Tapiro d’Oro a Fedez: “Non facciamo pubblicità con i nostri figli”
Settimo tapiro d’oro di Striscia La Notizia per Fedez per la polemica social sul tentativo di monetizzare i figli su Instagram
Stasera, alle 20.35, su Canale 5, andrà in onda una nuova puntata di ‘Striscia La Notizia’ con la conduzione di Alessandro Siani e Vanessa Incontrada. Tra i servizi proposti, la consegna del Tapiro d’Oro (il settimo) a Fedez. Il rapper, a suo malgrado, è stato protagonista di una polemica social per il presunto ‘sfruttamento’ del figlio Leone, distolto dai suoi disegni per “posare sorridente” in una storia su Instagram.
La replica del cantautore, al microfono di Valerio Staffelli, non si è fatta attendere:
Era il momento dello spegnimento delle candeline e la tata ha solo chiesto a Leone di smettere di disegnare, fare un sorriso e poi riprendere a disegnare. In Italia esistono un sacco di famiglie che monetizzano attraverso i figli, ma non siamo noi quelli a cui andare a bussare alla porta. Non facciamo pubblicità con i nostri figli, ma delle semplici foto.
Tra le opinioni più accreditate quella di Selvaggia Lucarelli che, su Instagram, ha pubblicato il video incriminato (cancellato) con un commento assai eloquente che, di fatto, ha dato il via al dibattito in rete:
“Ci metti 1 minuto Leo, fai un sorriso e poi puoi continuare a disegnare”. Su questo video pubblicato da @serenadoe___ ho poco da dire e molto da ribadire. Qui non c’è una genitore che chiede a un figlio un sorriso forzato per tenersi un ricordo, ma un genitore che con la collaborazione di una tata chiede l’attenzione del figlio per creare un contenuto appetibile (la Ferragni ha poi cancellato il video e ripubblicato senza audio). Mi direte: ok, è solo un minuto, poi il bambino riprende a disegnare. No. Fatevi due conti su quanti contenuti al mese con i figli vengono pubblicati (quelli selezionati, poi ci sono quelli scartati) e avrete una panoramica inquietante su quante pause da disegni e capricci si dovranno prendere questi bambini per far girare i social di mamma e papà. A loro totale o parziale insaputa, ovviamente. E con una sovraesposizione con cui dovranno fare i conti senza ritorno e senza aver mai potuto dire “non mi va”.