mila euro per la mancata osservanza del blocco della
Su segnalazione dell’Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie (ANFAA) e dal Tribunale per i minori di Genova, il Garante della Privacy ha bloccato la trasmissione Festa Italiana condotta da Caterina Balivo su RaiUno che cercava di ricongiungere figli adottivi e naturali, minacciando sanzioni pecuniarie fino a 180mila euro per la mancata osservanza del blocco della puntata del 30 marzo.
In particolare, ha vietato al programma di riproporre e diffondere ulteriormente, anche online, i dati personali relativi a tre casi di adozione affrontati nel corso delle puntate del 10 e 30 marzo e del 1 e 13 aprile. Una di queste puntate, inoltre, era già stata oggetto di un precedente provvedimento di blocco da parte dell’Autorità che ha avviato un procedimento per sanzionare la Rai.
Nella nota diffusa ieri alle agenzie, il Garante ha spiegato:
“L’Autorità, nel disporre il divieto, ha ritenuto illecite le informazioni diffuse perché in contrasto con la normativa sulla privacy e con la disciplina sulle adozioni che affida ai soli genitori adottivi la possibilità di informare il minore della sua condizione di adottato e poi solo a quest’ultimo, raggiunta la maggiore età, la scelta eventuale di ricercare i genitori biologici.
Nel corso della puntate, invece, come segnalato al Garante dall’Anfaa (Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie) e dal Tribunale per i minorenni di Genova, sono state promosse delle ricerche da parte di genitori e fratelli naturali in cui si fornivano elementi che rendevano identificabili gli adottati (nome di battesimo, età esatta della figlia naturale, messa in onda di filmati con le immagini di una minore prima dell’adozione)”.
L’Autorità sta avviando anche un procedimento sanzionatorio per la Rai:
“Il Garante ha anche avviato un procedimento per l’applicazione alla Rai di sanzioni pecuniarie (che possono arrivare fino a 180 mila euro) in seguito alla mancata osservanza del blocco della puntata del 30 marzo. Le informazioni “bloccate” erano state infatti riproposte in una successiva trasmissione. Il mancato rispetto del provvedimento ha comportato la segnalazione del caso all’Autorità giudiziaria.
Il Garante ha infine raccomandato alla Rai, qualora affronti storie di genitori biologici e figli adottivi, di assicurare, pur nel rispetto del diritto all’informazione, la dovuta osservanza delle norme in materia di adozioni e di astenersi dal diffondere nomi veri, reali date di nascita immagini e informazioni in grado di rendere identificabili le persone oggetto della ricerca. “
Pronta la risposta della Rai che ha comunicato di aver già dato mandato ai propri legali “per impugnare il provvedimento del Garante non potendo configurarsi alcuna lesione dei diritti dei soggetti coinvolti che hanno espresso pieno consenso rispetto alla narrazione delle loro vicende“.
“Nessun mezzo di informazione – commenta Mauro Paissan relatore del provvedimento – tanto meno il servizio pubblico radiotelevisivo, può intervenire così pesantemente nei delicati rapporti affettivi delle persone adottate“.