Festa della donna 2015, le migliori dieci donne di potere (e con le pa**e) dei telefilm
Per la festa della donna 2015, TvBlog vi propone l’elenco delle dieci donne di potere delle serie tv, alle prese con il loro coraggio, emergenze e casi difficili
Le donne sono sempre importanti nella vita di tutti i giorni, ed anche i telefilm ce lo ricordano, con personaggi femminili che superano quelli maschili in testardaggine e capacità di risolvere i problemi. Grazie ad un fascino che le rende sensuali ma anche temibili, le donne nei telefilm riescono sempre a gestire le situazioni critiche esaltando spirito di squadra e inventiva.
Per la festa della donna 2015, TvBlog vuole fare gli auguri a tutte voi con l’elenco delle dieci donne meglio capaci di gestire il potere nelle serie tv. Donne alle prese con politici, criminali, terroristi, emergenze, malattie e complotti di vario genere: donne, insomma, con le pa**e.
Non sono le uniche donne meritevoli di entrare in una lista di questo tipo, ma le abbiamo scelte a seconda della loro professionalità dimostrata nei vari episodi e della tenacia che hanno con i loro colleghi maschi. Siete liberi, ovviamente, di indicarci altri personaggi nei commenti, mentre nel sondaggio potete votare il vostro personaggio femminile preferito tra quelli indicati nell’elenco. Ed a tutte voi buona festa della donna!
Alicia Florrick (The Good Wife)
La “brava moglie” che è tornare a lavorare come avvocato e che ha dovuto subire gli attacchi della stampa per colpa di un marito ingombrante e donnaiolo ha tirato fuori gli artigli: tra casi che richiedono sangue freddo, giudici da gestire con diplomazia e colleghi spietati, Alicia ha dimostrato che una donna, per quanto possa restare in panchina, quando torna in gioco mette tutti in difficoltà.
Claire Underwood (House of Cards)
Un personaggio come Frank Underwood non poteva non avere accanto una donna come lei: meno calcolatrice di lui, ma altrettanto ambiziosa, riesce a sorridere di fronte agli ostacoli evitando di perdere la calma e pensando alla sua prossima mossa. Tant’è che chi ci si ritrova a che fare, quando ne subisce le conseguenze, non capisce che Claire, dietro quello sguardo glaciale, ha una determinazione che fa paura.
Mellie Grant (Scandal)
Essere la First Lady di una serie tv come questa non è semplice: il colpo di scena è sempre dietro l’angolo, così come alleati che diventano nemici ed un Presidente che in realtà vuole tutto tranne che stare alla Casa Bianca. Da una situazione del genere, con lui che pensa ad un’altra, lei è riuscita a trovare il vantaggio di poter controllare tutto ciò che possa danneggiare la sua immagine: anche questo è un compito da First Lady.
Virginia Johnson (Masters of sex)
Sebbene non ricopra un ruolo particolarmente rilevante, la segretaria di William Masters non è una segretaria qualsiasi, ma permette al dottore che ha effettuato gli studi sulla sessualità umana negli anni Sessanta di trovare i pazienti, trattarli con la cordialità necessaria e soprattutto gestire l’imbarazzo di fronte a certe richieste utili a scopi scientifici. Perchè, per quanto la professionalità di un medico sia indispensabile in questioni del genere, solo una donna può riuscire a far sentire meno in difficoltà due esseri umani che devono avere un rapporto con tanto di elettrodi e “pubblico”.
Selina Meyer (Veep)
Il suo indice di gradimento non sarà alto, ma la Vicepresidente riesce a scampare a (quasi) ogni sua gaffes facendone un’altra che faccia dimenticare la precedente, e così via. Anche questo è gestire il potere: essere incuranti di fronte agli ostacoli e continuare a sorridere (e far ridere).
Cersei Lannister (Game of Thrones)
Quando il Regno non ti dà la Corona, è il caso di prendersela: così, senza aspettare ancora che qualche altro uomo le ostacoli la strada, e con la scusa che i suoi figli sono ancora troppo giovani per governare, Cersei è diventata Regina, capace di mettere a tacere tutti. Però questo potere ha un prezzo: ma lei, pur di non soccombere al potere di qualcun altro, accetta le conseguenze.
Nessa Stein (The Honourable woman)
Diplomatica e coraggiosa, al punto da trasformare l’azienda di famiglia e collaborare con i Paesi del Medio Oriente per raggiungere la pace. Un obiettivo non da tutti, sebbene il suo passato e la sua coscienza l’aiutino ad avere la grinta adatta per sfidare le forze che operano contro di lei e contro la pace.
Carrie Mathison (Homeland)
Essere un’agente della Cia non è facile. Se poi si ha un disturbo bipolare e si “familiarizza” con il proprio obiettivo, il lavoro diventa ancora più difficile. Ma quando si ha una certezza delle proprie azioni e la volontà di rimediare ai propri sbagli come Carrie, ecco che ogni missione diventa un modo per dimostrare il proprio valore a sè stessa ed agli altri.
Jackie Peyton (Nurse Jackie)
Il potere si manifesta anche nelle corsie di un ospedale, dove i medici credono di essere gli unici capaci di curare i pazienti. Meno male che Jackie ricorda loro che gli infermieri non solo hanno una competenza da non sottovalutare, ma che sanno parlare con loro, empatizzando e scoprendo il modo migliore per curarli. Se, poi, ogni tanto ci scappa una pillola per reggere lo stress… Nessuno è perfetto, e Jackie lo sa: ma tra saperlo e fare qualcosa per evitare di cadere nel baratro, c’è una bella differenza.
Gabriela Dawson (Chicago Fire)
Circondata da uomini, ha dovuto sviluppare il suo lato tenace per poter reggere ai ritmi del lavoro di paramedico prima e di vigile del fuoco poi. Nonostante a volte faccia di testa sua, rischiando la sua carriera, sa di farlo per salvare gli altri, e per questo i suoi colleghi la proteggono sempre: perchè nessuno ha mai detto che essere un pompiere è un lavoro da maschi.